lunedì 9 agosto 2010

PERSONAGGI: WILLIAM MICHAEL ROSSETTI

Sulla sommità della statua dedicata a Gabriele Rossetti, opera dello scultore napoletano Filippo Cifariello, ci sono i medaglioni con i volti dei quattro figli del poeta vastese: Maria Francesca, Dante Gabriel, William Michael e Christina Georgina.

Oggi ci soffermiamo sulla figura di William Michael, definito l’uomo “normale” dei Rossetti, per il suo carattere più riflessivo, che lo portò a condurre una vita appartata, ma non per questo meno importante.

Insieme a Dante Gabriele e alla sorella Christina, fu uno dei fondatori e l’organizzatore del Movimento Preraffaellita, una corrente artistica della pittura vittoriana, che vide al suo interno la partecipazione di importanti artisti quali John Everett Millais, William Hunt, John William Waterhouse, Ford Madox Brown e Edward Burne-Jones.

Per far fronte alle necessità economiche della famiglia Rossetti, William Michael decise di soffocare le proprie inclinazioni artistiche, divenendo funzionario dell'Agenzia delle entrate britannica, presso la Somerset HouseThe Germ, William Michael si distinse per la sua attività di critico artistico-letterario, pubblicando vari articoli e recensioni su riviste quali The Critic e The Spectator. situata lungo il Tamigi. Nel 1874 sposò Lucy Madox Brown, figlia del celebre pittore Ford Madox Brown. Curatore della rivista

Molti importanti furono le schede lunghe e ragionate pubblicate sull’Encyclopaedia Britannica del 1911, sui pittori italiani dal Duecento al Settecento, rivelando una decisa maturità critica. Sempre come critico, William Michael curò la pubblicazione di numerose raccolte di poesie dei più importanti poeti inglesi, ponendo all’inizio un’introduzione critica sull’artista e la sua poetica. Importanti sono poi le pubblicazioni curate per Dante Gabriel e Christina e una biografia di famiglia molto interessante, dove sono riportati alcuni aneddoti sul padre Gabriele. “Durante i miei primi anni”, scrive William Michael, “vedevo frequentemente mio padre ritornare a casa all’imbrunire piuttosto stanco dal suo giro di lezioni; e dopo pranzato, gli piaceva buttarsi giù, disteso sul tappeto accanto al fuoco e addormentarsi per un’ora o due russando vigorosamente. Accanto a lui, soleva mettersi il nostro vecchio gatto, piantato sulle sue gambe di dietro, mentre si sosteneva con le zampe davanti ai fili di ferro del parafuoco e si scaldava il peloso petto. La sua abitudine (non l’ho mai vista imitare da altri felini) era curiosa, qualche cosa come la forma di un Y maiuscolo ─il gatto fa l’Y─, era la frase usuale di mio padre”.

Wiliam Michael ha mantenuto i rapporti con l’Italia e la nostra città attraverso un carteggio con un parente Giuseppe Marchesani, ed anche con il sindaco dell’epoca. Nonostante i suoi numerosi viaggi compiuti in Italia, non è mai venuto a Vasto, per conoscere il luogo dove era nato il padre, quel paese in riva all’Adriatico di cui aveva tanto sentito parlare.

William Michael Rossetti è morto a Londra il 5 febbraio 1919.

Lino Spadaccini






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