Oggi, la città di Vasto ha commemorato il Giorno dell'Unità nazionale
e la Giornata delle Forze Armate con una solenne cerimonia in ricordo dei
caduti di tutte le guerre. In mattinata, il corteo ha percorso le vie cittadine,
raggiungendo piazza Caprioli, dove è stata deposta una corona d’alloro al
monumento ai caduti di tutte le guerre. In seguito, è stato reso omaggio ai
caduti del mare con una deposizione floreale e una lettura a cura di una
studentessa della scuola media Rossetti in Via Adriatica. La cerimonia ha visto
la partecipazione degli assessori Fioravante e Bosco, del presidente del
Consiglio comunale Marco Marchesani, della consigliera comunale Lina Marchesani
e di altre autorità locali.
Il sindaco Francesco Menna ha evidenziato
l'importanza della memoria collettiva e dell'impegno civile.
«Un doveroso ringraziamento – si apre l’intervento del primo cittadino
- alle nostre Forze Armate, i cui uomini e le cui donne sono diventati
messaggeri dei valori della nostra Costituzione, anche oltre i confini
nazionali a difesa dei diritti umani e della democrazia. La ricorrenza odierna –
sottolinea Menna - deve divenire occasione di studio, di riflessione, di
confronto, affinché il passato ci aiuti a comprendere il significato del
presente e del nostro ruolo di adulti, di giovani, di politici, di educatori,
di responsabili dell'oggi. Ricordare questi eventi non è semplice retorica, al
contrario significa ricordare il sacrificio di migliaia di uomini che caddero
in combattimento. Uomini che si sono battuti e sacrificati affinché il nostro
Paese potesse costituirsi in Repubblica Unitaria. Il prezzo della vittoria fu
di oltre 4 milioni di soldati mobilitati, di cui 250.000 giovani appena
diciottenni, 600.000 morti e 1.500.000 feriti, e 400.000 civili che avevano
abbandonato le proprie case sulla linea del fronte. Un messaggio forte e chiaro
ci giunge dalla Costituzione italiana. L'art. 11 reca: “L’Italia ripudia la
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali”. Ripudiare la guerra – chiosa il
sindaco - vuol dire vincere l'egoismo umano, sempre pronto a dichiarare nuove
guerre per smania di potenza, con la lotta all'ignoranza e al disimpegno
civico; la conquista della libertà e della pace non sono state acquisite una
volta per tutte ma sono, invece, conquiste che si consolidano ogni giorno. Viva
l'Italia, viva le Forze Armate, viva il 4 novembre».
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