lunedì 16 giugno 2014

Personaggi: Il M° Antonio Zaccardi e la sua mitica Schola Cantorum

Il M° Antonio Zaccardi
Trent'anni fa, il 16 giugno del 1984, ci lasciava il Maestro Antonio Zaccardi, fondatore e direttore della Schola Cantorum dal 1944 fino al giorno della morte.
Cresciuto sotto la guida del prof. Vincenzo Marchesani prima e Domenico Giosia dopo, Antonio Zaccardi coltivò sin da giovane la passione per la musica e per il canto corale. Stimolato e sostenuto dal parroco di San Pietro, don Romeo Rucci, diede vita nel 1944 alla Schola Cantorum, una vera fucina per i giovani talenti vastesi iniziati ed educati al bel canto.
Furono anni difficili a causa della
guerra, ma il giovane vastese, spinto dall’amore per la musica si divideva tra il lavoro massacrante nella panetteria insieme suo padre, e lo studio per la musica e la formazione del coro. Il battesimo ufficiale della Schola Cantorum avvenne il 2 novembre del 1944 con l’esecuzione della messa funebre di Lorenzo Perosi, esecuzione che, come ricorda don Stellerino D’Anniballe, “sbalordì ed impressionò, molto positivamente, il numeroso e colto uditorio”.
Con il passare degli anni la corale divenne il punto fermo per qualsiasi manifestazione, ricorrenza o solennità religiosa vastese, con un repertorio sempre più vasto e attento, come la “Messa Te Deum Laudamus” del Perosi, il “Miserere” nel Venerdì Santo, ancora una messa solenne “cerbiana” del Perosi, in occasione del primo novembre, e la Messa “Papae Marcelli” del Palestrina.
Nel maggio del 1848, in occasione della celebrazione per il centenario di San Pardo, patrono di Larino, presieduta dal Card. Alessio Ascalesi, entusiasmò i presenti  e lo stesso prelato, allora presidente del Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli, con la perfetta esecuzione della messa del Palestrina. Il 14 novembre dello stesso anno, altro grande successo nella chiesa di San Pietro di Vasto, con i complimenti ricevuti dal Prof. Luigi Gedda, Presidente nazionale dell'Azione Cattolica, per l'esecuzione della messa “Hoc est” del Perosi, con l'inserimento del Kyrie, Sanctus e Agnus Dei dal “Papae Marcelli” del Palestrina.
Molta attenzione Antonio Zaccardi la riservò anche per il folclore musicando “Cuntraste” e “Mariucce”, su versi del prof. Adelio Tilli, per non parlare delle indimenticabili versioni di “Mare Maje” (o “Lamento di una vedova”) e “Uaste bbelle terra d’eure”, trasformandole in arie per solisti e coro.
Nella modestia e nel raccoglimento, ma con impegno”, scriveva P. Pio Benedetto Nocilli, docente di liturgia musicale in diversi atenei italiani, “il Maestro Zaccardi ha ricercato, nelle sue composizioni religiose, di raggiungere quel livello di esistenza spirituale in cui azione sacra e musica comunicano tra loro nel più profondo di loro stesse, nell’atto comune che è il simbolo. Le sue pagine musicali sono semplicemente esemplari… Degno di lode è l’esimio musicista vastese che ha saputo donarci una musica religiosa atta a commuovere profondamente gli uomini e ad eccitarli alla devozione. Le sue apprezzate composizioni sacre si tengono lontane dalla musica profana e molle. E sciolgono le anime da ciò che è terrestre per stimolarle alla considerazione dei beni celesti”.
Tra i principali brani composti dal Maestro Zaccardi ricordiamo “Buon Natale”, inciso su disco presso la VIS-Radio, “Alla Vergine Annunziata”, composta per l’Anno Mariano (1954), “Per signus crucis”, per la solennità della Santa Croce, “Miserere” a quattro voci, scritta in occasione della morte di Don Romeo Rucci, “Benedictus”, per il sacerdozio di Don Cesario Fiore, “Domine non sum dignis” a quattro voci in omaggio al cugino Vincenzo Fumarola (1962), “Immacolata Madre”, dedicata alle tre sorelle suore missionarie in occasione del 25° anno di professione religiosa (1963), “Inno preghiera dello studente”, su versi di Adelio Tilli, “A Maria SS. dei Miracoli”, “Canzoncina alla Madonna dei Sette dolori” e “Canzone a Sant’Anna”, la sua ultima composizione su versi del fratello Michele.

Lino Spadaccini




































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