Un anno fa veniva a mancare Felice Abbadessa, il vecchio scalaro di Vasto
La figura de lu scalare è radicata nel nostro territorio quanto la coltivazione degli alberi di olive. Un mestiere molto faticoso questo, che nella Vasto dell’immediato secondo dopoguerra era praticamente scomparso. Questa assenza venne colmata da Felice Abbadessa (nelle foto utilizzando alcuni antichi strumenti di lavoro) che nel 1946 da Mercato San Severino, in provincia di Salerno, si trasferisce nella nostra città con la moglie Carmela. La sua esperienza di scalaro, tramandatagli dal padre Giuseppe, è stata portata avanti per anni nella storica bottega di via Canaccio dove per quasi cinquant’anni, utilizzando sempre metodi antichi, ha prodotto scale in legno, manici per zappe, paletti e quant’altro utile all’agricoltura e non solo.
Un lavoro, quello dello scalaro, oggi essenzialmente scomparso per far posto ad un’agricoltura sempre più meccanizzata che fa sembrare così distanti gli anni in cui lu scalare (venuto a mancare nell’aprile dell’anno scorso), era un punto di riferimento insostituibile per molti agricoltori e fabbricanti della nostra zona.
Un lavoro, quello dello scalaro, oggi essenzialmente scomparso per far posto ad un’agricoltura sempre più meccanizzata che fa sembrare così distanti gli anni in cui lu scalare (venuto a mancare nell’aprile dell’anno scorso), era un punto di riferimento insostituibile per molti agricoltori e fabbricanti della nostra zona.
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