Pubblichiamo volentieri un interessante articolo del giovane vastese Ivano Abbadessa, che si trova all'estero per motivi di lavoro presso una associazione internazionale di volontariato, e che ricopre anche il ruolo di Vice presidente dell'Associazione Culturale "Amici del Toson d'Oro".
Quella del prossimo 31 luglio sarà per Vasto la XXIV edizione della rievocazione storica del Toson d'oro. Tuttavia, forse non tutti sanno che questa onorificenza, che come è noto può vantare un leggendario passato, è tuttora attuale ed ambita in Europa e nel mondo. Tanto è vero che in quest'anno 2010 il re di Spagna, Don Juan Carlos di Borbone, ha conferito il Collare dell'Insigne Ordine del Toson d'Oro, una delle più antiche e prestigiose del mondo, al politico Javier Solana, ex Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea, e al filologo e attuale direttore della Real Academia Española, Victor García de la Concha.
Secondo quanto riportano i reali decreti che ufficializzano la prestigiosa investitura, il Toson d'Oro è stato concesso a Solana per il suo lavoro “al servizio della Spagna, della Corona e dell'Europa” e a García de la Concha per il suo servizio “alla Spagna, alla Corona e all'unità della lingua spagnola”. Con questa decisione salgono a 22 le personalità che si sono distinte con il Toson d'Oro, il riconoscimento più alto che concede la monarchia spagnola, da quando il re Juan Carlos è divenuto Capo di Stato. Gli ultimi a riceverla furono l'ex presidente del governo spagnolo Adolfo Suárez e il re dell'Arabia Saudita, Abdullah bin Abdelaziz, nel luglio del 2007.
La solenne cerimonia di consegna si è svolta nel Salone Magnolias del Palazzo della Zarzuela (residenza dei sovrani di Spagna), dove Sua Maestà ha imposto l'Insigne Ordine e ha consegnato il Collare alla presenza, tra gli altri, della regina Sofia, dei principi di Asturia, di Simeone di Sassonia Coburgo Gotha, oltre che di familiari e amici dei nuovi Cavalieri.
Dopo quattro anni alla segreteria generale della NATO, Javier Solana (Madrid, 1942), ha guidato la politica estera europea fino a che non è stato sostituito, il passato mese di novembre, dalla britannica Catherine Ashton.
Il presidente della Real Academia Española, Victor García de la Concha (Villaviciosa, 1934), arrivò alla prestigiosa istituzione nel 1992, dopo una carriera accademica nelle Università di Valladolid, Murcia, Zaragoza e Salamanca, dove si distinse per i suoi studi di letteratura. Nel 1998 ha assunto la presidenza, carica che continua a ricoprire.
Come a molti è noto, l'Ordine del Toson d'Oro venne fondato a Bruges (Belgio) nel 1429 da Filippo il Buono, duca di Borgogna, ed è oggi la più alta distinzione che concede la Casa Reale di Spagna. La bolla di conferma dell'Ordine e di approvazione della sua costituzione fu data da papa Eugenio IV il 7 settembre 1433. Al principio i membri dell'Ordine non potevano essere “eretici” per cui per molti anni si trattò di un'onorificenza a difesa della religione cattolica. Nel 1812 il Toson d'Oro fu concesso al Duca di Wellington, dopo che Ferdinando VII di Borbone consultò papa Pio VII. Fu così che il Duca di Wellington divenne il primo protestante a poter ostentare questo riconoscimento. Negli anni a seguire anche cristiani ortodossi divennero parte dell'Ordine. Inoltre, in origine e fino al 1985, l'Ordine era riservato esclusivamente al sesso maschile. Fu l'attuale re di Spagna a eliminare questa condizione.
Il Collare del Toson d'Oro non è ereditario né trasmissibile, per cui ogni insegna, che è numerata, deve essere riconsegnata alla Casa Reale quando venga a mancare il suo titolare dato che esistono solo 60 esemplari.
