mercoledì 24 maggio 2017

Giornata Mondiale della Biodiversità, negli ultimi 100 anni in Italia scomparse dalla tavola 3 varietà di frutta su 4

Da MAURO FERRARA riceviamo e pubblichiamo 


"Sono razzista... Tifoso di fra' Serafino Razzi e delle sue cronache dal '500. Ecco un pezzo sulla frutta dell'epoca: "Alli 19 di giugno [1576] ... andammo meno di due miglia alla Villa di Messer Giovan Martino Peppo, ove trovammo quasi d'ogni sorta di pomi, e di frutti, convenevoli però alla stagione: come fichi maturi di più maniere, pere moscardelle soavissime, ciriege amarine in gran copia: mele nane di notabile grossezza: susine assai: uva crespina matura e gialla, spigo, e
mortella fiorita, et odorifera. ... Et il padrone di questa regia villa ... lascia soggiornare detti pomi, e frutti sopra le produttrici loro piante, fino attanto che dagli amici siano colti, o che si secchino sopra gli stessi arbori, o che caggiano da per loro sopra l'erbosa terra. Noi ce ne gustammo ...".
Chi riesce ancora a mangiare qualche frutto maturato naturalmente al sole e colto dalla pianta, sa la differenza. Ieri è stata la Giornata Mondiale dellla Biodiversità. Torneremo al cestello di fichi on the road? Una volta negli stradelli di campagna c'era. Saluti.Mauro".

Giornata Mondiale della Biodiversità, negli ultimi 100 anni in Italia scomparse dalla tavola 3 varietà di frutta su 4. Così ha titolato ilfattoquotidiano.it un articolo di Luisiana Gaita il 22 maggio 2017. "L’abbondanza di specie è calata del 40 per cento tra il 1970 al 2000, mentre gli uccelli selvatici ad alto rischio di estinzione sono passati, in Europa, dalle 40 specie dell’ultimo decennio del secolo scorso alle 68 del periodo 2000-2010 e in Italia, negli ultimi cento anni, sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro. Sono questi alcuni dei numeri con cui ci si ritrova a fare i conti nella Giornata Mondiale della Biodiversità, proclamata dalle Nazioni Unite il 22 maggio. Ed è proprio l’Onu a lanciare l’allarme sul patrimonio naturale della Terra, ancora in larga parte inesplorato, eppure già pesantemente a rischio tra perdita di habitat, cambiamenti climatici, invasione di specie ‘aliene’ e consumi non sostenibili. Perché è proprio l’intervento dell’uomo ad avere gli effetti più devastanti. La perdita di biodiversità, sottolinea l’Onu, minaccia le risorse di cibo, medicine, energia e le opportunità di svago. Anche , ma è anche vero che negli ultimi anni l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa". Continua

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