Del Prete risponde
alle provocazioni di Wwf e Gev a proposito dei confini del Bosco di Don
Venanzio
“Apprezzo gli
interventi del coordinatore delle guardie giurate del WWF Claudio Allegrino e
del Presidente delle guardie volontarie venatorie dell’associazione
corpo
provinciale Gev di Chieti, Antonio Giovannelli perché, di fatto, ammettono che
nella Riserva naturale guidata “Bosco di Don Venanzio” di Pollutri c’è un
problema e va risolto”. Nicola Del Prete, capogruppo di ApI a Vasto, che nei
giorni scorsi, aveva indirizzato una interpellanza al sindaco per portare
all’attenzione del Consiglio comunale la rettifica dei confini della Riserva,
escludendo il territorio di Vasto incluso “erroneamente” sulla cartografia,
torna sull’argomento dopo le dichiarazioni dei responsabili delle due
associazioni. “Mi meraviglia il fatto che anche queste associazioni non leggano
le carte – sottolinea Del Prete – si limitano ad interpretare una cartina senza
leggere il contenuto della legge n.128
del 29 novembre 1999 pubblicata sul Bura il 15 dicembre
1999 in cui è detto
chiaramente che
la
Regione Abruzzo procedeva alla “Istituzione della riserva
naturale guidata “Bosco di Don Venanzio” nel territorio del comune di
Pollutri”. E non Vasto, come erroneamente si vuole ancora far credere. Non a
caso, nell’articolato che segue, Vasto non è affatto menzionata. Chi pensa di
poter inglobare circa
40
ettari di territorio vastese senza la condivisione del
Consiglio comunale di Vasto che non si è mai espresso in tal senso, sbaglia di
grosso e commette una leggerezza quando afferma che “Le Guardie Venatorie
agiscono nel rispetto della normativa vigente in base alla quale l’attività
venatoria svolta all’interno dei confini della Riserva è vietata e penalmente
perseguita”. Peccato che non vi sia nessuna normativa vigente che dice che il
territorio del Comune di Vasto è dentro
la Riserva, vi è solo una cartografia errata che va
corretta. Non è un caso che la stessa giunta regionale, nel 2001, aveva posto
rimedio a questo errore, ma il Consiglio regionale non avendo avuto alcuna
comunicazione ufficiale da parte del Comune di Vasto, non ha proceduto ad una
riapprovazione della legge così come aveva chiesto la stessa giunta. Nessuno vuole fomentare gli animi – sottolinea
Del Prete rispondendo alla provocazione delle due associazioni – c’è solo l’urgente,
inderogabile necessità di rimediare ad un errore che ingloba il territorio
vastese sotto la gestione di un altro ente, in questo caso il Comune di
Pollutri, senza che vi sia alcun atto ufficiale del Comune di Vasto. In
pratica, il Comune di Pollutri sta gestendo per un mero errore materiale, circa
40 ettari
di territorio di Vasto. Quando poi si parla di bracconaggio, ci andrei cauto –
conclude Del Prete – i nostri cacciatori conoscono perfettamente le regole e
leggi, definirli bracconieri, mi sembra che a provocare sia chi non legga le
carte”.
Vasto, lì
2.4.2012
Nicola Del Prete
(ApI)
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