Incredibile, ma vero!
Vasto è stata in passato terra di
grandi artisti nella storia dell’arte, soprattutto nell’Ottocento, secolo che
vide nascere nella città pittori geniali che ottennero fama ben oltre i confini
regionali e nazionali.
Il più noto di essi, Filippo Palizzi,
vide la luce in Vasto la notte del 16 giugno 1818, da donna Doralice Del Greco;
il padre, Antonio, era avvocato o, per dirla con il termine usato nei documenti
ufficiali dell’epoca, era di professione “legale”.
Filippo Palizzi |
Filippo Palizzi è stato personaggio di spicco della
cultura del
Meridione d’Italia del diciannovesimo secolo. Direttore per lungo
periodo dell’Accademia delle belle arti di Napoli, è considerato il rinnovatore
della pittura partenopea, il più sincero interprete della poetica dal vero che
trovava in una nuova identità della natura, proveniente dalla coincidenza di
forma e contenuto, la sua formula più innovativa.
Gabriele D’Annunzio, in una lettera che fece
recapitare al pittore il 5 settembre 1891 il giorno dopo averlo incontrato a
Napoli dove il poeta si era recato per rendergli omaggio, lo paragonò alla “
quercia possente che leva il gran tronco su da un cerchio di pietra ”, quercia
ritratta in una delle ultime tele del Palizzi. Al poeta parve il simbolo della
stessa vita dell’anziano maestro.
Dai coniugi Antonio Palizzi e Doralice Del Greco erano
venuti al mondo 8 figli e tutti e 4 i figli maschi divennero celebri pittori.
Oltre al sopra ricordato Filippo, il 19 marzo 1812 era nato in Lanciano Giuseppe, pochi giorni prima che la
famiglia si trasferisse in maniera definitiva a Vasto.
Giuseppe Palizzi |
Giuseppe, il primogenito, nel 1835 va a
studiare a Napoli, dove frequenta il Reale Istituto di Belle Arti,
avvicinandosi alla cosiddetta “Scuola di Posillipo”. Nel 1844, forse
insoddisfatto dai nuovi orientamenti della Scuola, si trasferisce in
Francia, entrando in contatto con i
pittori dell’Ecole de Barbizon, penetrando con loro nelle viscere della foresta
di Fontainebleu. In Francia gli arrise un lusinghiero successo, fino al
conferimento nel 1859 della prestigiosa Legion d’Onore , mentre in Italia nel
1862 ebbe l’onorifico titolo di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Giuseppe spirò in Francia a Plessy nell’Alta Savoia il 31 dicembre 1888.
Nicola, il terzo dei
pittori della famiglia Palizzi, nacque a Vasto il 20 febbraio 1820. Nel 1837 anch’egli va a
studiare a Napoli per frequentare
l’Accademia delle belle arti, dove un altro vastese, Gabriele Smargiassi, aveva
sostituito nell’insegnamento Antonio Pitloo. Nicola si distinse artisticamente
nella cultura del paesaggio napoletano, prediligendo spesso la veduta marittima
dove la luce solare dei tramonti o delle albe gioca un ruolo primario. Esponente
della “Scuola di Resina”, Nicola va anche ricordato come illustratore, insieme
al fratello maggiore Filippo, dell’opera “Uso e costumi di Napoli descritti e
dipinti” del 1866. Si spense in Napoli il 20 settembre 1870.
Il quarto artista pittore
dei Palizzi, Francesco Paolo, era nato a Vasto il 16 aprile 1825; seguì le orme dei fratelli
per coltivare la pittura trasferendosi a Napoli. Di lui celebri le nature
morte, ispirate alle grandi composizioni dei naturisti del Seicento napoletano.
Francesco Paolo morirà precocemente a Napoli il 16 marzo 1871
Nell’Ottocento non furono soltanto i
fratelli Palizzi i nativi vastesi ad eccellere nell’arte della pittura; vanno
infatti ricordati anche Gabriele Smargiassi e Valerico Laccetti.
Gabriele Smargiassi |
Il primo, Gabriele
Smargiassi, era nato a Vasto nel 1798 da una famiglia benestante e per
seguire la sua inclinazione artistica si trasferì a Napoli, per frequentare
l’Accademia delle belle arti, dove ebbe come maestri Giuseppe Cammarano e, dal
1818, Anton Pitloo. Andò poi a vivere a Roma e successivamente a Parigi dove ,
protetto dalla duchessa d’Orleans, ottenne lusinghieri successi. Rientrò in
Napoli alla morte del Pitloo per succedergli nell’insegnamento della pittura
all’Accademia delle belle arti. Morì a Napoli il 12 maggio 1882. Gabriele
Smargiassi è ricordato come uno dei massimi esponenti dei paesaggisti
ottocenteschi.
Valerico Laccetti |
Valerico Laccetti nasce a Vasto il 18 giugno 1836; per
coltivare la sua passione va a studiare pittura a Napoli, dove ha come maestro
dal 1854 il suo illustre concittadino vastese Filippo Palizzi. Vive in seguito
a Roma, partecipando a molte esposizioni, sempre ottenendo meritati successi,
spesso accompagnati da medaglie e onorificenze o da acquisti speciali. Di
Valerico Laccetti è particolarmente nota la tela presentata nell’Esposizione
Internazionale di Roma del 1883, il Christus imperat, un olio di oltre tre
metri di altezza per quasi cinque di lunghezza. Il dipinto si trova ora nel
palazzo della Provincia di Chieti in Corso Marrucino, in una bella sala della residenza
del Prefetto; in occasione della XX Giornata di Primavera del FAI del 24 e 25
marzo moltissimi visitatori hanno avuto l’opportunità di ammirare il grande
capolavoro. Valerico Laccetti si spense a Roma l’8 marzo 1909.
Dante Gabriel Rossetti |
Dante Gabriele Rossetti non è nato a Vasto, ma a Londra, il 12
maggio 1828; il suo sangue è però vastese, essendo figlio del grande esule
vastese Gabriele. Dante Gabriele fu pittore e poeta di fama mondiale:
fondatore, con W. Holman Hunt e J. Everett
Millais, del movimento artistico del preraffaellismo, conciliò nell’intenso
lirismo delle sue opere (affreschi, dipinti, vetrate, miniature,
illustrazioni, acquerelli) il colore
veneziano e il disegno fiorentino. I suoi dipinti sono esposti nelle maggiori
pinacoteche e musei della Gran Bretagna, fra cui la Tate Gallery di
Londra, che ne custodisce un congruo numero. Dante Gabriele Rossetti morì a
Birchington il 10 aprile 1882.
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