martedì 30 marzo 2010

L'appello di Desiati per un Centrodestra unito

da http://www.iltagliogiustopervasto.it/

La voglia di vincere anche a Vasto
Come sempre avviene dopo una elezione, sono pochi quelli che ammettono una sconfitta. Per chi perde, è importante non gettare nello sconforto i propri elettori e gli specchi diventano pareti per molte arrampicate. Credo, però che, questa volta, non ci sia proprio storia: 7 Regioni al Centrosinistra e 6 al Centrodestra (le più popolose e di cui 4 riconquistate). A queste vanno devono aggiungersi quelle in cui si è votato da poco, tra cui l’Abruzzo. Ne viene fuori un quadro complessivo ben delineato: delle 20 Regioni italiane, 11 sono governate dal Centrodestra, 8 dal Centrosinistra ed una degli autonomisti (Valle D’Aosta). La somma degli elettori, poi, rende ulteriore chiarezza.

In termini politici, in un sistema che induce al bipolarismo, per il Centrodestra, la morale da trarne è una sola: dove non ci sono divisioni, si vince! E questo accade in ogni tipo di elezione, soprattutto se limitata nella loro territorialità: regionali, provinciali e comunali. In Abruzzo, la vittoria del Centrodestra in Provincia de L’Aquila è maturata (nonostante le carriole) grazie alla presenza di un unico candidato, oltre all’impegno del Governo nel post terremoto; a Chieti, la splendida vittoria di Umberto Di Primio è scaturita dalla compattezza del Centrodestra e dall’adesione dell’UdC ad un unico progetto.

Quando c’è voglia di vincere, il Centrodestra vince! Vien da chiedersi se, anche a Vasto, c’è voglia di vincere. Tra gli elettori del Centrodestra vastese, certamente sì. Le mortificazioni sono state troppe, la volontà di riscatto è tanta e vedere la nostra città andare lentamente alla deriva è dolore troppo grave. Purtroppo, le aspettative e le speranze del popolo di Centrodestra vastese sono inficiate da logiche personalistiche, anzi, padronali che impediscono ciò che nelle altre realtà locali è stato possibile. Questo accade quando chi non accetta la realtà presume e pretende di condizionare le sorti di una intera città a quelle personali e non è più il bene di tutti ad aver valore ed essere obiettivo ma solo il proprio.

I risultati elettorali di ieri devono aprire, finalmente, scenari diversi nel Centrodestra vastese, laddove la riflessione, circa motivi e prospettive, è ormai matura da tempo nell’animo di chiunque, almeno una volta, ha votato Centrodestra e non vuole più astenersi dal farlo!

Massimo Desiati

7 commenti:

Ciccosan ha detto...

Dopo questa tornata elettorale dove senza bisogno di perifrasi, il centro sinistra ha preso una scoppola, tanto sgradevole quanto inaspettata, nei vari blog vastesi, quasi tutti a prevalenza ideologica di sinistra, c'è uno strano silenzio, rotto solo da qualche cazzeggio su argomenti leggeri. Nei giorni precedenti c'era stato un frastuono animato, tutti eccitati dalla annunciata parabola discendente del Cavaliere e ansiosi di cogliere quel "vento che è girato" del simpatico Bersani.
Per rimanere nel nostro, nonostante le carriole oggi abbiamo una Regione, provincia Chieti, e Capoluogo l'Aquila di un unico colore, e pare che nessuno l'abbia notato. Considerate le minacce alle libertà costituzionali che da ogni pizzo si denunciavano, stamattina ci saremmo dovuti svegliare con i carri armati agli incroci delle strade, come ad Atene all'epoca dei colonnelli.
Invece, almeno qui, è una splendida giornata di sole ed è sole per tutti.

Ciccosan ha detto...

Volevo dire la provincia del capoluogo l'Aquila. Su piazzarossetti, viene riportato un commento del sindaco della nostra capitale regionale sui risultati elettorali nella sua provincia. Un commento che suona sinistro (e come non potrebbe) ma che non si capisce bene cosa voglia alludere. Ve lo riporto per vostre considerazioni, e se qualcuno ne può spiegare il significato gli sarò grato: "Il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, si è dichiarato molto preoccupato per quanto potrebbe avvenire nei prossimi mesi in danno della sua città.".
Se si esclude il danno da origini meteorologiche o telluriche, rimane il danno come reato. Cioè persona che volontariamente procura ad altri un danno.
Forse che Regione e Provincia sarebbero tanto scemi da sciupare una combinazione come questa per ben figurare di fronte agli elettori, solo per far dispetto agli aquilani?

Alessandro ha detto...

Sì la sinistra ha preso una scoppola, il pdl ha vinto e non ha vinto, la lega ha stravinto e tiene le redini della coalizione di centrodestra. Con loro hanno vinto i Minzolini, i Bondi, il figlio pluribocciato di Bossi, quelli che vogliono zittire chi la pensa diversamente, quelli che pensano che la giustizia sia un fardello, l'Italia dei furbi in una parola.

giusfra ha detto...

perchè invece, o se vuoi oltre, i minzolini i bondi i figli di... (...ma tu come fai a giudicarli, su quale base e/o tua conoscenza di fatti e persone), ad esempio, non ci parli dei vari eletti quattro anni fa al Consiglio comunale di Vasto di cui nulla si dice e nulla si sa perchè ...sono nulla (o sono solo furbi o furbetti), per quanto votati? Vasto fa parte dell'Italia?

Alessandro ha detto...

Se vuoi posso parlare di Tagliente e di Pietrocola, i due politici illuminati, quelli che hanno aumentato il debito e dato la città in pasto ai vari costruttori con risultati visibili a tutti. Vasto fa molto parte dell'Italia!
Come faccio a giudicare il servilismo palese di Bondi, Minzolini & co.? Il mio non è un giudizio, ma una constatazione.

Ciccosan ha detto...

Avevamo politologi e sociologi di questa levatura e non ce ne eravamo accorti.
Ridurre quello che accade a livello nazionale al figlio di Bossi, è come attribuire i risultati di Montenero al figlio di Di Pietro.
Capisco l'irritazione e la delusione, ma certi accostamenti sono troppo semplicistici.
In ogni caso avevo posto una domanda e vedo che conviene parlar d'altro.

Alessandro ha detto...

Ma infatti non è una riduzione, le riduzioni non si addicono a politologi e sociologi. Quelli sono simboli che rappresentano una situazione più generale.
Irritazione e delusione? No peggio, pessimismo.