Alla vigilia dell'edizione 2010 della rievocazione storica del Toson d'Oro, questa notizia che giunge dalla Spagna, che conferma l'importanza e la vitalità che il Toson d'Oro riveste ancora ai nostri giorni, deve riempire di orgoglio anche noi vastesi che possiamo vantare nel nostro passato il conferimento di questa prestigiosa decorazione a importanti marchesi che governarono la nostra città nei secoli passati.
Un breve filmato della cerimonia di consegna nel Palazzo della Zarzuela (in spagnolo), può essere visionato sul seguente link
http://www.rtve.es/mediateca/videos/20100615/rey-impone-javier-solana-director-real-academia-espanola-collar-orden-del-toison-oro/800488.shtmlIvano Abbadessa
2 commenti:
Il 18 giugno del 1946 ci fu un referendum in Italia che decise la fine della Monarchia in Italia e l’avvento della Repubblica Italiana.
La Francia se ne liberò con modi più spicciativi e tuttora ha ragioni per vantarsene.
Da allora lo spirito repubblicano si è sempre più radicato negli italiani e negli europei, aiutati anche dagli esempi non edificanti dei nostri e altri monarchi e del codazzo di nobili.
In Europa sopravvivono 10 monarchie parlamentari dove i cosiddetti “regnanti” sono ridotti al rango di figure talvolta folkloristiche, con poteri quasi insignificanti.
Questo vale anche per Juan Carlos di Spagna, che continua ad insignire solo nobili, con 2 eccezioni in casa spagnola ovviamente: Solana e Víctor García de la Concha. Pensate solo che i reali spagnoli non lo dettero nemmeno a Cristoforo Colombo.
Alcune di queste nazioni si libererebbero volentieri di loro perché ormai rappresentano solo un costo passivo, se non fosse per residui sentimenti legati alla tradizione.
Questo preambolo per dire che è veramente singolare che sopravviva questo “slancio” verso una delle manifestazioni più caratterizzanti della spocchia nobiliare e del malcelato disprezzo che la nobiltà nutriva verso il popolo suddito.
Come scritto nello stesso pezzo di sopra, questo era un riconoscimento tutto interno alle nobiltà europee; per secoli fu profondamente maschilista e non poteva essere diversamente considerato il diritto dei maschi di ripudiare mogli che non facevano figli o li facevano solo femmine; e fu a lungo esclusivo per i cattolici.
I meriti che avrebbe dovuto premiare in sostanza erano riconoscimenti reciproci di favori e alleanze, le cui variazioni non avevano nulla da invidiare ai voltagabbana moderni.
Bisognerebbe poi aggiungere che questo riconoscimento conferiva una quasi totale immunità dei cavalieri che così si potevano permettere ogni tipo di delitto e angheria. Quel “quasi” dipende dal fatto che per arrestarne uno doveva esserci il consenso di almeno sei degli altri cavalieri.
Riuscite ad immaginare quanti sarebbero stati i voti favorevoli all’arresto di un cavaliere che viene accusato di essersi dilettano con una contadinella? Arrestato per i voti di una “casta” per eccellenza, chiusa in se stessa e nei propri privilegi?
Sentirsi orgogliosi per una storia del genere? No grazie, preferisco considerarla una rievocazione storica a favore del turismo nostrano
PS: Direttore, ma non hai una foto di una bella dama? Dobbiamo ogni volta guardarci il marchese?
Ormai è relegata a sola attrazione turistica e folkloristica, per il diletto dei turisti e di quanti vogliano tuffarsi in un passato fatto di carrozze, cavalli e abiti sontuosi...maschera di facciata per un periodo maschilista, sanguinario, superstizioso e ignorante(anche privo di igiene!!).Il fatto che un regnante, effettivamente personaggio pubblico più che capo dello stato, abbia reinstaurato questo "costume" e ultimamente a due persone appartenenti al popolo, spero voglia dimostrare la sua futura e nuova inclinazione a insignire uomini e donne che si siano meritati il titolo per motivi culturali, civili, diplomatici o militari.
Comunque buon divertimento a tutti e...attenti ai bisogni che i cavalli tralasciano lungo il tragitto!!
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