giovedì 27 luglio 2017

Monumento a Remo Gaspari: "meglio una Fondazione", dice Rocco Mastrocola

dr. Rocco Mastrocola
Dal collega dr. Rocco Mastrocola titolare dell'ISFOR di Pescara riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta inviata all'ex Consigliere regionale Antonio Prospero in merito alla sua proposta di un monumento a Remo Gaspari a Vasto. Secondo Mastrocola  la migliore scelta è "non erigere un Monumento a Remo Gaspari, ma creare una Fondazione, un Centro di studi Politici intitolato a Remo Gaspari, per studiare, comprendere e far conoscere tutto quello che Gaspari ha fatto per l'Abruzzo, uscito dal Mezzogiorno grazie allo sviluppo economico generato con la sua lungimirante e instancabile azione, nella speranza che qualche giovane politico voglia emularlo".
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DI MASTROCOLA A PROSPERO:

Caro Antonio Prospero,
sono Rocco Mastrocola, vivo a Pescara ma sono nato a Orsogna, dove ho cominciato a Conoscere lo ZIO d’Abruzzo.
Remo Gaspari non dovrebbe essere richiuso in un blocco di marmo oppure bronzo, come segno di onore che in pochi capirebbero. Sono nato a Orsogna, il giorno prima della liberazione di Aushwitz, come racconto per amore della storia e Gaspari  l’ho conosciuto fin dalla mia infanzia e ne ricordo i comizi e gli incontri anche in parrocchia. Amava conoscere tutti e ne studiava le loro esigenze e non c’è da meravigliarsi se anche molti analfabeti usavano lo stampino per scrivere Gaspari sulla scheda elettorale. Gaspari raccoglieva anche 200.000 voti di 200.000 persone che scrivevano il suo nome sulla scheda invece di una “analfabetica” crocetta come si usa oggi ma nessuno ha mai raggiunto la sua quantità di voti, ad eccezione di Andreotti a quel tempo.
Sono stato a Orsogna fino al Liceo Classico di Lanciano, (a quel tempo serviva il Liceo Classico per andare all'Università, mentre oggi è anche telematica), poi sono andato a Bologna dove mi sono laureato con Lode in Scienze Politiche e Amministrative presso l'Alma Mater Studiorum, così si chiama l'Università di Bologna. A quel tempo vivevo a Bologna con mia moglie impiegata presso l’Università, nella sede centrale di Via Zamboni, quando mi sono laureato il 23 dicembre 1973 e così per Natale sono tornato in paese, per i parenti ed anche per farmi conoscere in SIV dove sono passato per un breve saluto, come pensavo. In realtà  ho fatto un colloquio durato un giorno intero, per girare in vari settori e poi  mi hanno convinto a Restare, anche da subito. Quelli della Direzione del Personale ancora ricordano il mio nome e spesso mi chiamano per qualche giornata dei ricordi. Come primo lavoro ho cominciato con la SIV di San Salvo, azienda voluta da Gaspari, dopo la scoperta del Gas a Cupello. Con la SIV sono nate molte aziende dell’indotto che poi si è esteso anche in Val Di Sangro. Vivevo a Bologna e fare il pendolare non era agevole così sono tornato a Bologna per altri lavori. A Bologna sono arrivato nel 1968 e qualcuno mi giudicò un matto fuori di testa perché nel turbolento 68 e nella rossa Bologna, decisi di iscrivermi al Democrazia Cristiana, la DC di Piccoli, Rumor, Fanfani, Moro, Colombo, Marchiani, Tesini, Gaspari- la DC che ha ricostruito l’Italia ma poi è stata affossata da chi la sta distruggendo. A Bologna venivano vari Ministri e spesso Gaspari veniva ad incontrarci. Per incontrare Gaspari sono stato a Gissi, a Roma negli uffici del Ministero della Funzione Pubblica ed anche a casa sua in Via Delle Milizie per fargli conoscere un progetto da Realizzare in Abruzzo con il Fondo Sociale Europeo, che a lui piaceva ma poi in Regione non accettarono, eppure era una Scuola di formazione e specializzazione per medici italiani ed europei, da realizzare nel complesso di uffici di Collemaggio. I complimenti mi arrivarono da importanti ed autorevoli docenti dell'Università d'Annunzio. 
Di ritorno a Pescara mi sono dedicato alla formazione con  la mia ISFOR, Istituto Sviluppo Formazione e Organizzazione. Ai tempi di Gilberto Ferri in Camera di Commercio sono stato incaricato di organizzare un convegno con il mio prof. Romano Prodi, sul Dualismo economico tra Nord e Sud ed ora vorrei realizzare un altro mio sogno: non erigere un Monumento a Remo Gaspari, ma creare una Fondazione, un Centro di studi Politici intitolato a Remo Gaspari, per studiare, comprendere e far conoscere tutto quello che Gaspari ha fatto per l'Abruzzo, uscito dal Mezzogiorno per lo sviluppo economico che ha generato con la sua lungimirante e instancabile azione, nella speranza che qualche giovanepolitico voglia emularlo. Gaspari era chiamato lo ZIO d’Abruzzo per tutto ciò che ha fatto per la nostra regione; non solo la SIV, la Val di Sangro, la nuova stazione di Pescara, che non è più quella raccontata da Gabriele d'Annunzio. A Roma si arriva in 2 ore con l'Autostrada voluta da Gaspari emulato anche da Lorenzo Natali, per l'Autostrada che arriva a L'Aquila A24 e A25. Sapessi quanta invidia mostravano gli amici di Ancona quando devono percorrere le vecchie strade romane, come le Forche Canapine e questa invidia vale ancora oggi perché dalle Marche spesso arrivano a Teramo, per andare a Roma.
Costituire la Fondazione Gaspari, richiede un certo costo come mi ha spiegato un amico Notaio (euro 100.000), mentre il CSG - Centro Studi Gaspari è già in vita, in modo informale, presso la sede della mia Società ISFOR del Dott. Mastrocola, in Corso Manthonè 62 a Pescara.
Caro Antonio Prospero, con molto rispetto per tanta gente, dico che la politica di oggi è molto penosa, priva di idee e progetti e questo non fa gioire affatto Remo Gaspari anche se una volta, da amico, mi sono permesso di rimproverarlo facendogli notare il suo più grande difetto “Caro Remo tu vuoi troppo bene all’Abruzzo e risolvi tutti i problemi che ti vengono a proporre, così la gente non impara e dopo di te sarà un disastro”. Per l'ultimo saluto gli ho ripetuto lo stesso messaggio quando sono andato nella sala della Provincia di Chieti per rendergli onore e ringraziarlo, rimproverando un pochino gli organizzatori del funerale per non aver messo una sua grande foto dietro la bara. Il figlio di Gaspari ben lo ricorda, era presente. 
 Caro Antonio Prospero, vogliamo costruire insieme una Fondazione o un Centro Studi per far conoscere ed onorare l’opera di Remo Gaspari piuttosto che sperare nella realizzazione di una statua che fa gioire i piccioni? Potrei anche suggerire un eccellente scultore, il fratello di latte di mia moglie, Luciano Primavera, autore delle statue di San Giustino a Chieti.
Per Remo Gaspari non amo un ricordo “statuario” ma la vitalità e la continuazione della sua opera perché l’Abruzzo ne ha un immenso bisogno. Senza Gaspari l’Abruzzo è tornato nel Mezzogiorno e questi non sono miei pensieri ma dati econometrici, dati ISTAT e Ministeriali.
Rocco Mastrocola

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