sabato 13 ottobre 2018

La storia del Castello di San Pietro Linari

Fortificazioni e architettura militare a Vasto
IL CASTELLO DI SAN PIETRO LINARI 

di GIUSEPPE CATANIA

L'origine del nome "Linari" non è chiara. Si presume che la località, sita nei pressi dell'antico bosco di San Lorenzo,dove scorreva su di un valloncello,un ruscello,era abitata da gente dedita alla semina ed alla coltivazione del "lino".
Non vi sono tracce, ma è documentato che in questa zona esistesse un Castello, ovvero una costruzione turrita che faceva parte di una "villa" più nota come "Villa San Pietro" poi detta "Villa San Pietro Linari", comprendente,sicuramente,un agglomerato urbano.
In un documento del 1301 si fa menzione di una donazione che
Rodolfo,principe del longobardo Rodolfo, fece della quarta parte del Casale o Castello di San Pietro Linari, con annesso
molino, in favore dei Monaci Benedettini delle Isole Tremiti.
Nel 1407 Enrico III confermò(1) in favore del Monastero di San Giovanni in Venere, i possedimenti che già deteneva in parte. 

I Benedettini di Tremiti comprarono un'altra porzione (3^parte) di Castello Linari che venne ratificata in possesso con bolla di Papa Alessandro III del 1171,mentre i frati di San Giovanni in Venere acquistarono la "Cella di S.Pietro Linari" nel 1176(2). 

Questo possesso venne confermato da Papa Alessandro IV nel

1256,quindi da Papa Nicolò II nel 1261.

Con privilegio di Re Carlo II del 1304 il territorio allora incolto di San Pietro Linari venne dato in concessione a Errico di Guasto Aymone,comprendendo anche le rendite dell'Abate (12 salme di vino; 4,5 tomoli di grano,altrettanti di orzo e spelda; 7 carlini e mezza prestazione di due buoi per arare e uno per mietere).

Fino al 14 febbraio 1385 esisteva la chiesa di San Pietro Linari, come documentato in un rogito notarile stipulato nel tempo.

Riporta Luigi Marchesani (Storia di Vasto,pag.138) che risiedeva in questa località una giovinetta che, nell'atto di morire, "annunziava,nè il fatto la smentì, che in quel momento il venerabile Domenico da Firenze, Frate dei Riformisti, dimorante nel nostro

convento di S.0nofrio,pur esi si moriva".

Vuole la tradizione che la distruzione e, quindi, la scomparsa di questo "Casale" avvenne in occasione dell'invasione Turca del 1° agosto 1566.

Secondo lo storico Nicola Alfonso Viti,vissuto fino al 1644, la località era completamente disabitata, mentre, verso la metà del secolo XVII vi erano ancora i resti della Chiesa dedicata a San Salvatore, ridotta a Cappella.

GIUSEPPE CATANIA

(1)- Diploma del 1.3.1047 "Castellum de Senella, Cast.de Linari quantum ad ipsum Monasterium pertinet, Cast.Castellioni Castellum Aymonis,Ecclesiam S.Petri (Ferd.Ughello Italia Sacra, sive de Episcopis Italiae et insularum adjacentium. Venetiis 1720- Tom. VIProvincia XIV Sive Aprutium Teatini Episcopi pag.698).
(2 )- Aless. III Kal.Julii 1176-" In comitatu Teatino ... Cellam S.Petri de -Linari,cellam s.Mariae in Valle, Castrum Aymonis, Turricellam, Monte Collis Marsini (cioè Martino) v.Ughello numero 1.

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