lunedì 20 maggio 2019

La devozione dei Vastesi per la Madonna della Catena: 30 anni fa il restauro


di GIUSEPPE CATANIA

Nel 1984 un gruppo di cittadini del Circolo Culturale "Il Castello" del quartiere di Santa Maria Maggiore di Vasto, prese l'iniziativa per una sottoscrizione necessaria per il restauro del dipinto custodito nella Cappella della Madonna della Catena, nella Loggia Amblingh, raffigurante il Cristo Deposto, la Madonna, la Maddalena ed un Monaco.
Dell'iniziativa -  poi caldeggiata e patrocinata dal Cav. Luigi Basile, l’allora Vice Segretario del Comune di Vasto quale ringraziamento devoto alla Madonna -  venne interessata la Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici dell'Aquila, mentre l'opera di restauro fu affidata a Michele Massone, già noto per aver collaborato in precedenza al restauro del quadro cinquecentesco della Madonna della Misericordia (custodito nella Cattedrale di San Giuseppe a Vasto), opera del pittore albanese Greco da Valona.

Nel 1989 il quadro ritornò in sede, con una suggestiva cerimonia alla quale hanno partecipato le autorità cittadine ed il popolo, dopo una funzione religiosa in Santa Maria Maggiore, per essere nuovamente esposto alla fede dei vastesi.
1989 Loggia Amblingh: cerimonia per la ricollocazione del quadro della Madonna della Catena  nelll'omonima chiesetta.
Al centro il sindaco Prospero, a fianco il v. segretario Basile. Riconoscibili gli assessori Poli Molino e Agostino Marino .
Il quadro appena dopo il restauro del 1989
Nell'occasione la raffigurazione del quadro della Madonna della Catena fu
illustrata da Michele Massone, restauratore dell'opera sacra. 
"Il Cristo, disteso per terra, con il volto reclino a sinistra, ha il braccio destro penzoloni e il sinistro sorretto dalla Maddalena. Ha capelli, barba lunghi e mossi, scuri. Alla vita è cinto da un perizoma bianco. La Maddalena, a destra, inginocchiata, di profilo, è raffigurata mentre bacia la mano del Cristo, che stringe tra le sue. Ha capelli lunghi scuri, indossa un mantello verde da cui fuoriescono due maniche rosse. La Madonna, in posizione centrale, eretta, ha il braccio destro piegato in basso, il sinistro alzato e lo sguardo rivolto verso l'alto. Indossa un mantello blu su una veste rossa cinta alla vita. Lungo il bordo sinistro del dipinto è raffigurato un monaco eretto con le mani al petto. Ha lo sguardo rivolto verso la scena. Capelli scuri tagliati alla chierica. Indossa una tonaca bianca e grigia. Il fondo della scena è di colore azzurro, interrotto al centro da una croce posta obliquamente, di colore marrone.''

Particolare devozione i vastesi hanno per questa sacra raffigurazione a ricordo del tragico avvenimento del Calvario : la deposizione dalla Croce di Cristo tra le braccia della Madre Celeste e della Maddalena, a voler simboleggiare l'attesa della resurrezione e la conseguente liberazione dalle catene del dolore, del male terreno.

La fede popolare, duramente scossa da sconvolgenti avvenimenti tragici,volle che proprio davanti alla porta di Santa Maria, da dove iniziò la frana del 18l6 fino alla Ripa dei Ciechi, nonché a ringraziamento del grave pericolo corso durante l'epidemia del 1817 e del colera del 1837, venisse eretta una cappella dedicata alla Madonna della Catena, per preservare la città e la sua gente dalle sventure.
Catena di Fede e di Speranza per i vastesi, per le madri, le spose, le fidanzate, per rinsaldare un vincolo ed una promessa d'amore e di fiducia, per rafforzare nodi spirituali indissolubili.

I Santuari più noti dedicati alla Madonna della Catena, legati al culto e alla devozione, in Italia sono a Palermo ed a Chieti. A Palermo, famoso in tutta la Sicilia, la gente ricorre per invocare grazia e salvezza dai pericoli derivanti da calamità e da siccità. La tradizione cultuale è legata ad un fatto miracoloso. Tre condannati a morte, durante il tragitto, furono costretti, insieme alla scorta armata, a trovare rifugio nella chiesetta di Santa Maria del Porto, a causa di una tempesta. Per intercessione della Vergine, invocata durante la notte dai condannati, si ruppero le catene che li legavano e quelle della grata che proteggeva la chiesetta, sicché i prigionieri riuscirono a fuggire . Vennero, però,ripresi, ma dopo il racconto della prodigiosa liberazione, vennero graziati. Da qui l'origine della devozione. A Chieti,in contrada Piane, nel 1600 circa venne costruita la Chiesa di Santa Maria della Catena. La leggenda vuole che la Madonna, giunta via mare, si fermasse nel luogo ed il miracolo dell'apparizione venne osservato dai fedeli. La gente contribuì poi anche alla costruzione di un porticato per il ricovero dei pellegrini al santuario. Profonda è la devozione dei Cristiani che invocano grazie e ricevono prodigi dalla Madonna.

GIUSEPPE CATANIA

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