lunedì 6 dicembre 2021

Battaglia di Eraclea: quando il vastese Oplaco Hosidio scagliò la lancia contro Pirro, ma trafisse il suo cavallo

Eraclea nel  280 a.C.  -  Pirro,  per vincere i Romani,
utilizzò per la prima volta gli elefanti con sopra nuclei di arcieri.
(foto da wikipedia)
Il prefetto delle Milizie Frentane venne poi circondato e ucciso dalla cavalleria del re dell'Epiro

di GIUSEPPE CATANIA

La gente frentana, nobilissima per stirpe, orgogliosa delle antiche tradizioni di civiltà già fiorenti prima di Roma, mantenne sempre questo retaggio di libertà, imponendosi nella considerazione dei popoli.
Seppe conquistarsi rispetto e decoro agli occhi di Roma divenendo confederata e acquistando considerazione e stima.
Uomini illustri, condottieri, esponenti della cultura, amministratori dell'Erario pubblico, fiorirono in Histonium, città della Frentania, scrivendo spesso nel grande libro della storia della civiltà di Roma capitoli illustri di cui si ha indelebile traccia negli annali.
Fra i tanti condottieri della gente Hosidia, di stirpe Histoniense, spicca il nome del guerriero Oplaco Hosidio, protagonista di un epico avvenimento durante la guerra fra Roma e il re Pirro, nella battaglia di Eraclea. Figlio di Eraclide, re di Epiro, Pirro venne in Italia, in aiuto a Taranto, città della Magna Grecia, in guerra contro Roma.
Pirro sbarcò a Taranto nella primavera dell'anno 280 a. C., forte di un esercito di 25 mila uomini e 20 elefanti.
I Romani opponevano due legioni con 20 mila armati, di cui faceva parte un contingente frentano, al
comando di Publio Valerio Levino.

Lo scontro avvenne presso Eraclea, all'imboccatura del fiume Sinni, e i romani ressero all'urto delle falangi epirote, quando, improvvisamente comparvero gli elefanti bardati di pesanti armature su cui erano posti nuclei di arcieri che presero a flagellare le schiere romane.

Prevalse in questo scontro la strategia di Pirro che divise la sua falange in unità minori protette dalla cavalleria, per evitare gli attacchi fiancali.

Nel momento critico della battaglia ordinava di far entrare in azione gli elefanti, per opporli ai carri falcati dei romani.

A questo punto l'esercito di P. Valerio Levino cominciò a sbandare perché, prima di allora, non aveva visto gli elefanti corazzati, ed anche perché la cavalleria tessala ne approfittò per travolgere l'esercito romano più che mai terrorizzato.

La sconfitta costò a Roma la perdita di 10 mila uomini. In questo cruento scontro si innesta l'episodio che ha per protagonista l'histoniense Oplaco Hosidio. Questo era Prefetto delle milizie di una delle due legioni romane. Durante una furibonda mischia Oplaco Hosidio riconobbe Pirro e lo inseguì a cavallo del suo destriere nero dai garretti bianchi. Appena a tiro scagliò contro il re epirota la sua lancia che, invece di centrare Pirro, colpì al collo il suo cavallo.

Frattanto i cavalieri tessali, sgomenti, avevano assistito alla scena, sorpresi per il coraggio dimostrato dal guerriero frentano e, appena ripresisi, intervennero in gran numero circondando il prode Hosidio.

Un cavaliere tessalo, di nome Leonato, fu pronto a trafiggerlo, prima che avesse il tempo di impugnare un'altra lancia per colpire Pirro che, rattanto, era stato disarcionato a causa della caduta del suo cavallo ferito.

L'avvenimento è riportato nel "Rerum Romanorum" Libri Quatuor - da Lucii Annae Flori (Bassani 1578 L.I. cap. 18): "Prima pugna tam atrox fuit, ut Frentanae Turmae Praefectus Obsidius invectus in Regem, turbaverit, coegeritquae projectis insignibus praelio excedere" .Lo stesso Plutarco nel “Cheronei Graecorum Romanorumque illustrium vitae" nel raccontare le vicende di Pirro ricorda l'origine del Prefetto delle Milizie Frentane, Oplaco Hosidio, precisando il particolare della gesta compiuta: Italus infesta lancea admittit equum in Phyrrum, tum simul ferit equum Regis lancea et illius equurn excipiens Leonatus, ambo-bus collapsis equis, abripiunt Phyrrum circumstantes amici, Italumquae occidunt fortiter pugnantem: fuit hic natione Frentanus Alae Praefectus Oplacus nomine".

Oplaco Hosidio, dunque, un alto comandante della milizia frentana federata a Roma, ma la sua origine è Istoniese. Infatti, la Regione Frentana contribuiva a fornire a Roma contingenti militari in caso di guerra, come, peraltro, erano tenute le altre regioni.

Polibio, nella sua ''storia" ricorda: "In tabulis relatae erant copiae... Marsorum autem, et Marrucinorum, et Frentanorum. et Praetera Vestinorum peditum viginti, equitem quatuor milia".

ALTRI UOMINI FAMOSI DELLA GENS HOSIDIA 
Per quanto riguarda la patria Istoniese di Oplaco Hosidio la conferma ci è data dall'esistenza nel fiorente Municipio dei Romani, della gens Hosidia, di cui si hanno numerosi illustri esponenti.

Ricordiamo, fra gli altri, anche Quinto Hosidio che fu Curatore, ossia Assessore ai Lavori Pubblici, citato quale autore della costruzione del-l'acquedotto Augusteo di Histonium. In una lapide, custodita nei Museo Civico di Vasto, si rinviene il nome di Massimo Hosidio e sua moglie Afrodisia. Ancora Caio Hosidio Geta, legato dell'Imperatore Claudio che, nel 43 d.C., comandò l'esercito romano nella conquista dell'Inghilterra e, pur non essendo Console, ricevette onori trionfali e gli ìstoniesi ne celebrarono la memoria con una statua in bronzo (di cui resta solo la base in cui sono visibili i supporti dove poggiavano i piedi con la scritta C(aio) Ho-si(dio) Geta Ur(bano) Cer(iali).

Caio Hosidio Geta, inoltre venne inviato, quale Magistrato, a giudicare le controversie della Spagna e nel Caucaso (IIII VIR = Quatrorviro, cioè Magistrato dei Municipi e delle Colonie). Fu anche Questore (Quaesitori), che era la carica di Giudice Inquirente a giudicare le cause, e anche Ceriale Urbano (UR CER), vale a dire-capo delle Corporazioni dei Sacerdoti di Cesare il cui tempio esisteva in Histonium e su cui venne costruita la chiesa di San Pietro Apostolo. Nelle scritte lapidarie rinvenute nel territorio di Vasto, così come elencate da Alfredo Mannucci nel volume "Le iscrizioni del Gabinetto Archeologico di Vasto" (1974), troviamo più volte il nome dei personaggi appartenenti alla gens Hosidia presenti in Histonium, tra cui: C(aius) V(itorius) H(osidius) G(eta); Q. Hosidius; Hosidius Hilar; C.Hosidius C.L. Isi(dorus?); Hosidius Nepos: Q.Hosidius

Primitivus, (Hos) idius Restitutus, Hosidius Secondus; G.Hosidius Veteranus; Hosidia Aphrosidia; Hosidia Ditria; Hosidia Victoria.

Un’abbondante documentazione per confermare la patria Histoniense di Oplaco Hosidio, valoroso condottiero di cui la città del Vasto trae vanto e decoro, quale retaggio di antichissima e nobile civiltà.

Giuseppe Catania








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