Un nuovo “FARO”?
Premetto, sono fuori dagli apparati politici vastesi, le mie sono solo riflessioni.
Si, l’idea di una lista CIVICA mi “attizza”. Mi ricorda, la mia gioventù, i fine anni 60 quando nacque il Faro, allora noi eravamo considerati degli eretici, ma eravamo vastesi stanchi di subire i ras di quelli che allora erano due borghi che spadroneggiavano a discapito della nostra cittadina. Ci si oppose a chi voleva emarginare degli amministratori del calibro di don Silvio Ciccarone perchè non allineato e sottomesso a chi comandava nel partito. In quel periodo ci fu anche la beffa dei due caselli autostradali Vasto Nord e Vasto Sud, “ammazzete” due caselli come un grande città, ma come facemmo presente, praticamente nessuno dei due per soddisfare le esigenze dei vastesi, entrambe erano state create per i due borghi che diventando più raggiungibili ne trassero i vantaggi che ancora continuano.
Mio padre usava dire “Zitto tu che non hai il palazzo a Napoli” la frase nasce nel periodo borbonico in cui chi contava aveva il palazzo di rappresentanza a Napoli. Tradotto ai giorni nostri: se non sei rappresentato a livello nazionale o meglio se non porti i voti ad un partito consolidato poi chi agevolerà per reperire finanziamenti a scapito delle giunte che localmente producono voti per loro? La coperta è sempre più corta
Questo ci dovrebbe portare a riflettere sulle liste civiche e la mercificazione del voto..
Ma anche chi è pronto a rinnegare localmente il suo partito, che vota nelle elezioni : provinciali, regionali e nazionali, ha o no il diritto di sapere oltre i proclami, che continuiamo a leggere, cosa volete fare? Il programma continua a latitare malgrado più volte sollecitato. Per Voi vale sempre la regola: l’importate sono gli uomini, e poi non essere troppo curioso e non chiederci poi cosa voglio fare concretamente?
Ma solo Arrigoni si compra a scatola chiusa, secondo un famoso spot di carosello.
Enzo La Verghetta
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