sabato 9 giugno 2018

La "parlatura" vastese:l’influsso del Longobardo

di GIUSEPPE CATANIA

Un interrogativo che da tempo gli studiosi si pongono è: quali sono stati nel tempo gli influssi della lingua dei dominatori nella "parlatura vastese”?
La storia e le vicende che si sono succedute nella località ce ne offrono molti esempi.

Nella "Descrizione del Regno di Napoli" Scipione Mazzella sottolineando la storia del ducato di Benevento, parla di Vasto che era compreso nel dominio dei Longobardi fino al fiume detto Pescara che agli antichi fu già Aterno e tutto quello che si contie-ne sotto nome di Peligni,Marsi Marrucini, oggi comu¬nemente detto l'Abruzzo".

I Longobardi, avendo assoggettato numerose province dell'Italia, e in particolare del Sannio, cancellaro¬no le leggi romane (del municipio di Histonium) e la lingua; dettarono nuove leggi, mutarono i costumi, imponendo nuovi nomi alle località. Peraltro, il Vasto d’Aymone, detto Guasto d'Aimone), cioè il territorio occupata da Aimone di Dordona, comandante delle truppe longobarde inviate contro il ribelle Grimoaldo, duca di Benevento, divenne residenza di Aimone e che l'etimo "Guast", nei capitoli di Carlo Magno, parola franco¬germanica, significa "ospitium" ovvero "palatium" o residenza del Gastaldo (Guast halden) cui era affidato il compito di amministrare la giustizia. In ricompensa ai servizi resi al dominio dei Longobardi, al "gastaldo" Aymone venne offerto in feudo il "Guasto", da cui derivò "Guast d'Aymone".

Sotto il dominio dei Longobardi, venne introdotta la loro lingua, da cui, nella parlatura vastese, si notano due vocaboli: "Lama" e "Meta".

 LAMA (nella lingua longobaria,). significa "piscina", "bagno", grande quantità di acqua. “Muro delle Lame” significa appunto questo. E l’acqua era così tanta che alla fine provocò la frana dell’intera zona nel 1956.

 Un altro termine è META, che nella lingua longobarda significa "approdo". E qui dobbiamo ricordare "San Nicola della Meta", nel cui antico porto è approdato nel 1177 Papa Alessandro III. Il Pontefice stava veleggiando da Siponto e diretto a Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa, ma a causa di una tempesta, fu costretto a fermarsi e trovare rifugio proprio nel porto di San Nicola della "Meta" dove, era una chiesetta dedicato al Santo.

 Questi sono solo due esempi di prestiti linguistica dal Longobardo, ma le acquisizioni nel corso dei secoli nella “parlatura vastese” sono state migliaia e provengono dalle lingue dei dominatori o degli altri popoli con cui i Vastesi sono stati in contatto. Insomma la dialettologia è una materia molto complessa!

GIUSEPPE CATANIA

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