PLAY OFF – GARA 3
BIOFOX VASTO 67
PALL.OLIMPIA CB 71
BioFox VASTO: CAPONE 24(38’), D’ALESSANDRO 16(30’), CELENZA 9(31’), Di Rosso 6(17’), DESIATI 6(28’), Antonucci 4(18’), BARTOLUCCI 2(33’), Laccetti 0(5’), De Felice n.e., Di Bartolomeo n.e., Sacchetta n.e., Salvatorelli n.e.. All.: Della Godenza.
OLIMPIA CB: SCOTTO 19(38’), VARISCO 17(38’), ESPINOZA 14(32’), SCARPA 9(39’), PENNACCHIO 8(32’), Petrone 2(5’), PILLA 2(16’), Lagonigro n.e., Cefaratti n.e., De Vincenzo GG. n.e., De Vincenzo Gio. n.e.. All.: Filipponio.
Arbitri: Tarquinio di Pescasseroli e Di Luzio di Pescara.
Parziali: 1°q 12-18; 2°q 28-35(16-17); 3°q 48-56(20-21); Finale 67-71(19-15).
VASTO: Tiri da 2: 16/38(42%); da 3: 6/30(20%); Tiri Liberi: 17/20(85%); Falli: 20.
OLIMPIA: Tiri da 2: 17/40(43%); da 3: 8/20(40%); Tiri Liberi: 13/20(65%); Falli: 20.
Uscito x 5 falli: Espinoza(38’:61-65), Pilla(40’:66-67) e Celenza(40’:67-69).
Fallo Tecnico: Celenza(38’:61-65). Fallo Antisportivo: Espinoza(6’:6-8).
La Cronaca: La BioFox chiude qui la sua avventura, mentre l’Olimpia CB continua ed accede alle semi finali dove l’aspetta il Penta Basket Teramo passato sul campo del San Vito con tre punti di margine dopo un tempo supplementare. In un PalaBCC, che offriva una cornice di pubblico forse unica in questo campionato, l’Olimpia CB la spunta non giocando ad altissimo livello, ma sfruttando al meglio gli errori della squadra di casa ancora una volta poco precisa nel tiro dalla lunga distanza con 6 realizzazioni su 30 tentativi (solo il 20%) che lascia troppi palloni in mano agli ospiti che riescono a stare costantemente avanti. Il primo, ed unico vantaggio, vastese si registra con la prima realizzazione di Capone con un’incursione in area, poi c’è la parità (8-8) dopo 6 minuti prima di inseguire riuscendo a rimanere costantemente in scia e recuperando il –10(42-52) al 27° e al 34° (53-63) fino alla nuova parità (67-67) con l’orologio al suo ultimo mezzo giro. Il fallo di Capone su Varisco a 22 secondi dalla fine vale il +2(67-69) Olimpia per i due liberi realizzati, coach Della Godenza chiama time out e rimette da metà campo, Di Rosso riceve in area una palla non proprio pulitissima, forse non subisce un solo fallo come non subisce fallo la canotta bianca che prova il tapin, mentre con soli 5 secondi di gioco gli arbitri pescano Celenza falloso su Petrone che va in lunetta, non sbaglia e il Campobasso può festeggiare. Lo spettacolo sul parquet ha risentito moltissimo dell’importanza della posta in palio ed ha condizionato forse troppo gli uomini di coach Della Godenza arrivati a questo spareggio con un po’ di fiato corto, ma pronti a mettere in campo tutto e di più raschiando invano il fondo del barile alla ricerca di quel po’ di quella lucidità che alla fine poteva far portare a casa il risultato. Sugli spalti del PalaBCC c’era il pubblico delle grandi occasioni con un colpo d’occhio decisamente unico per la categoria, sicuramente da far invidia a tutte le altre realtà di un campionato seguito da pubblico sparuto ed in molti casi niente affatto competente. La BioFox si ferma qui con molto rammarico, ma consapevole di aver fatto un campionato ad altissimo livello e di aver riportato tanto gente in ambito pallacanestro, coinvolgendo i suoi 200 tesserati e le tante famiglie che si sono avvicinate perché coinvolte da una realtà che sicuramente ha il grosso merito di aver ricreato qualcosa perso nel corso degli anni. Una conclusione diversa, con un traguardo più di prestigio, avrebbe premiato i tanti sforzi e i molti sacrifici che il sodalizio, guidato dal presidente Giancarlo Spadaccini, si è trovato ad affrontare in questi primi dieci anni del nuovo secolo ed in procinto, con l’anno sportivo prossimo ad iniziare, del suo quarantesimo di attività che lo colloca fra una delle più belle realtà e non solo in ambito regionale. I ringraziamenti vanno fatti a trecentosessanta gradi ed oggi li anticipo senza un ordine d’importanza e senza distinzione associando il lavoro dei tecnici a quello degli atleti, la dirigenza in toto a quanti hanno dato il loro contributo curando la struttura sportiva, guidando il pulmino Vasto Basket per i tanti chilometri percorsi, a chi ci è stato vicino parlando di noi o leggendo delle nostre vicissitudini anche se forse non solo l’addetto stampa migliore, ma scrivo di getto e molto con il cuore bianco rosso. Ciao.
Francesco Tomassoni
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