INAUGURAZIONE 1974: L'AVV. BONTEMPO (a destra) CON IL MINISTRO SPATARO |
di LINO SPADACCINI
Il
Premio Vasto d'Arte Contemporanea, giunto
quest'anno alla 52a edizione, con una mostra omaggio dedicata
all'avv. Roberto Bontempo, a pochi mesi dalla scomparsa, rappresenta una delle
manifestazioni culturali più longeve, non solo del nostro Abruzzo, ma
dell'intera nazione.
L'edizione
2019 giunge esattamente a sessant'anni dalla prima mostra dedicata ai pittori
vastesi, inaugurata il 19 luglio del 1959.
In
attesa del vernissage della mostra Superpop
20/21, in programma domani sera alle ore 19, nelle sale di Palazzo d'Avalos,
vogliamo brevemente ripercorrere le principali tappe del Premio, che ha rappresentato e ci auguriamo, continuerà a rappresentare
un punto di riferimento importante per l'arte contemporanea italiana.
150 foto storiche delle varie edizioni >>>
Se
le due grandi mostre organizzate nel 1950, dall'allora amministrazione comunale
guidata dall'avv. Florindo Ritucci-Chinni, una dedicata ai fratelli Palizzi e
l'altra formata da esponenti di spicco dell'arte contemporanea italiana, hanno
segnato quasi un'anteprima del Premio,
la nascita vera e propria risale al 1959, grazie al mecenatismo
dell'industriale vastese Carlo Della Penna edall'impegno della locale Azienda
di Soggiorno e Turismo.
La
prima edizione viene interamente dedicata al movimento artistico vastese del
Novecento. "L'aver riunito per la
prima volta i pittori vastesi contemporanei sparsi ai quattro angoli della
terra", sottolinea Tito Spinelli nel piccolo catalogo della mostra,
"rappresenta per noi giusta
soddisfazione, perché si desidera dimostrare, al di fuori di illegittime
presunzioni, e attraverso le opere degli artisti intervenuti, la continuazione
di una tradizione che portò la nostra città, in passato, con la fioritura dei
vari Palizzi, Smargiassi e Laccetti, al centro dell'interesse critico ed
antologico".
La
mostra antologica di pittori vastesi, operanti in Italia e all'estero, svolta
dal 19 luglio al 16 agosto, nei locali dell'Asilo Infantile "Carlo Della
Penna", tutti premiati ex-aequo con la "Tavolozza d'oro", vede
la partecipazione di Vincenzo Canci, Carlo D'Aloisio da Vasto, Saverio Della
Guardia, Michele Fiore, Nicola Galante, Filandro Lattanzio, Luigi Martella,
Ennio Minerva, Franco Paolantonio e Lucia Perrozzi-Borghi.
Dalla
seconda edizione, il Premio, comincia
a cambiare fisionomia. Sono davvero tanti gli artisti partecipanti provenienti
da tutta Italia, con al centro Vasto e il suo territorio. Infatti, i soggetti
delle opere riguardano esclusivamente gli scorci della città con i suoi angoli più
suggestivi, la natura ed il golfo lunato con l'azzurro mare e le paranze.
Vincitore del primo premio è l'artista veneto Orazio Celeghin, con l'opera Marina di Vasto, al secondo posto Nino
De Gennaro con Punta Penna ed al
terzo posto Saverio Armenio con Angolo
Piazza Gabriele Rossetti. Il 1° premio riservato agli artisti abruzzesi e
molisani viene assegnato al vastese Filandro Lattanzio con l'opera dal titolo Sul molo di Punta Penna, mentre il 1°
premio riservato agli artisti vastesi va a Lucia Perrozzi-Borghi con la
suggestiva opera Processione notturna.
Nell'edizione
del 1962 il Premio cambianuovamente,
diventando collettiva nazionale su invito o selezione, aperto ad artisti
operanti in Italia. Trai nomi di spicco di quel periodo troviamoGuttuso,
Maccari, Sironi, Soffici, Mafai, Tamburi, Annigoni, Brindisi, Sughi, Sassu e
Michele Cascella.
Il
1967 segna la fine del mecenatismo di Carlo Della Penna, che comunque rimarrà
membro del Comitato. La manifestazione cambia ancora denominazione in Premio Vasto. A causa delle ridotte disponibilità
finanziarie, le opere vincitrici delle varie categorie rimangono di proprietà
degli autori, anziché essere acquisite dal Comitato e consegnate in custodia
alla Pinacoteca Civica.
Tra
le novità della nona edizione anche il cambio di location: la mostra si sposta
a Piazza Rossetti, al Palazzo delle Esposizioni, nelle aule del 1° Circolo
Didattico.
Negli
anni successivi il buon successo di critica e di pubblico, conferma la vitalità
del Premio. "Il Premio Vasto di pittura figurativa",
scrive il critico Giuseppe Rosato nel 1973, "ha toccato nella sua quindicesima edizione un traguardo lungamente
inseguito, e per la verità già avvicinato negli ultimi anni. Un traguardo che è
piuttosto un insieme di risultati: giacché sono caduti per un verso taluni equivoci,
talune remore che avevano escluso la rassegna da una chiarezza di impostazione
che oggi ha potuto annettersi, mentre per un altro verso si è evidenziata la
legittimità di una fedeltà a un genere, la pittura figurativa, a cui va dando
ragione il tempo, nel progressivo chiarificarsi dei ruoli, dei modi, degli
obiettivi che l'esercizio pittorico debba arrogarsi pur quando si proponga di
aderire alle problematiche più pressanti del presente e di rendersi interprete
e compartecipe della vicenda della società e della condizione dell'uomo".
L'edizione
del 1973, presenziata da Alberico Sala, viene divisa in tre sezioni: la prima
con la partecipazione di artisti al di sotto dei trent'anni, che vede
l'affermazione del ventiduenne bolognese Piero Manai, la seconda con la
partecipazione di quindici maestri operanti nel territorio nazionale, ed
infine, l'esposizione fuori concorso di tre grandi esponenti del figurativismo
abruzzese, Antonio Di Fabrizio, Augusto Pelliccione e Luciano Primavera.
L'edizione
del 1978 è l'ultima allestita nel Palazzo delle Esposizioni. Dopo una pausa di
otto anni, il Premio torna con
cadenza biennale, allestito presso le aule del nuovo Istituto Filippo Palizzi.
Dal
1991, quando si torna alla cadenza annuale, inizia una vera e propria
ricognizionesul Novecento artistico italiano nel secondo dopoguerra, a partire Da Corrente al Realismo, passando Dall'Informale alla Nuova Figurazione
fino a sondare e sviluppare l'iperrealismo ed il postmoderno.A curare le cinque
edizioni, un'équipe di critici coordinata da Floriano De Santi.
Dal
2002 il Premio cambia ancora
location, questa volta ad accogliere la mostra saranno le sale di Palazzo
d'Avalos, ma soltanto fino al 2009, in quanto,dall'anno successivo, con la
XLIII edizione, sede del Premio
saranno le splendide scuderie di Palazzo Aragona.
"Le edizioni più recenti del Premio Vasto",
ricordano Daniela Madonna e Debora De Gregorio nel libro sul quarantennale del Premio, "hanno aperto le porte alle generazioni più giovani dell'arte italiana,
per sollecitare un dialogo attivo con la contemporaneità". Proprio con
questo spirito nel 2002 nasceIncontrarti.
Le Proposte del Premio Vasto, Rassegna d'arte contemporanea a cura di
Daniela Madonna, con la Direzione Artistica di Bruno Scafetta.
Lino
Spadaccini
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