Dopo il Capo d'anno,
la Pasquetta e Lu Sand’Andunie, questa sera, tempo permettendo, verrà riproposto
il tradizionale canto del San Sebastiano.
Anticamente
il giorno della vigilia della festa del Santo Martire, a Vasto chiamato SandeBbastejäne, oppure Lu Suànde Freccìute, patrono
dei muratori, veniva eseguito il canto de La Prejuläte:
Pe ssanSabastejäne
sajje a lu monte e
huarde lu piäne:
se vvite assa’, se spéra
poche;
se vvite poche, se
spéra assàje .
Oggi, grazie al gruppo "Vasto com’era", viene
ripropostoil tradizionale canto del "San Sebastiano", di
autore ignoto, che inizia con questi versi:
Bona sera bona gende
stiamo tutti allegramente
stiamo tutti allegramente
per la festa di domani
in onore di San Sebastiano
Sebastiano è partito
verso Roma è arrivato
padre e madre gli hanno ammazzato
segno che Dio l'ha comandato.
verso Roma è arrivato
padre e madre gli hanno ammazzato
segno che Dio l'ha comandato.
La statua del Santo, oggi custodita nella chiesa di
Sant’Antonio di Padova, prima della frana del 1956 era venerata nella chiesa di
S.Pietro, ma anticamente era custodita nell’omonima cappella situata vicino la
Torre di S. Spirito.
Dallo storico vastese Luigi Marchesani, sappiamo che la
cappella era già esistente nel 1503. Nel 1644 venne ampliata con le elemosine
dei fedeli. Nel 1817, in seguito alla terribile epidemia che colpì la nostra
città, venne utilizzato per il deposito dei cadaveri che, successivamente,
nelle ore notturne, venivano trasportati a Colle Martino. Pochi anni dopo la
chiesa crollò.
Una credenza popolare
attribuisce a San Sebastiano il potere di preservare i suoi devoti dalla
polmonite, malattia a cui è soggetto chi è sottoposto alle intemperie; per
questa ragione i muratori vastesi hanno eletto San Sebastiano loro patrono.
Fino all’ultimo conflitto mondiale, grazie alle generose
offerte raccolte dai muratori stessi, il giorno della festa, per tutta la
giornata, era un continuo sparo di mortaretti, ma non si perdeva occasione di
fare degli acquisti utili per adornare al meglio la cappella del Santo.
Della festa di San Sebastiano,non si ricordano a memoria
d’uomo processioni lungo le strade della città, probabilmente perché la festa
cade in pieno inverno, ma una processione si svolse nell’immediato dopoguerra,
nel 1948 o 1949, all’interno della chiesa di San Pietro.
Nel giorno della festa era tradizionale la dispensa di li priccillete(Parcellate), ovvero
grandi ciambelle di pasta a forma di cerchio, che venivano distribuite in
chiesa, dietro una cospicua offerta. Da questa usanza nacque il motto "A li mijje li mejje si dà li priccillete",
che si usa ripetere da chi si vede trascurato, quando altri vengono trattati
bene.
Lo storico Nicola Alfonso Viti, ricorda che all'internodella
chiesa della Madonna delle Grazie si custodiva un quadro di S. Sebastiano,
opera del pittore vastese Giovan Lorenzo Caravagio.
In onore di San Sebastiano, patrono dei muratori e della
Polizia Municipale, nella giornata di domani, nella chiesa di Sant'Antonio di
Padova, verranno celebrate quattro S. Messe, alle 8.30,
9.45, 11,00 ed alle 17.30 con la partecipazione di S.E. Mons. Francesco Zerrillo,
Vescovo emerito della Diocesi di Lucera-Troia.
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