domenica 8 aprile 2018

WILLIAM MICHAEL ROSSETTI: HA LAVORATO IN SILENZIO PER GLI ALTRI MEMBRI DELLA FAMIGLIA!

di LINO SPADACCINI

Sulla sommità della statua dedicata a Gabriele Rossetti, opera dello scultore napoletano Filippo Cifariello, sono presenti i medaglioni con i volti dei quattro figli del poeta vastese: Maria Francesca, Dante Gabriel, Christina Georgina e William Michael. Di quest'ultimo, personaggio sicuramente dal carattere più riflessivo, che lo portò a condurre una vita appartata, ma non per questo meno importante rispetto agli altri, il prossimo febbraio ricorrerà il centenario della morte e sarà l'occasione per approfondire la sua notevole opera di critico letterario.

Insieme a Dante Gabriel e alla sorella Christina, fu uno dei fondatori e l’organizzatore del Movimento Preraffaellita, una corrente artistica della pittura vittoriana, che vide al suo interno la partecipazione di
importanti artisti quali John Everett Millais, William Hunt, John William Waterhouse, Ford Madox Brown e Edward Burne-Jones.

Per far fronte alle necessità economiche della famiglia Rossetti, William Michael decise di soffocare le proprie inclinazioni artistiche, divenendo funzionario dell'Agenzia delle entrate britannica, presso la Somerset House situata lungo il Tamigi.

Nel 1874 sposò Lucy Madox Brown, figlia del celebre pittore Ford Madox Brown. Dal matrimonio nacquero cinque figli, ma le malferme condizioni di salute della moglie, malata di tubercolosi, portarono la famiglia a compiere numerosi viaggi in Europa e, molto spesso, anche in Italia. La donna morì nell'aprile del 1894 mentre alloggiava all'Hotel Vittoria di San Remo.

Curatore della rivista The Germ, William Michael si distinse per la sua attività di critico artistico-letterario, pubblicando vari articoli e recensioni su riviste quali The Critic e The Spectator.

Molti importanti furono le schede lunghe e ragionate pubblicate sull’Encyclopaedia Britannica del 1911, sui pittori italiani dal Duecento al Settecento, rivelando una decisa maturità critica. Sempre come critico, William Michael curò la pubblicazione di numerose raccolte di poesie dei più importanti poeti inglesi, ponendo all’inizio dei volumi un’introduzione critica sull’artista e la sua poetica.

Significative furono poi le pubblicazioni curate per Dante Gabriel e Christina e una biografia di famiglia Some reminiscences (1906), dove riportò alcuni aneddoti sul padre Gabriele. "Durante i miei primi anni", scrive William Michael, "vedevo frequentemente mio padre ritornare a casa all’imbrunire piuttosto stanco dal suo giro di lezioni; e dopo pranzato, gli piaceva buttarsi giù, disteso sul tappeto accanto al fuoco e addormentarsi per un’ora o due russando vigorosamente. Accanto a lui, soleva mettersi il nostro vecchio gatto, piantato sulle sue gambe di dietro, mentre si sosteneva con le zampe davanti ai fili di ferro del parafuoco e si scaldava il peloso petto. La sua abitudine (non l’ho mai vista imitare da altri felini) era curiosa, qualche cosa come la forma di un Y maiuscolo ─il gatto fa l’Y─, era la frase usuale di mio padre".

William Michael mantenne i rapporti con l’Italia e la nostra città attraverso un carteggio con un parente, Giuseppe Marchesani, ed anche con il sindaco dell’epoca. Nonostante i suoi numerosi viaggi compiuti in Italia, non venne mai a Vasto, per conoscere il luogo dove era nato il padre, quel paese in riva all’Adriatico di cui aveva tanto sentito parlare.

Nel 1895, quando venne chiamato a far parte della giuria in occasione dell'Esposizione Internazionale di Venezia, sembrava che potesse esserci finalmente questo tanto atteso incontro, come evidenziato sulle colonne dell'Istonio: "Il primo della giuria è William Michele Rossetti, figlio del grande Gabriele Rossetti, le cui ossa giacciono tuttora in terra straniera. William Michele Rossetti, inglese per nascita, ma italiano per tradizione e sentimento, in questa circostanza abbandonerà le nebbie del settentrione, per venire a respirare le aure purissime dell'Italia nostra, dove col palpito di fratelli l'attenderanno tutti coloro i quali ricordano il nome della famiglia Rossetti, che il vanto d'Italia e di questo paese ha portato nella terra d'Albione. Se il Vasto in questa circostanza avrà l'onore di ospitare il figlio del più grande dei suoi cittadini, ne' nostri annali segneremo l'avvenimento come il più bello ed il più importante della contemporaneità". Ma William Michael non giunse a Vasto né in quell'occasione né in nessun altro dei suoi viaggi in Italia.

Morì a Londra il 5 febbraio 1919, quasi novantenne.

Lino Spadaccini





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