Quel giorno
Sciabbicava l’onda la corda tesa e dura
di luna infantile segnato arco d’acqua,
con la luce prima di un’alba chiara voci
improvvise, in fondo al sacco mille guizzi vani.
Restò ferma la snella aguglia rilucente e fredda
fra scorribandi granchi, specchiato occhio il cielo.
Giuseppe F. Pollutri
Vasto, 28 giugno 2009
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