Settantacinque anni fa, il 14 aprile 1935, durante la Settimana Santa, i Padri Cappuccini della parrocchia di Stella Maris eressero una croce di legno sul colle di Montevecchio in ricordo dell’Anno Santo 1933-34, per il 19° centenario della morte di Cristo, esteso poi per il 1934-35 a tutto il mondo.
Per la realizzazione della croce Don Nicola Castelli di Carunchio donò il legname di quercia mentre la lavorazione fu affidata al maestro Nicola Berghella di S.Vito.
La Croce fu portata processionalmente a Montevecchio accompagnata da padre Ludovico, Padre Serafino, frate Felice e una gran folla di fedeli, e issata su un basamento in muratura realizzata dalla Società Anomina Strada di Roma.
Sulla base fu murata la seguente iscrizione: I.M. I. F. / AVE CRUX SPES UNICA / XIX CENTENARIO DI NOSTRA REDENZIONE / ESTESO AL MONDO INTERO / I PADRI MINORI CAPPUCCINI / DELLA PARROCCHIA DI STELLA MARIS / COL CONCORSO DI FEDELI / ERESSERO / MCMXXXIV – MCMXXXV
Fino agli anni ’90 molti di voi ricorderanno la Croce in legno ormai malandata e pendente e per iniziativa e volontà del compianto comm. Silvio Peroro, Presidente dell’Associazione Pro Emigranti Abruzzesi, si pensò di costruire una nuova Croce per dedicarla a tutti i vastesi e abruzzesi sparsi nel mondo come “speranza di vita e vessillo di riconoscenza a quanti abruzzesi e vastesi non fecero ritorno nell’amata terra natia”.
Il 22 agosto 1991, con una breve cerimonia, alla presenza del Ministro Remo Gaspari, dell’Arcivescovo Mons. Antonio Valentini e del Sindaco di Vasto Antonio Prospero, si pose la prima pietra per l’erezione del nuovo monumento. Così sulle pagine del quotidiano Il Centro veniva riportata la notizia: “Ieri sera, nel corso di una solenne cerimonia, l’arcivescovo Antonio Valentini ha posto sul colle di Montevecchio che domina il golfo, la prima pietra di una realizzazione in vetro e ferro battuto dedicata a tutti gli emigranti scomparsi lontano dalla loro terra”, e precisava, “L’opera, una grande croce alta 14,5 metri sarà realizzata in parte dai fabbri artigiani di Guardiagrele, che faranno la base e l’ossatura sulla quale si ergeranno cristalli luminosi e colorati realizzati dalla Società Italiana Vetro”. E voglio citare anche le parole di Silvio Petroro, riportate dal cronista: “Si è dovuto partire per trovare fortuna e chi non è più tornato a casa va ricordato con questo omaggio che definirei doveroso. Per questo mi sono battuto per anni per riuscire a realizzare questa struttura. Ora sono finalmente soddisfatto”.
L’inaugurazione e la benedizione della Croce avvenne il 1° agosto del 1993 alla presenza del neo-eletto sindaco Giuseppe Tagliente, delle autorità civili e militari e di tantissima gente accorsa per l’evento.
Lino Spadaccini
Per la realizzazione della croce Don Nicola Castelli di Carunchio donò il legname di quercia mentre la lavorazione fu affidata al maestro Nicola Berghella di S.Vito.
La Croce fu portata processionalmente a Montevecchio accompagnata da padre Ludovico, Padre Serafino, frate Felice e una gran folla di fedeli, e issata su un basamento in muratura realizzata dalla Società Anomina Strada di Roma.
Sulla base fu murata la seguente iscrizione: I.M. I. F. / AVE CRUX SPES UNICA / XIX CENTENARIO DI NOSTRA REDENZIONE / ESTESO AL MONDO INTERO / I PADRI MINORI CAPPUCCINI / DELLA PARROCCHIA DI STELLA MARIS / COL CONCORSO DI FEDELI / ERESSERO / MCMXXXIV – MCMXXXV
Fino agli anni ’90 molti di voi ricorderanno la Croce in legno ormai malandata e pendente e per iniziativa e volontà del compianto comm. Silvio Peroro, Presidente dell’Associazione Pro Emigranti Abruzzesi, si pensò di costruire una nuova Croce per dedicarla a tutti i vastesi e abruzzesi sparsi nel mondo come “speranza di vita e vessillo di riconoscenza a quanti abruzzesi e vastesi non fecero ritorno nell’amata terra natia”.
Il 22 agosto 1991, con una breve cerimonia, alla presenza del Ministro Remo Gaspari, dell’Arcivescovo Mons. Antonio Valentini e del Sindaco di Vasto Antonio Prospero, si pose la prima pietra per l’erezione del nuovo monumento. Così sulle pagine del quotidiano Il Centro veniva riportata la notizia: “Ieri sera, nel corso di una solenne cerimonia, l’arcivescovo Antonio Valentini ha posto sul colle di Montevecchio che domina il golfo, la prima pietra di una realizzazione in vetro e ferro battuto dedicata a tutti gli emigranti scomparsi lontano dalla loro terra”, e precisava, “L’opera, una grande croce alta 14,5 metri sarà realizzata in parte dai fabbri artigiani di Guardiagrele, che faranno la base e l’ossatura sulla quale si ergeranno cristalli luminosi e colorati realizzati dalla Società Italiana Vetro”. E voglio citare anche le parole di Silvio Petroro, riportate dal cronista: “Si è dovuto partire per trovare fortuna e chi non è più tornato a casa va ricordato con questo omaggio che definirei doveroso. Per questo mi sono battuto per anni per riuscire a realizzare questa struttura. Ora sono finalmente soddisfatto”.
L’inaugurazione e la benedizione della Croce avvenne il 1° agosto del 1993 alla presenza del neo-eletto sindaco Giuseppe Tagliente, delle autorità civili e militari e di tantissima gente accorsa per l’evento.
Lino Spadaccini
1 commento:
Se il mio ricordo di chierichetto d'allora non m'inganna, mi pare che la croce originaria qui mostrata fu cambiata, con altra sempre di legno, nel 1950, allora parroco di Stella Maris Padre Marcello da Roio... Prego Spadaccini di approfondire. Grazie.
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