Una conferenza stampa per confermare quanto già si sapeva: Luigi Marcello esce dal PDL per passare al centrosinistra e sostenere Lapenna in una lista civica.
Però tale lista non ancora prende forma per cui Marcello non può fornire ulteriori dettagli sui suoi compagni di viaggio.
Gli strali sono contro Tagliente che non lo ha voluto candidare alle scorse provinciali. Contro il PDL dove le decisioni sono verticistiche, compresa l’ultima scelta del candidato sindaco. Marcello ritiene di aver lavorato bene, con le sue altissime percentuali di presenza al Consigli comunali ed alle commissioni, con le sue 250 interrogazioni e l’assidua partecipazione a tutti gli eventi della città. Il suo impegno a favore dei cittadini lo porta a ricandidarsi per recitare un ruolo ancor più attivo nella prossima amministrazione comunale.
Riceviamo e pubblichiamo
“Vi comunico che lunedì 4 aprile alle 13.15 ho protocollato in comune le mie dimissioni da consigliere del PdL”. Così ha esordito Luigi Marcello nella conferenza stampa tenuta stamane presso il suo Comitato elettorale in via Marchesani. “È stata un’esperienza bellissima, ma ora le nostre strade si dividono. Tutti i miei amici restano miei amici, ma ad un certo punto bisogna fare delle scelte. Io non ho mai avuto tessera di partito, sono un moderato. Quando ho deciso di entrare in politica l’ho fatto in una lista civica ed ora mi ricandido sempre in una lista civica anche per il rispetto di quelle persone che hanno manifestato l’intenzione di credere nella mia persona, nella mia attività amministrativa e che spero mi riaccordino la loro fiducia per un nuovo mandato”. Marcello rivendica con orgoglio i suoi primati: “Ho partecipato a 107 delle 122 sedute del Consiglio comunale in questi 5 anni, ed ho presentato ben oltre 200 interrogazioni per problematiche evidenziate dai cittadini cui sono e sarò sempre grato per i segni di rispetto, di stima e di considerazione. In questi 5 anni, quando l’Amministrazione comunale ha inteso fare qualcosa di positivo per la nostra città ha sempre trovato in me una persona disponibile e collaborativa, ma anche fortemente antagonista in caso di manchevolezze.” Non lesina una documentata risposta agli ex colleghi del PdL, che proprio in questi giorni hanno alzato la voce. “Devo essere sincero: mi è dispiaciuto leggere sul quotidiano Il Centro della settimana scorsa le dichiarazioni del coordinatore del PdL che mi definiva incoerente e sottolineava che se ci sono dei problemi bisogna discuterne all’interno del partito, ma evidentemente la sua è una posizione politica per il ruolo che riveste. Ebbene, sono ben 2 anni, ovvero da prima della composizione della squadra del PdL per le elezioni provinciali, che Marcello lancia messaggi inequivocabili.” Esibisce, quindi, i documenti ufficiali in suo possesso, copia di quelli rimessi nelle mani di Tagliente e Prospero, in cui affermava la sua accettazione della scelta di ringiovanimento dei candidati, pur non essendo d’accordo, ma che tale scelta avrebbe dovuto riguardare tutte le candidature. “Devo dare atto - ha detto Marcello - a chi ha mantenuto fede alle promesse scegliendo i giovani. E poi cosa dire della nomina di coordinatori, capogruppo e direttivo. incarichi per i quali sono state scelte persone sulle quali non ho niente da dire, ma come ho avuto modo di scrivere, ho espresso la mia totale disapprovazione per un modo di operare che non mi appartiene. Inoltre al coordinatore ricordo che ho chiesto dei colloqui frequentemente negli ultimi 6 mesi ed evidentemente non sapendo cosa rispondermi, ha sempre evitato di contattarmi. Quello che più mi ha deluso – e qui la stoccata ai vertici provinciali e regionali del partito berlusconiano – è stata la mancanza degli organi superiori del partito. Mai avuto un colloquio con il coordinatore provinciale, mai con il coordinatore regionale, i quali o non conoscono la realtà del nostro territorio o non conoscono i mal di pancia che vi sono nel PdL. Tutto ciò l’ho riportato a tutti gli organi, ma senza ottenere alcun cambiamento. La politica si fa tra la gente, per la strada, e non dalla scrivania.”
Cosa farà ora Luigi Marcello? “Sto lavorando insieme ad altri ad un progetto importante, nel quale crediamo moltissimo. Io devo lavorare con persone che mi stimano e mi ammirano e che stimo ed ammiro. Questo progetto mi sta facendo conoscere persone nuove ed avrà come obiettivo primario la difesa dei cittadini e della città. Nessuno può pretendere che io vada contro la mia natura, nemmeno il mio partito. Io sono sempre stato contro le recinzioni balneari, non ho mai fiancheggiato il Piano Regolatore, non posso votare contro la zona pedonale in centro storico.”
Lei spera che vinca Lapenna? “È un buon amministratore, perché no. Anche Della Porta potrebbe vincere e sarebbe persona altrettanto degna, anche se dubito sulla sua azione di libertà politica”
Che cosa lamenta di più della sua esperienza nel PdL: “Ritengo che un consigliere comunale che alla sua prima esperienza risulta il secondo più votato nella lista dovesse essere tenuto nella giusta considerazione ed essere coinvolto nelle decisioni importanti. Cosa che non è mai successa.”
Ha avvertito altri disagi all’interno del partito? “Direi di si, ma solo io ho avuto il coraggio di certe scelte.”
Cosa farà ora Luigi Marcello? “Sto lavorando insieme ad altri ad un progetto importante, nel quale crediamo moltissimo. Io devo lavorare con persone che mi stimano e mi ammirano e che stimo ed ammiro. Questo progetto mi sta facendo conoscere persone nuove ed avrà come obiettivo primario la difesa dei cittadini e della città. Nessuno può pretendere che io vada contro la mia natura, nemmeno il mio partito. Io sono sempre stato contro le recinzioni balneari, non ho mai fiancheggiato il Piano Regolatore, non posso votare contro la zona pedonale in centro storico.”
Lei spera che vinca Lapenna? “È un buon amministratore, perché no. Anche Della Porta potrebbe vincere e sarebbe persona altrettanto degna, anche se dubito sulla sua azione di libertà politica”
Che cosa lamenta di più della sua esperienza nel PdL: “Ritengo che un consigliere comunale che alla sua prima esperienza risulta il secondo più votato nella lista dovesse essere tenuto nella giusta considerazione ed essere coinvolto nelle decisioni importanti. Cosa che non è mai successa.”
Ha avvertito altri disagi all’interno del partito? “Direi di si, ma solo io ho avuto il coraggio di certe scelte.”
2 commenti:
Di qua o di là: basta stare sempre in mezzo e magari (per le foto) preferibilmente davanti). Che fosse e che sia un opportunista lo si sapeva da un pezzo. Purtroppo non è il solo. Un augurio (non dico quale) ...ai vastesi!
A sentire costui (ma dipinge bene la persona) non si capisce se uno prende voti dalla gente perchè importante o se è leggittimato a sentirsi importante perchè ha preso voti (non importa come, perchè e quando).
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