riceviamo e pubblichiamo
La vita stupefatta di Amicone
L’artista di Isernia è tornato a mostrarci le sue ‘epifanie’, tracciate con elegante grafia e puro cromatismo, i suoi “quadretti” di vita vissuta, fra gesti, oggetti della quotidianità o della rappresentazione scenica, incantati e che incantano, godibili a vedersi, comunicativi pur sempre.
Nessun titolo, intelligente o astruso che sia. Amicone espone Amicone, in altre parole: l’artista molisano non fa altro che sottoporre all’attenzione e al godimento estetico, alla curiosità non meno del pubblico le sue ‘invenzioni’, le sue visualizzazioni. Sono frammenti topici fissati in pose, gesti, situazioni, ambientazioni, racconti in breve, che fissano come istantanee fotografiche scene di vita vissuta, magari sognata. Uomini, donne e oggetti, visi, gesti, pose individuali (il mangiatore che sbuccia col suo coltellino la frutta, il pescatore che lancia la rete in mare o la ritira colma di pesci, colui che riposa beato all’ombra di un albero, il torero che svia con gesto elegante il toro dalle puntute corna, il motociclista che si distende in un tutt’uno con la sua site-car…) o quadri d’insieme (classiche le sue famigliole, sacre quasi quanto le sue Madonne, o i fidanzatini che gustano in sincronia e simmetria un cono gelato….). Tutti vivono immersi in un’atmosfera rarefatta e pur reale. Stupefacenti le figure, delineate da linee ondulate e curve che parrebbero deformanti e invece sono iconicamente caratterizzanti, stupefatti noi nel guardarli. Personaggi che appaiono come ‘cose’ fra le cose che li circondano, ma in cui noi simpateticamente ci riconosciamo. Tutto questo reso possibile per una capacità di visione straordinaria e per un’affinata tecnica, di disegno e di stesura dei colori, che potrà anche dirsi fumettistica o cartellonistica, ma che di certo è di rara efficacia espressiva.
L’arte può anche essere ‘altra’, fatta e intesa per scopi e intendimenti diversi, resta innegabile la magia espressa da artisti come V. Amicone di saper mettere su tela il vissuto dell’uomo con colori e pennelli. Un saper creare per immagini visive ciò che è altro da sé (dall’artista e dal contemplatore), ma in cui ciascuno di noi ritrova quel che è o è stato, quel che potrebbe o vorrebbe essere.
Giuseppe Franco Pollutri
Foto opere
La vita stupefatta di Amicone
L’artista di Isernia è tornato a mostrarci le sue ‘epifanie’, tracciate con elegante grafia e puro cromatismo, i suoi “quadretti” di vita vissuta, fra gesti, oggetti della quotidianità o della rappresentazione scenica, incantati e che incantano, godibili a vedersi, comunicativi pur sempre.
Nessun titolo, intelligente o astruso che sia. Amicone espone Amicone, in altre parole: l’artista molisano non fa altro che sottoporre all’attenzione e al godimento estetico, alla curiosità non meno del pubblico le sue ‘invenzioni’, le sue visualizzazioni. Sono frammenti topici fissati in pose, gesti, situazioni, ambientazioni, racconti in breve, che fissano come istantanee fotografiche scene di vita vissuta, magari sognata. Uomini, donne e oggetti, visi, gesti, pose individuali (il mangiatore che sbuccia col suo coltellino la frutta, il pescatore che lancia la rete in mare o la ritira colma di pesci, colui che riposa beato all’ombra di un albero, il torero che svia con gesto elegante il toro dalle puntute corna, il motociclista che si distende in un tutt’uno con la sua site-car…) o quadri d’insieme (classiche le sue famigliole, sacre quasi quanto le sue Madonne, o i fidanzatini che gustano in sincronia e simmetria un cono gelato….). Tutti vivono immersi in un’atmosfera rarefatta e pur reale. Stupefacenti le figure, delineate da linee ondulate e curve che parrebbero deformanti e invece sono iconicamente caratterizzanti, stupefatti noi nel guardarli. Personaggi che appaiono come ‘cose’ fra le cose che li circondano, ma in cui noi simpateticamente ci riconosciamo. Tutto questo reso possibile per una capacità di visione straordinaria e per un’affinata tecnica, di disegno e di stesura dei colori, che potrà anche dirsi fumettistica o cartellonistica, ma che di certo è di rara efficacia espressiva.
L’arte può anche essere ‘altra’, fatta e intesa per scopi e intendimenti diversi, resta innegabile la magia espressa da artisti come V. Amicone di saper mettere su tela il vissuto dell’uomo con colori e pennelli. Un saper creare per immagini visive ciò che è altro da sé (dall’artista e dal contemplatore), ma in cui ciascuno di noi ritrova quel che è o è stato, quel che potrebbe o vorrebbe essere.
Giuseppe Franco Pollutri
Foto opere
2 commenti:
Peccato che, rispetto alle precedenti mostre, l'artista ha dovuto lasciare la Sala Mattioli e Vasto con un giorno d'anticipo. Non so per quali scelte (opinabili a dir poco) qualcuno (sentendosi in grado e in diritto di "disporre"), in un corso affollato per la vigilia di ferragosto, ha voluto spegnere le luci e mostrare le vetrine ben aperte ...sul buio e sul nulla.
Giacchè la Mattioli è un bene di utilità pubblica, qualcuno ci spiegherà (?).
gfpollutri
Prima sono passato davanti al negozio vicino Palazzo D'Avalos ed era esposta sia l'opera che e' raffigurata nel post sia un altra anch'essa molto bella.C'erano due turisti che cercavano di capire il logo che usa per firmarsi .Sembra una V ed una A che si incrociano ...Io le ho fotografate ,poi le metto su facebook ?
Posta un commento