Dante di Giotto rinvenuto a Firenze nel 1840 |
“Il naso di Dante” - edizione Neri Pozza, ottobre 2018 - prende spunto da una curiosa vicenda: correva l’anno 1840 quando il Barone Seymour Kirkup, pittore ed appassionato di spiritismo, realizzò la copia di un dipinto di Giotto appena rinvenuto a Firenze, presso il palazzo del Bargello. Il ritratto suscitò da subito un grande interesse perché mostrava un Dante Alighieri dal naso più “dolce” rispetto al più noto e caratteristico profilo aquilino del poeta, reso celebre dal dipinto di Botticelli.
Kirkup inviò la copia a Londra, destinatario il suo amico patriota e dantista Gabriele Rossetti, primo interprete di una visione esoterica della Divina Commedia.
Dante di Dante Gabriel Rossetti (particolare) |
Vercesi si spinge oltre, fino a scorgere una coerenza tra la non comune scelta pittorica di Dante Gabriel e la visione tutt’altro che ortodossa del genitore. La determinazione nel rappresentare un Dante dal profilo insolito sarebbe, quindi, una scelta non casuale, tesa a rafforzare la visione rossettiana della Commedia. Un tratto somatico che, quindi, travalicherebbe l’estetica, assumendo un significato fortemente simbolico, simbolismi così cari a Gabriele Rossetti.
Il libro, a tratti complesso per fluidità narrativa e scelta stilistica, presenta tuttavia una ricca esposizione di vicende che abbracciano due secoli, coinvolgendo nella narrazione nomi quali Foscolo, Pascoli, Eco. Un capitolo intero è dedicato alla vita di Gabriele Rossetti con dovizia di particolari che restituiscono uno spaccato insolito del “carbonaro fuggiasco”. Nutrita è anche la bibliografia di riferimento, che pesca a piene mani nelle opere dei professori Gianni Oliva e Mirko Menna del centro Studi Rossettiani di Vasto.
La nota figura Dante di Botticelli |
la copertina del recente volume di Vercesi |
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