venerdì 30 marzo 2012

VASTO NELL'800, TERRA DI GRANDI ARTISTI

I FRATELLI PALIZZI, GABRIELE SMARGIASSI, VALERICO LACCETTI, DANTE GABRIEL ROSSETTI!

Incredibile, ma vero!
di Vincenzo Apollonio 

Vasto è stata in passato terra di grandi artisti nella storia dell’arte, soprattutto nell’Ottocento, secolo che vide nascere nella città pittori geniali che ottennero fama ben oltre i confini regionali e nazionali.
Il più noto di essi, Filippo Palizzi, vide la luce in Vasto la notte del 16 giugno 1818, da donna Doralice Del Greco; il padre, Antonio, era avvocato o, per dirla con il termine usato nei documenti ufficiali dell’epoca, era di professione “legale”.
Filippo Palizzi
Filippo Palizzi è stato personaggio di spicco della cultura del
Meridione d’Italia del diciannovesimo secolo. Direttore per lungo periodo dell’Accademia delle belle arti di Napoli, è considerato il rinnovatore della pittura partenopea, il più sincero interprete della poetica dal vero che trovava in una nuova identità della natura, proveniente dalla coincidenza di forma e contenuto, la sua formula più innovativa.
 Gabriele D’Annunzio, in una lettera che fece recapitare al pittore il 5 settembre 1891 il giorno dopo averlo incontrato a Napoli dove il poeta si era recato per rendergli omaggio, lo paragonò alla “ quercia possente che leva il gran tronco su da un cerchio di pietra ”, quercia ritratta in una delle ultime tele del Palizzi. Al poeta parve il simbolo della stessa vita dell’anziano maestro.
Dai coniugi Antonio Palizzi e Doralice Del Greco erano venuti al mondo 8 figli e tutti e 4 i figli maschi divennero celebri pittori. Oltre al sopra ricordato Filippo, il 19 marzo 1812 era nato in Lanciano Giuseppe, pochi giorni prima che la famiglia si trasferisse in maniera definitiva a Vasto.
Giuseppe Palizzi
Giuseppe, il primogenito, nel 1835 va a studiare a Napoli, dove frequenta il Reale Istituto di Belle Arti, avvicinandosi alla cosiddetta “Scuola di Posillipo”. Nel 1844, forse insoddisfatto dai nuovi orientamenti della Scuola, si trasferisce in Francia,  entrando in contatto con i pittori dell’Ecole de Barbizon, penetrando con loro nelle viscere della foresta di Fontainebleu. In Francia gli arrise un lusinghiero successo, fino al conferimento nel 1859 della prestigiosa Legion d’Onore , mentre in Italia nel 1862 ebbe l’onorifico titolo di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro. Giuseppe spirò in Francia a Plessy nell’Alta Savoia il 31 dicembre 1888.
Nicola, il terzo dei pittori della famiglia Palizzi, nacque a Vasto il 20 febbraio 1820. Nel 1837 anch’egli va a studiare a  Napoli per frequentare l’Accademia delle belle arti, dove un altro vastese, Gabriele Smargiassi, aveva sostituito nell’insegnamento Antonio Pitloo. Nicola si distinse artisticamente nella cultura del paesaggio napoletano, prediligendo spesso la veduta marittima dove la luce solare dei tramonti o delle albe gioca un ruolo primario. Esponente della “Scuola di Resina”, Nicola va anche ricordato come illustratore, insieme al fratello maggiore Filippo, dell’opera “Uso e costumi di Napoli descritti e dipinti” del 1866. Si spense in Napoli il 20 settembre 1870.
Il quarto artista pittore dei Palizzi, Francesco Paolo, era nato a Vasto il 16 aprile 1825; seguì le orme dei fratelli per coltivare la pittura trasferendosi a Napoli. Di lui celebri le nature morte, ispirate alle grandi composizioni dei naturisti del Seicento napoletano. Francesco Paolo morirà precocemente a Napoli il 16 marzo 1871

Nell’Ottocento non furono soltanto i fratelli Palizzi i nativi vastesi ad eccellere nell’arte della pittura; vanno infatti ricordati anche Gabriele Smargiassi e Valerico  Laccetti.
Gabriele Smargiassi
Il primo, Gabriele Smargiassi, era nato a Vasto nel 1798 da una famiglia benestante e per seguire la sua inclinazione artistica si trasferì a Napoli, per frequentare l’Accademia delle belle arti, dove ebbe come maestri Giuseppe Cammarano e, dal 1818, Anton Pitloo. Andò poi a vivere a Roma e successivamente a Parigi dove , protetto dalla duchessa d’Orleans, ottenne lusinghieri successi. Rientrò in Napoli alla morte del Pitloo per succedergli nell’insegnamento della pittura all’Accademia delle belle arti. Morì a Napoli il 12 maggio 1882. Gabriele Smargiassi è ricordato come uno dei massimi esponenti dei paesaggisti ottocenteschi.
Valerico Laccetti
Valerico Laccetti nasce a Vasto il 18 giugno 1836; per coltivare la sua passione va a studiare pittura a Napoli, dove ha come maestro dal 1854 il suo illustre concittadino vastese Filippo Palizzi. Vive in seguito a Roma, partecipando a molte esposizioni, sempre ottenendo meritati successi, spesso accompagnati da medaglie e onorificenze o da acquisti speciali. Di Valerico Laccetti è particolarmente nota la tela presentata nell’Esposizione Internazionale di Roma del 1883, il Christus imperat, un olio di oltre tre metri di altezza per quasi cinque di lunghezza. Il dipinto si trova ora nel palazzo della Provincia di Chieti in Corso Marrucino, in una bella sala della residenza del Prefetto; in occasione della XX Giornata di Primavera del FAI del 24 e 25 marzo moltissimi visitatori hanno avuto l’opportunità di ammirare il grande capolavoro. Valerico Laccetti si spense a Roma l’8 marzo 1909.
Dante Gabriel Rossetti

Dante Gabriele Rossetti non è nato a Vasto, ma a Londra, il 12 maggio 1828; il suo sangue è però vastese, essendo figlio del grande esule vastese Gabriele. Dante Gabriele fu pittore e poeta di fama mondiale: fondatore,  con W. Holman Hunt e J. Everett Millais, del movimento artistico del preraffaellismo, conciliò nell’intenso lirismo delle sue opere (affreschi, dipinti, vetrate, miniature, illustrazioni, acquerelli) il  colore veneziano e il disegno fiorentino. I suoi dipinti sono esposti nelle maggiori pinacoteche e musei della Gran Bretagna, fra cui la Tate Gallery di Londra, che ne custodisce un congruo numero. Dante Gabriele Rossetti morì a Birchington il 10 aprile 1882.

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