Lu truabbàcche
Cand’é ccuriòs’ e bbèlle lu truabbàcche!
Tra mar’ e ccéle päre šta suspuàse.
‘N’ôpera d’ârte di tréve ‘ndricciéte
turt’ e ddirètte, e di ferrifiléte.
Tréve che da la tèrre va’ ‘lu muäre,
tréve che da lu muäre va’ ‘lu ciéle,
tréve che ss’arimmèire ‘mmèzz’ all’âcche
a ndo’ la ràite šta ‘ spittä’ lu puàsce.
E ‘n gèime šta ‘ spittä’ lu trabbuccânde
nghi la vôliche, prond’ a ssalipä’.
...M’aricorde, cand’ ére scacchjinôtte,
jàv’ a li scùje aunìt’ a li ‘micèzie;
‘i tuffuaväme da ‘n gim’ a li ‘ndànne.
Ci’aripènze... e mi vé’ li trimilèzie.
Fernando D’Annunzio
Trad.: Il trabocco
Caratteristico e bello è il trabocco[1]! / Tra mare e cielo pare sospeso.
Un’opera d’arte di travi intrecciate, / storte e diritte, e di fili di ferro. / Travi che da terra si protendono in mare, / travi che dal mare si innalzano verso il cielo, / travi che si specchiano nell’acqua / dove la rete attende il pesce. / E sopra, anche il traboccante[2] aspetta / con il guadino[3], pronto a salpare[4].
...Ricordo, quando ero giovincello, / andavo al mare in scogliera con gli amici, / ci tuffavamo dalla cima delle antenne[5]. / Ci ripenso... e sento brividi di paura.
1 “trabocco” (trabbàcche) = sorta di macchina da pesca simile a palafitte, costruita con numerose travi, assi e tronchi in legno; costituito da una piattaforma dove trovano posto: l’argano per ritirare (salpare) la grande rete a bilancia (simile ad una coppa con bordo quadrato) ed un casotto che funge da rimessa per la rete e per i vari attrezzi. (Oggi, sulla piattaforma di alcuni trabocchi, costruiscono dei veri locali con cucina e tavoli, adibiti anche a ristorantini dove è possibile gustare piatti tipici a base di pesce appena pescato). La piattaforma è sostenuta da pali e tronchi piantati su scogli sommersi e affioranti ed è collegata alla riva con una lunga passerella sospesa, costituita generalmente da tronchi e traversine, mentre un robusto filo di ferro funge da passamano.
5 “antenne” (‘ndànne) = formate da lunghe travi che puntano oblique verso l’alto e tenute da un sistema di tiranti di ferro, protese a sostegno della rete tramite corde e carrucole (quando si usavano carrucole rudimentali, capitava spesso che le funi si inceppavano e bisognava percorrere tutta l’antenna, a mo’ di equilibrista, per liberarla, per fortuna sotto c’era l’acqua).
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