giovedì 19 gennaio 2017

SAN SEBASTIANO: STASERA IL CANTO, DOMANI LA FESTA

Dopo il Capo d'anno, la Pasquetta e Lu Sand’Andunie, questa sera, tempo permettendo, verrà riproposto il tradizionale canto del San Sebastiano.

Anticamente il giorno della vigilia della festa del Santo Martire, a Vasto chiamato SandeBbastejäne, oppure Lu Suànde Freccìute, patrono dei muratori, veniva eseguito il canto de La Prejuläte:
Pe ssanSabastejäne
sajje a lu monte e huarde lu piäne:
se vvite assa’, se spéra poche;
se vvite poche, se spéra assàje .
Oggi, grazie al gruppo "Vasto com’era", viene ripropostoil tradizionale canto del "San Sebastiano", di autore ignoto, che inizia con questi versi:
Bona sera bona gende
stiamo tutti allegramente

per la festa di domani
in onore di San Sebastiano


Sebastiano è partito
verso Roma è arrivato
padre e madre gli hanno ammazzato
segno che Dio l'ha comandato.

La statua del Santo, oggi custodita nella chiesa di Sant’Antonio di Padova, prima della frana del 1956 era venerata nella chiesa di S.Pietro, ma anticamente era custodita nell’omonima cappella situata vicino la Torre di S. Spirito.

Dallo storico vastese Luigi Marchesani, sappiamo che la cappella era già esistente nel 1503. Nel 1644 venne ampliata con le elemosine dei fedeli. Nel 1817, in seguito alla terribile epidemia che colpì la nostra città, venne utilizzato per il deposito dei cadaveri che, successivamente, nelle ore notturne, venivano trasportati a Colle Martino. Pochi anni dopo la chiesa crollò.

Una credenza popolare  attribuisce a San Sebastiano il potere di preservare i suoi devoti dalla polmonite, malattia a cui è soggetto chi è sottoposto alle intemperie; per questa ragione i muratori vastesi hanno eletto San Sebastiano loro patrono.

Fino all’ultimo conflitto mondiale, grazie alle generose offerte raccolte dai muratori stessi, il giorno della festa, per tutta la giornata, era un continuo sparo di mortaretti, ma non si perdeva occasione di fare degli acquisti utili per adornare al meglio la cappella del Santo.

Della festa di San Sebastiano,non si ricordano a memoria d’uomo processioni lungo le strade della città, probabilmente perché la festa cade in pieno inverno, ma una processione si svolse nell’immediato dopoguerra, nel 1948 o 1949, all’interno della chiesa di San Pietro.

Nel giorno della festa era tradizionale la dispensa di li priccillete(Parcellate), ovvero grandi ciambelle di pasta a forma di cerchio, che venivano distribuite in chiesa, dietro una cospicua offerta. Da questa usanza nacque il motto "A li mijje li mejje si dà li priccillete", che si usa ripetere da chi si vede trascurato, quando altri vengono trattati bene.
Lo storico Nicola Alfonso Viti, ricorda che all'internodella chiesa della Madonna delle Grazie si custodiva un quadro di S. Sebastiano, opera del pittore vastese Giovan Lorenzo Caravagio.

In onore di San Sebastiano, patrono dei muratori e della Polizia Municipale, nella giornata di domani, nella chiesa di Sant'Antonio di Padova, verranno celebrate quattro S. Messe, alle 8.30, 9.45, 11,00 ed alle 17.30 con la partecipazione di S.E. Mons. Francesco Zerrillo, Vescovo emerito della Diocesi di Lucera-Troia.

Lino Spadaccini




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