martedì 10 novembre 2009

Tiratina di orecchie

riceviamo e pubblichiamo
Urbanistica: una nuova dirigenza ...politica?
di Giuseppe F. Pollutri
L’architetto A. Cipressi, nuovo dirigente del settore Urbanistica avrebbe dichiarato (leggo “con entusiasmo”): “Qui a Vasto ci sono le condizioni per lavorare bene e tanto. E’ una sfida perché la città è affaticata e non ce la fa più a sostenere la notevole pressione edilizia. Nostro compito sarà, da qui in avanti, quello di programmare senza subire pressioni con grande attenzione per il paesaggio”.
Inevitabile è dover fare qualche appunto e considerazione alla luce dei distinti ruoli che hanno chi ha il compito di gestire un Ufficio comunale, sulla base delle leggi e degli strumenti elaborati dall’Ente, e di chi invece ha il mandato democratico di “indirizzare” la politica della cosa pubblica. Se questa mia schematica distinzione ha fondamento, le parole del nuovo dirigente paiono improprie e azzardate. Dire che “la città è affaticata e non ce la fa più a sostenere la notevole pressione edilizia” ci mette in serio dubbio che abbia chiaro quale sia il compito assegnatogli. Il suo dire – che si possa essere d’accordo o meno - è una valutazione tutta politica, dunque inopportuna quanto inutile. Aggiunge che suo compito sia “programmare” e sembra quasi voler dire di potersi arrogare la facoltà di rivedere, o interpretare discrezionalmente – sia pure per ben fare - il piano di sviluppo urbanistico del Comune. Altro sforamento in competenze non proprie. Paventa “pressioni” e uno si chiede: di che tipo, da parte di chi? Se sa che questo nel nostro Comune avvenga o che sia stato permesso, specifichi, chiarisca. Ciliegina sulla torta è il suo riferimento all’”attenzione per il paesaggio”. Forse avrebbe dovuto parlare di Ambiente, o meglio di “habitat”, chè è un qualcosa di più del “paesaggio” (materia per i pittori o fotografi vedutisti), in altre parole di come si programma e si gestisce una corretta antropizzazione di uno specifico luogo. Ponga attenzione, il Dirigente di fresca nomina, al come intende dare efficienza e funzionalità al suo Ufficio, come fare e predisporre i controlli che compiutamente sono necessari – prima e dopo - per funzione, per scopo e ruolo: compito delicato e importante, quanto solo tecnico e burocratico. Lasci alle forze politiche, ai cittadini in sostanza, di pensare e deliberare il che fare della città e nella città, nel territorio e per il territorio. Come sempre: a ciascuno il suo!
Giuseppe F. Pollutri

2 commenti:

giusfra ha detto...

Io credo che per il giovane e inesperto (qualcuno direbbe sprovveduto) architetto, nuovo Dirigente in Comune in un settore così delicato e importante non ci sia neppure consapevolezza di quanto ha dichiarato ...con entusiasmo! Chissà perchè per il Centro (detto storico) si va a scomodare e a ben pagare un illumibato prof e assistenti per un "Piano", e per individuare con quali strumenti portare avanti o gestire l'urbanizzazione contemporanea della città nuova ci si affidi ad un giovane di - credo - scarsa esperienza e di nessuna consapevolezza del proprio ruolo. Vasto cambia!?

Ciccosan ha detto...

Non ha ancora sistemato i cassetti dell'ufficio e già comincia il fuoco incrociato, con analisi semantiche di dichiarazioni che, generalmente in occasione di insediamenti in nuovo incarichi, sono di prammatica.
Aspettare i fatti, le azioni, no eh?
Chi vuole capire capisce benissimo che:
"città affaticata" significa urbanizzazione disordinata, soffocante, e lo vediamo tutti;
"programmare" è il presupposto di ogni attività umana, specialmente delle professioni tecniche, e quindi non è solo prerogativa della politica (con quali risultati poi!);
"pressioni", se proprio vogliamo fare le verginelle al primo appuntamento, allora vabbè ...
Per ultimo: si presentano giovani di belle speranze in politica e tutti ad applaudire allo spirito di rinnovamento e all'aria nuova.
Si presenta un giovane professionista per una attività dove la visione moderna del mondo, l'innovazione delle idee, lo sguardo al futuro...sono gli ingredienti principali e si becca " un giovane di scarsa esperienza e e di nessuna consapevolezza...".
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