martedì 12 maggio 2009

La dura vita dei "viaticari"


ANTICHI MESTIERI: I VIATICARI
di Nicolangelo D'Adamo
Vasto ha rappresentato e rappresenta ancora un punto di riferimento commerciale per l’entroterra, fino al basso e medio Trigno. Ancora per buona parte del novecento la scarsità dei mezzi di trasporto e la rete viaria impervia e accidentata non hanno favorito gli scambi commerciali e la penuria di denaro consigliava più il ricorso al baratto che al pagamento in moneta. Quella realtà favorì la crescita di un particolare commerciante che localmente veniva chiamato “Viaticaro”.
I “Viaticari” costituivano una interessante istituzione tipica vastese di commercianti che praticavano il baratto. Con un cavallo legato al traino (da qui anche l’appellativo di “trainieri”), ovvero un carretto, i “viaticari” partivano la sera tardi portando, ognuno ad un paese dell’interno e sempre solo a quello, pesce, “scapece” (pesce curato con aceto e zafferano), verdura e frutta scambiandoli con formaggi, uova, salumi,lana di pecora che le mogli provvedevano a vendere.
Furono memorabili anche alcuni incidenti mortali: negli anni cinquanta una famiglia (padre e figlio) ed il cavallo, legato al carretto, morirono annegati nel Trigno, si salvò solo un bastardino che portavano sempre con loro.

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