da Giuseppe F. Pollutri riceviamo e pubblichiamo
Il “taglio giusto” per
Dirò subito dove sta il punto, dove …il dente duole. Duole soprattutto per chi e perchè, pur in una comunanza di “idee sull’uomo e sulla vita su questa terra” (la Weltanschauung tedesca), partecipe di una “opposizione” politica amministrativa a uno schieramento partitico sostanzialmente “di sinistra” o di nuova sinistra, deve temere che – se si va avanti così - il prossimo futuro rischia di non essere ancora quello necessario per Vasto, città e territorio. Leggo su “il Taglio” ultimo di Novembre di Massimo Desiati due articoli, in tandem sulla stessa pagina, in cui l’appello “occorre fare di meglio e di più” per riprendere in mano la governance della città, appare per così dire bacato, pericolosamente, dall’assunto che per fare la ...“rivoluzione” (quella che anch’io desidero, quella che molti si aspettano in città) occorra, come solito …tagliare le corna al bue o la testa al toro. Il primo scrive “accantoniamo anche qualche persona (sarà inevitabile) ”. Il secondo specifica che sono “personaggi che ormai hanno fatto il loro tempo”.
A chi facciano riferimento, se nell’ambiente è chiaro o più o meno intuibile, vi dirò che non è affar mio o meglio che non è quel che mi spinge a scrivere e pubblicare la mia nota. Proporre, stimolare, battersi per identificare un soggetto politico che sia all’altezza della prossima sfida elettorale, mettendo assieme le forze e gli uomini per un obiettivo comune …per il Comune (che significa riprendere la strada del più giusto e fruttuoso sviluppo della città, e non per issare su quel brutto cassettone del palazzo comunale una bandiera di conquista) è sicuramente necessario e in tal senso, io credo, s’inquadra l’iniziativa ultima di E. Sigismondi. Una proposta di crescita e di unione di forze che va ad innestarsi in un quotidiano lavoro di sensibilizzazione e di acculturamento civico per merito di stampa e di blog internettiani. Agli autori dei pezzi sopracitati, che rappresentano con altri una nuova generazione di cui occorre indubbiamente giovarsi nell’interesse comune, vorrei dire che per mettersi in evidenza, per subentrare in un ruolo importante e incisivo nell’azione politica di un territorio, è necessario sviluppare in proprio personalità e potenzialità (i programmi, sia pure “i sogni”) di ciascuno. Prevalere, se si vuole, in una dialettica politica anche all’interno di un’aggregazione politica non vuol dire, non necessita, di accantonamenti o di parricidio. In un’antica ma per suoi versi felice società di un tempo, i “vecchi” erano utili, risultavano per più versi preziosi, avevano un loro ruolo. Largo ai giovani? Certo, ma non in questo modo.
Insomma, cari miei: non mi pare questo …il Taglio giusto per Vasto! Proporsi, non opporsi.
Giuseppe F. Pollutri
1 commento:
Non ho letto gli articoli o post citati, se non in questo post,
politicamente parlando, per quanto di politica, quella da masticare e non sputare, ne so poco, direi che comunque i giovani hanno imparato l'arte dell'opporsi e non proporsi, proprio dai "vecchi", ma non i "padri" (della politica) che avrebbero dovuto insegnare e trasmettere ai giovani, il senso ed il valore della politica.
Sono più di venti anni che vedo questo fare...
Per non parlare poi dei giovani, non so se è il caso di questi da lei citati, che gridano dobbiamo rinnavare la politica, ma entrano in politica solo per grazia di quelli di cui hanno urlato tanto, e li rido sarcasticamente, rido!
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