domenica 14 marzo 2010

SAN MICHELE SENZA CORONA E SENZA SCUDO:COME MAI?


ECCO LA SPIEGAZIONE
A quanti hanno partecipato alla funzione religiosa domenicale non è sfuggita la nuova “veste” del patrono S. Michele Arcangelo privo di corona e scudo.
Un aspetto alquanto insolito al quale non eravamo abituati, ma motivato da scelte di sicurezza in quanto in settimana ignoti hanno tentato di forzare la serratura del portone d’ingresso della chiesa.
Già in passato la chiesa è stata colpita da ladri senza scrupoli che hanno rubato tra l’altro l’elmo di San Michele e gli stemmi della Città del Vasto.
Dagli ultimi furti si cerca di mantenere la cappella aperta il minimo indispensabile, proprio per la mancanza di custodia, ma con quest’ultimo episodio la preoccupazione è alta, e il parroco don Massimo D’Angelo ha preferito mettere al sicuro la corona e lo scudo, non tanto per il valore economico quanto per il valore affettivo.
Lino Spadaccin
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3 commenti:

Ciccosan ha detto...

Quindi per qualche balordo la comunità cittadina si priva della vista del Santo nella sua immagine più familiare.
Caro Michele, con tutto il rispetto, senza corona ora mi sembri uno che sta perdendo i capelli.
Un po' per volta spoglieremo le chiese dei loro tesori artistici e affettivi; così la daremo vinta ai pochi senzadio, privandoci dei simboli che ci appartengono e ci rappresentano.
Don Massimo avrebbe potuto pensare ad un rafforzamento delle difese; magari un bel vetro blindato sulla nicchia, oppure un piccola telecamera, o ancora un sistema d'allarme agli ingressi. I malviventi sono incoraggiati dalla facilità con cui arrivano a trafugare le chiese, spesso prive di ogni difesa.
Ora ai ladri non rimane che prendersi la statua intera.

NICOLA D'ADAMO ha detto...

DA ENZO LA VERGHETTA RICEVO E PUBBLICO

Abbiamo bisogno di essere protetti dallo scudo di S. Michele

Mi voglio congratulare con Lino Spadaccini, per l’attenzione che dedica a Vasto, dalla ricerca storica all’attualità.
Detto questo, passo all’articolo sulla statua di S. Michele. Avendo vissuto da ragazzo da quelle parti e per un motivo famigliare, di seguito riportato, sono legato alla chiesa ed alla statua del Santo. Negli anni trenta mia madre Fausta, allora bambina, ha avuto dei problemi di salute e mia nonna come consuetudine, specialmente in quegli anni, fece un voto a S. Michele, promettendo in caso di guarigione che avrebbe fatto un regalo alla statua e mia madre avrebbe cambiato il suo nome in quello del protettore. Mia madre conosciuta come Michelina all’anagrafe risulta Fausta, e mia nonna, come promesso, regalò la catena d’argento che ha il santo, utilizzando anche tutta l’argenteria di casa che aveva portato dalla Calabria dove era nata. Onestamente non so se oggi c’è ancora quella catena o ne l tempo è stata sostituita.
Faccio una proposta al parroco don Massimo D’Angelo, nei momenti in cui la chiesa non è custodita, ornare la statua del Santo con la corona e lo scudo di materiale,simil argento, meno pregiato e meno appetibile ai ladri? Anche se io non sono per i falsi anche se d’autore, lo vedo come un male minore rispetto alla statua spoglia.
Per quanto concerne l’elmo trafugato, sono proto a partecipare ad una sottoscrizione per restituire al Patrono il suo elmo, credo che molti vastesi siano d’accordo. Per chi non lo è, dico che avete anche Voi le vostre ragioni che posso anche accettare, ma lasciateci vivere la fede anche a modo nostro.
Enzo La Verghetta

Alessandro ha detto...

Apprezzo molto Lino Spadaccini. L'amore per una città si dimostra attraverso la conoscenza della sua storia e dei suoi simboli. Lino Spadaccini nella sua opera di preservazione e divulgazione della memoria cittadina è un esempio per noi tutti. Se i politici del presente e del passato avessero avuto questo spirito, Vasto si sarebbe sviluppata diversamente e sarebbe rimasta una perla dell'Adriatico. Ahimè è andata diversamente.