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Provinciali: prova difficile per Lapenna, attesa per il futuro del PDL a Vasto
Nell’aria c’è un brutto presagio per la politica. A votare non ci vuole andare più nessuno. Lo abbiamo visto a dicembre in Abruzzo dove ha votato solo la metà degli aventi diritto, probabilmente lo rivedremo il 6 e 7 giugno. E la disaffezione tocca ambedue i poli e tutta l’Italia. E Vasto non fa eccezione. La situazione paradossale è che il famoso “cambiamento” che da anni si aspetta non arriva mai e più tempo passa più la situazione degenera e si complica. E giustamente la gente non vuole andare a votare.
Ma parliamo delle provinciali. Per quella strana legge elettorale attualmente in vigore, è difficile per i grandi centri (e quindi per Vasto) eleggere propri rappresentanti. L’ultima volta abbiamo eletto Piccolotti per la maggioranza e Marcovecchio per la minoranza. (Poi in seconda battuta dopo un rimpasto è subentrato anche Lapenna). Questa volta i due partiti maggiori si devono dividere i voti fra altri agguerriti concorrenti e sarà molto difficile essere eletti.
Nel centrosinistra c’è grande attesa per la performance di Lapenna, che politicamente è il più esposto. E c’è un dato che rivela la precarietà della situazione. Dopo la fuoriuscita di tanti consiglieri dal PD, La Penna per garantirsi un voto in più in Consiglio Comunale ha fatto nominare da Coletti, Riccardi Alinovi alla vicepresidenza dell’Alesa (ente strumentale della Provincia l’energia). Alinovi è il commissario provinciale dell’Udeur ed è collocato a destra. Il gesto ha dato molto fastidio a non pochi elettori e ha fatto sicuramente abbassare l’indice di gradimento del Sindaco. E poi c’è l’inchiesta dell’ex Hotel Panoramic con il coinvolgimento di persone molto vicine al Sindaco. Se questo influirà lo vedremo quando si apriranno le urne. Inoltre il disagio di molte persone del PD , alcune delle quali hanno abbandonato il partito, sta in un fatto molto semplice. Dopo il rimpasto c’è stato uno spostamento verso Sinistra Democratica che ha creato molti malumori. Tale formazione politica, senza nessun consigliere comunale, controlla direttamente o indirettamente ben tre assessorati (Urbanistica, Cultura, Servizi Sociali). Sarà interessante vedere anche il risultato alle provinciali di Sinistra e Libertà che rappresenta questa area politica. Il primo a presentare conto potrebbe essere l’Italia dei Valori, sempre “snobbato” dal Sindaco, che - con il simbolo “Di Pietro”che tira - aspira a superare il PD.
Al centrodestra queste votazioni servono per determinare il futuro assetto politico. Le liste sono tre del PDL(PDL ufficiale e due di appoggio) e poi l’UDC e le liste minori. Anche se qui i voti ci stanno, la concorrenza potrebbe fare in modo che nessuno venga eletto. Infatti l’UDC spera di fare una buona performance, le liste PDL si dovranno dividere i voti che hanno. La loro speranza è che magari si asterranno dal voto più elettori di centrosinistra che del centrodestra. Ma l’attesa più grande è per il dopo voto. Bisognerà definire il quadro dirigenziale e cominciare a parlare di chi sarà il futuro candidato sindaco di Vasto del centrodestra. E molti movimenti al centro fanno presagire che ci sarà la ricostituzione di un’area moderata in cui possano confluire persone di diverse espressioni, ma tutte protese ad assicurare un futuro alla città e una svolta innovativa alla gestione amministrativa.
Intanto, buon voto, perché a votare ci si va sempre.
Nicola D’Adamo
Nell’aria c’è un brutto presagio per la politica. A votare non ci vuole andare più nessuno. Lo abbiamo visto a dicembre in Abruzzo dove ha votato solo la metà degli aventi diritto, probabilmente lo rivedremo il 6 e 7 giugno. E la disaffezione tocca ambedue i poli e tutta l’Italia. E Vasto non fa eccezione. La situazione paradossale è che il famoso “cambiamento” che da anni si aspetta non arriva mai e più tempo passa più la situazione degenera e si complica. E giustamente la gente non vuole andare a votare.
Ma parliamo delle provinciali. Per quella strana legge elettorale attualmente in vigore, è difficile per i grandi centri (e quindi per Vasto) eleggere propri rappresentanti. L’ultima volta abbiamo eletto Piccolotti per la maggioranza e Marcovecchio per la minoranza. (Poi in seconda battuta dopo un rimpasto è subentrato anche Lapenna). Questa volta i due partiti maggiori si devono dividere i voti fra altri agguerriti concorrenti e sarà molto difficile essere eletti.
Nel centrosinistra c’è grande attesa per la performance di Lapenna, che politicamente è il più esposto. E c’è un dato che rivela la precarietà della situazione. Dopo la fuoriuscita di tanti consiglieri dal PD, La Penna per garantirsi un voto in più in Consiglio Comunale ha fatto nominare da Coletti, Riccardi Alinovi alla vicepresidenza dell’Alesa (ente strumentale della Provincia l’energia). Alinovi è il commissario provinciale dell’Udeur ed è collocato a destra. Il gesto ha dato molto fastidio a non pochi elettori e ha fatto sicuramente abbassare l’indice di gradimento del Sindaco. E poi c’è l’inchiesta dell’ex Hotel Panoramic con il coinvolgimento di persone molto vicine al Sindaco. Se questo influirà lo vedremo quando si apriranno le urne. Inoltre il disagio di molte persone del PD , alcune delle quali hanno abbandonato il partito, sta in un fatto molto semplice. Dopo il rimpasto c’è stato uno spostamento verso Sinistra Democratica che ha creato molti malumori. Tale formazione politica, senza nessun consigliere comunale, controlla direttamente o indirettamente ben tre assessorati (Urbanistica, Cultura, Servizi Sociali). Sarà interessante vedere anche il risultato alle provinciali di Sinistra e Libertà che rappresenta questa area politica. Il primo a presentare conto potrebbe essere l’Italia dei Valori, sempre “snobbato” dal Sindaco, che - con il simbolo “Di Pietro”che tira - aspira a superare il PD.
Al centrodestra queste votazioni servono per determinare il futuro assetto politico. Le liste sono tre del PDL(PDL ufficiale e due di appoggio) e poi l’UDC e le liste minori. Anche se qui i voti ci stanno, la concorrenza potrebbe fare in modo che nessuno venga eletto. Infatti l’UDC spera di fare una buona performance, le liste PDL si dovranno dividere i voti che hanno. La loro speranza è che magari si asterranno dal voto più elettori di centrosinistra che del centrodestra. Ma l’attesa più grande è per il dopo voto. Bisognerà definire il quadro dirigenziale e cominciare a parlare di chi sarà il futuro candidato sindaco di Vasto del centrodestra. E molti movimenti al centro fanno presagire che ci sarà la ricostituzione di un’area moderata in cui possano confluire persone di diverse espressioni, ma tutte protese ad assicurare un futuro alla città e una svolta innovativa alla gestione amministrativa.
Intanto, buon voto, perché a votare ci si va sempre.
Nicola D’Adamo
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