domenica 31 maggio 2009

TEATRO ROSSETTI: TUTTO COMINCIO' QUEL 30 MAGGIO DI 190 ANNI FA


190 anni fa veniva inaugurato il Teatro Rossetti
di Lino Spadaccini
Le origini del nostro teatro comunale risalgono al 1818, quando ne fu iniziata la costruzione sul luogo della sconsacrata chiesa di S. Spirito e su una parte del convento dei Celestini, per l’interessamento del Barone Luigi Cardone e grazie ad una pubblica sottoscrizione. In precedenza, per le pubbliche rappresentazioni, veniva utilizzata la sala delle assemblee decurionali, mentre successivamente i D’Avalos misero a disposizione delle compagnie una sala del loro palazzo.
Il progetto venne realizzato dall’ingegner Taddeo Salvini di Orsogna e, anche se incompleto, il teatro venne inaugurato il 30 maggio 1819, con uno spettacolo brillante messo in scena da attori dilettanti locali.
Il Real Teatro Borbonico, così come venne chiamato in onore di Re Ferdinando I, che aveva reso disponibili i locali, fu ultimato soltanto nel 1830, quando i lavori vennero affidati all’architetto vastese Nicolamaria Pietrocola, che provvide a ridisegnare tutta la parte architettonica. L’esecuzione dei lavori venne curata dall’ebanista vastese Pasquale Monacelli.
Gli scenari ed il sipario, raffigurante l’Incoronazione di Lucio Valerio Pudente in Campidoglio (purtroppo rubato nel 1944 dalle truppe inglesi), vennero dipinti dal Franceschini di Orsogna su bozzetto di Nicola de Laurentiis di Chieti. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 15 settembre 1832 alla presenza del re Ferdinando II.
Il Teatro era amministrato da una deputazione eletta del decurionato, dietro l’approvazione dell’Intendente. Sotto le dipendenze della deputazione era un custode, debitamente stipendiato, che aveva il compito della custodia e conservazione del Teatro, nonché di tutti gli oggetti e del vestiario in esso contenuti e inoltre responsabile di eventuali danni e deterioramenti derivanti dalla mancanza di sorveglianza, assistenza o custodia. Ma vediamo alcuni punti contenuti nel regolamento per l’amministrazione del Teatro, deliberato dal consiglio comunale il 19 agosto 1832 :
“Il Teatro sarà amministrato da una Deputazione eletto dal Decurionato, ed approvato dal Sig. Intendente della Provincia; e sarà servito da un Custode stipendiato dal Comune, e dipendente immediatamente dalla Deputazione.
Il Custode del Teatro è incaricato della conservazione e custodia del Teatro istesso del macchinismo, degli oggetti di vestiario, e di tutti gli arredi inservienti all’opificio; e rimanere strettamente risponsabile di tutti i danni, e deteriorazioni derivanti da mancanza di sorveglianza di assistenza, e di custodia.
Nelle serate di beneficio, e nelle accademie espressamente vietato il piattino alla porta, o in giro, egualmente che l’alterazione de’ prezzi de’ palchi, e delle sedie.
Il palco di mezzo del 2° ordine è riserbato al Sig. Sottintendente, quello di prima fila n. 10 alla Polizia gratuitamente, ed una sedia anche gratuitamente alla prima fila n. 6 per la Deputazione, di cui un individuo per turno dovrà immancabilmente intervenire alla rappresentazione.
Nella compagnia di musica gli spartiti saranno scelti dal Sig. Sottintendente di accordo colla Deputazione; e nella prosa gl’Impresarj dovranno consegnare i libretti di tutte le commedie che tengono, onde la Deputazione possa scegliere le migliori che andranno in iscena… I dilettanti avranno il dritto alla scelta delle opere esclusivamente”.
Per decenni calcarono le scene del teatro vastese varie compagnie drammaturgiche e operistiche nazionali, che allietarono le serate mondane. La prima compagnia filodrammatica stabile venne costituita nel 1848.

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