giovedì 28 gennaio 2010

E se ripublicassimo il "Compendio Istorico dell’antichissima terra del Vasto" ?


Il 26 gennaio 1704 moriva nella nostra città Tommaso Palma, segretario di Diego D’Avalos e autore del Compendio Istorico dell’antichissima terra del Vasto.


Nato a S.Giovanni Rotondo nel 1650, Tommaso Palma seguì il padre Giovanni a Vasto, in quanto era segretario maggiore di don Diego d’Avalos. Succeduto nella carica al padre, Tommaso vanta il primato di aver dato alle stampe il primo libro di storia vastese. Infatti, il suo Compendio Istorico, fu stampato a Fermo nel 1690, per i tipi di Giovanni Francesco Bolis e fratelli. Il manoscritto è conservato nell’Archivio Storico presso Casa Rossetti, è composto da 56 pagine ed è dedicato a don Cesare Michelangelo d’Avalos. “Ecc.mo Principe”, scrive il Palma nell’introduzione, “chi potrà mai ridire le glorie della real Casa di V. Eccellenza, della qual essendo ella degnissimo germe risplende come il sole frà gl’altri Pianeti? Le Virtù, che le coronano, la generosità, che nacque con lei, la bontà de’ costumi, e l’intelligenza de’ suoi nobilissimi pensieri, chi potrà appieno ristringere tali pregi in breve giro di parola? Chi conosce un Principe di così sovrani talenti, egli è d’uopo, che le tributi non solo gl’ossequij, ma in olocausto il Cuore”, e conclude “Ardisco bensì di dedicare alla di lei impareggiabil Protezione il Compendio dell’Antichità del Vasto per un abbozzo del molto, che devo al sublime merito di V.E. alla quale umilmente mi prosto restando eternamente”.

Tommaso Palma nel libro tratta delle origini della nostra terra, delle sue cisterne, degli acquedotti, delle ricchezze, dei personaggi illustri e così descrive Vasto: “Ella è ovata di forma, gira da circa un miglio stendendosi in un luogo da Settentrione à mezzo giorno; non è totalmente piana, ma nondimeno agevolissima à camminarsi, scendendo con insensibil declivio da Mezo dì à Tramontana. Le strade sono la maggior parte spaziose, e ben ripartite, con lastricato di mattone in taglio, come pur di mattone sono tutte le case, essendo il paese scarso di pietre per la lontananza de monti”. Il Palma indica una popolazione di circa “mille focolari”, intendendo per “focolari” una famiglia e non una singola persona, e parla anche di “una fecondità prodigiosa, essendo frequentissimi quelli che hanno dieci, e dodici figli”.

La città era ripartita in 14 contrade con quattro porte: S.Maria, Porta Palazzo, Portanuova e Porta Castello. Nel Castello erano presenti 66 cannoni, ma già al tempo del Palma non ne rimaneva nemmeno uno avendone presi 16 la Regia Corte per la guerra del Tronto mentre 50 furono rubati da Pialì Bassà nell’invasione dei Turchi del 1566.

Il libro è davvero molto interessante quanto introvabile: sarebbe opportuna la pubblicazione di una nuova edizione aggiornata e commentata.

Chiudo con le parole dello stesso autore, che si lascia andare in un felice commento sulla nostra città: “Temperato di Clima, amenissimo di territorio, fertilissimo d’ogni sorte di frutti, e specialmente d’aranci abbondantissimi di caccie, e di pesche, con un vaghissimo prospetto di Mare, sembra tutta un delizioso giardino”.

Lino Spadaccini

2 commenti:

Ciccosan ha detto...

Lino, come questo, ignoro l'esistenza di tanti testi storici che riguardano la nostra città. L'assenza da Vasto non mi permette di frequentare le biblioteche cittadine e di questo non mi rammaricherò mai abbastanza. Un'altra difficoltà è l'accessibilità di certi documenti; infatti tu stesso definisci quasi introvabile questo testo.
Poichè a me piace leggere direttamente la scrittura autografa di questo tipo di libri, ti chiedo se sia possibile che si arrivi a riprodurre lo stesso libro autentico, magari in dimensioni opportunamente ridotte.
Mi accontenterei della semplice scannerizzazione e raccolta in un file pdf, senza pretendere riproduzioni attraverso tecnologie fotografiche che presumo costose.
Riscrivere questo testo con il font new-roman è senz'altro opera meritoria, ma un tocco in più sarebbe appunto la riproduzione del testo autentico.

NICOLA D'ADAMO ha detto...

DA PARTE DI LINO SPADACCINI
PER CICCOSAN
che io sappia, l'unica copia conosciuta del libro "stampato" si trova a Napoli presso la Deputazione di Storia Patria. A Vasto esiste il manoscritto formato da oltre 50 pagine. Andrebbero fotografate tutte le pagine per cercare di riformare tutto il volume, ma non una cosa semplice. Altri mezzi di riproduzione sono assolutamente vietati perchè rovinerebbero l'antico manoscritto.
Ho sentito parlare di alcuni volumi di manoscritti, tra cui anche quello contenente il Compendio Istorico, già completamente trascritti. Probabilmente verranno immessi su internet a disposizione degli studiosi. Quando avverrà questo non lo so.
Anch'io quasi vent'anni fa mi sono cimentato nella trascrizione. Appena posso mi sono ripromesso di ritrascrivere tutto al computer e chissà che non ne nasca anche una pubblicazione.
Saluti Lino