Il progetto per il Centro storico secondo me. Proposta 2.
dall'arch. F.Paolo D'Adamo riceviamo e pubblichiamo:
Sono tornato da Roma ancora una volta con la corriera. Questa volta il tragitto è stato diverso. Siamo passati per Lanciano. Sia a Roma che a Lanciano, è già Natale, qui a Vasto è ancora il due novembre. La gente affollava il corso della città del Mastrogiurato come succede a Vasto durante l’estate. Probabilmente a Lanciano non sono cambiate le abitudini. Sicuramente non vivendo in quel luogo non conosco problematiche delle quali invece i lancianesi si lamentano, ma mi è sembrato bello vedere quella gente gremire il “corso” cittadino.
Premetto che per certe cose sono tradizionalista e per me le festività natalizie cominciano l’otto dicembre, tuttavia visto il momento “nero” del settore commercio, come si dice, “chi fa primo fa due volte” o “chi tardi arriva male alloggia”, quindi avrei iniziato subito a creare l’atmosfera della festa.
Questa però è un’altra storia, come sono un’altra storia i discorsi e gli spunti per molteplici riflessioni, ascoltati durante il viaggio, suggeriti dai vari passeggeri. Si va dal caso Marrazzo, alla colazione in Giappone. Dalla storia d’amore di una studentessa, alla manifestazione contro la violenza sulle donne, tenuta a piazza Esedra.
La domanda, invece, che mi torna a ripetizione nella mente è sempre la stessa e il comportamento della gente di Lanciano me lo ha ribadito: “Cosa vorrei che il progettista del piano di recupero mi proponesse, per la ripresa della vita, nel centro storico?” e aggiungo: “Vuoi vedere che ampi spazi coperti nel centro storico attirerebbero gente?” Così, dopo la proposta di intervento nella zona tra piazza Santa Chiara e piazza Cavour, oggi vi ripropongo una mia “vecchia” idea per il salotto buono della città: La galleria della corsea, in corso de Parma (applicabile anche tra gli ex (aimè) palazzi scolastici di corso Italia). Un progetto iniziato nel 1979, studiando James Stirling, e ancora attuale, almeno per me.
FP D'Adamo
1 commento:
Corso de Parma è una strada stretta, sarà 6 0 7 metri, e corta forse meno di 50 metri. Ci sono dei giorni che è difficoltoso attraversarla perchè rappresenta il collo di bottiglia del traffico pedonale tra piazza Diomede e piazza L.V. Pudente. Coprirla in quel modo, a me sembrerebbe soffocarla ulteriormente, specialmente considerando l'effetto dell'irraggiamento e d'estate probabilmente diventerebbe un forno.
Le gallerie delle grandi città sono molto belle, ma nascono come tali e quindi sono funzionali al progetto commerciale e urbanistico che ne sono alla base.
Hanno strade ampie sulle quali dilagano i tavolini dei bar, alcune si incrociano con cupole centrali. Basta vedere la galleria di San Federico a Torino, per me tra le più belle.
Una galleria presuppone il ripristino di facciate in uno stile unico, una pavimentazione adeguata. Sennò sono semplicemente dei sottopassi, dove ricoverarsi quando piove.
Fra gli ex edifici scolastici? Ci sarebbero larghezza e altezza, ma perderemmo lo splendido effetto di spazio che si ha guardando verso corso Italia da piazza Diomede.
Posta un commento