lunedì 1 maggio 2017

Primo Maggio: una riflessione sul "Lavoro"

riceviamo e pubblichiamo
In occasione del giorno dedicato all’esaltazione del lavoro umano voglio condividere con Voi questa riflessione che, tra gli scritti del Cardinal Gianfranco Ravasi, mi ha particolarmente colpito: “Anche la Bibbia, nel suo ritratto di apertura sulla creazione disegna il profilo dell’uomo come quello di un lavoratore collocato nel giardino del mondo “per coltivarlo e custodirlo” (Genesi 2,15).
Del Lavoro si possono dire infinite cose, da quelle più ovvie come si osserva nel Candido di Voltaire “il lavoro allontana da noi tre grandi mali
“la noia, il vizio e il bisogno” a quelle più amare, legate all’assenza di lavoro come senso di desolazione e umiliazione, a quelle più alte all’interno del lavoro si devono esplicare due dimensioni. Da un lato, c’è la coscienza che si estrinseca nell’azione, nel progresso, nel benessere proprio e degli altri, nella creazione. È per questa dimensione “umanistica” e sociale che il lavoro non può essere sottomesso solo alle regole del mercato e dell’economia, ma è un fatto etico.

Da altro lato, lavorare è scoprire: la terra è affidata all’uomo perché egli renda esplicito un progetto glorioso e trascendente che in essa è celato. Lavorando, l’uomo partecipa all’opera del creatore.

In questa luce è vero il proverbio francese che afferma: “non esistono mestieri sciocchi, esistono solo persone schiocche”. (Discorso tenuto all’Unesco da Andrè Malraux Uomo Politico e Scrittore Francese)

Buon Primo Maggio.

Francesco Prospero

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