
di Lino Spadaccini
Attraversando il Viadotto Histonium, in prossimità del cimitero, ai lati della strada si vedono alcuni muri alti in mattoni. Inizialmente non riuscivo proprio a capire di cosa si trattasse e perché li avessero lasciati lì in evidenza. Qualche anno dopo ho scoperto che un tempo lì c’era il Tiro a Segno.
In Italia le prime società di tiro a segno sono nate nella seconda metà dell’Ottocento sulla spinta di iniziative ispirate da Giuseppe Garibaldi, ma solo dopo la promulgazione della legge del 2 luglio 1882, che istituiva il tiro a segno nazionale nel Regno, le varie società presero la forma di vere e proprie società sportive.
A Vasto il poligono della Società Tiro a Segno è stato inaugurato 100 anni fa, il 26 settembre 1909.
Il campo di tiro è stato realizzato su un terreno dei d’Avalos, non lontano da Villa Cipressi, “di fronte all’ex quartiere militare di S. Sebastiano”, su disegno dell’ing. Michele
Canci e realizzato dalla ditta di Francescopaolo Canci.
“Il campo istesso, dal sistema chiuso, per l’impiego esclusivo della pallottola frangibile”, è spiegato sulle pagine del giornale vastese Istonio, “ha stazione unica pei tiratori, e variabile pei bersagli, e consta di tre linee di tiro per le esercitazioni a 100, 200, 300 metri; e comprende un fabbricato con tre locali d’uso sociale, a cui è annessa da piazzuola dei tiratori, e coperta da tettoia… Epperò tra le opere di costruzione sono notevoli: il fermapalle artificiale, in terra, una vera e propria collina, otto quinte laterali, disposte lungo i margini del campo, un diaframma, due quinte intermedie antestanti al diaframma, una quinta obliqua ed un muro laterale a sinistra fino al diaframma… Tutte queste opere, che rendono impossibile ogni sfuggita di proiettili dal campo, sono poi rivestite di tavolato nella parte verso i tiratori, e sono guarnite di lamiera d’acciaio nei margini esposti al tiro. Un opportuno sistema di traversa e le tre gallerie pei segnatori o stazioni per bersagli, che sono del tipo a saliscendi o scorrevoli, su telai di ferro, nonché l’impianto dei campanelli elettrici per le seg
nalazioni, ed infine una utile siepe artificiale di recinto, con fili di ferro a punte, completano l’importante opera”.
Molto sentita la festa d’inaugurazione alla presenza delle massime autorità cittadine. Dopo il discorso ufficiale del presidente della Società di Tiro a Segno, Gelsomino Zaccagnini, c’è stato il tiro inaugurale da parte del Sottoprefetto cav. Cani, del sindaco della città cav. Nasci, dell’On. Francesco Ciccarone ed a seguire delle altre autorità civili e militari.
Caduto in abbandono negli anni ’30 dopo la morte del suo storico presidente, vera anima del Tiro a Segno, per interessamento delle autorità provinciali, comunali e della locale sezione sono stati appaltati e finanziati L. 44.000,00 per la sua ricostruzione.
Lino Spadaccini
In Italia le prime società di tiro a segno sono nate nella seconda metà dell’Ottocento sulla spinta di iniziative ispirate da Giuseppe Garibaldi, ma solo dopo la promulgazione della legge del 2 luglio 1882, che istituiva il tiro a segno nazionale nel Regno, le varie società presero la forma di vere e proprie società sportive.
A Vasto il poligono della Società Tiro a Segno è stato inaugurato 100 anni fa, il 26 settembre 1909.
Il campo di tiro è stato realizzato su un terreno dei d’Avalos, non lontano da Villa Cipressi, “di fronte all’ex quartiere militare di S. Sebastiano”, su disegno dell’ing. Michele
Canci e realizzato dalla ditta di Francescopaolo Canci.“Il campo istesso, dal sistema chiuso, per l’impiego esclusivo della pallottola frangibile”, è spiegato sulle pagine del giornale vastese Istonio, “ha stazione unica pei tiratori, e variabile pei bersagli, e consta di tre linee di tiro per le esercitazioni a 100, 200, 300 metri; e comprende un fabbricato con tre locali d’uso sociale, a cui è annessa da piazzuola dei tiratori, e coperta da tettoia… Epperò tra le opere di costruzione sono notevoli: il fermapalle artificiale, in terra, una vera e propria collina, otto quinte laterali, disposte lungo i margini del campo, un diaframma, due quinte intermedie antestanti al diaframma, una quinta obliqua ed un muro laterale a sinistra fino al diaframma… Tutte queste opere, che rendono impossibile ogni sfuggita di proiettili dal campo, sono poi rivestite di tavolato nella parte verso i tiratori, e sono guarnite di lamiera d’acciaio nei margini esposti al tiro. Un opportuno sistema di traversa e le tre gallerie pei segnatori o stazioni per bersagli, che sono del tipo a saliscendi o scorrevoli, su telai di ferro, nonché l’impianto dei campanelli elettrici per le seg
nalazioni, ed infine una utile siepe artificiale di recinto, con fili di ferro a punte, completano l’importante opera”.Molto sentita la festa d’inaugurazione alla presenza delle massime autorità cittadine. Dopo il discorso ufficiale del presidente della Società di Tiro a Segno, Gelsomino Zaccagnini, c’è stato il tiro inaugurale da parte del Sottoprefetto cav. Cani, del sindaco della città cav. Nasci, dell’On. Francesco Ciccarone ed a seguire delle altre autorità civili e militari.
Caduto in abbandono negli anni ’30 dopo la morte del suo storico presidente, vera anima del Tiro a Segno, per interessamento delle autorità provinciali, comunali e della locale sezione sono stati appaltati e finanziati L. 44.000,00 per la sua ricostruzione.
Lino Spadaccini
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