venerdì 25 dicembre 2020

Un soldato canadese racconta il suo Natale a Vasto nel 1943

HA RIPORTATO A CASA IN CANADA UN BANNER (STRISCIONE) CON SCRITTO "MERRY XMAS VASTO ITALY 1943", CHE OGNI ANNO METTEVA SOPRA LA TOVAGLIA AL PRANZO DI NATALE
L’amico Remo Petrocelli - in qualità di cultore di storia locale dell’Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo - ci ha fatto recapitare un prezioso ritaglio di giornale del quotidiano canadese Calgary Herald (anno 1965)  in cui un militare racconta il Natale 1943 vissuto a Vasto.  
Ma prima di parlare del suo racconto forse è utile inquadrare cosa stava succedendo nella nostra città  e dintorni  in quel periodo.

Siamo in piena guerra. Le truppe Alleate del generale Montgomery sbarcano in Italia il 3 settembre 1943 e entrano a Vasto il 5 novembre. Nell’inverno 1943/1944 si combatte la sanguinosa battaglia sulla linea Gustav. E

Vasto diventa la sede operativa dell’VIII Armata. Il generale Montgomery sceglie come residenza “Villa Virginia” su via Tre Segni. Il quartiere generale dell'VIII Armata viene fissato al Castello Caldoresco. La residenza del Town Mayor è nella Torre di Bassano. I due edifici scolastici di corso Italia, uniti da un ponte in legno sono trasformati in ospedale militare. L'edificio della curia diventa deposito Naafi con grandi quantità di viveri, vettovaglie e indumenti. Il palazzo d'Avalos  sede del Governo territoriale militare Alleato (Amgor).

Gli Alleati, superati il Sangro e il Moro,  cercano di conquistare Ortona, con  i Canadesi in prima linea. Ma la battaglia è sanguinosa. Il momento decisivo è dal 20 al 28 dicembre quando i canadesi lasciano sul campo almeno 500 soldati. (Su 1.375 in totale poi seppelliti nel Cimitero Canadese di Ortona). E non c’è tregua nemmeno a Natale. L’eccellente pranzo - con  arrosto di maiale e contorni, Christmas pudding, barra di cioccolato, sigarette e birra - per una buona parte di soldati viene servito addirittura  sulle linee di combattimento.

In questo contesto si inserisce il ricordo del soldato canadese di stanza a Vasto, raccolto dal giornale Calgary Herald e pubblicato il 24 dicembre 1965, oltre 20 anni dopo la guerra. Purtroppo non è citato il nome dell’autore di questa testimonianza.  

Ecco la traduzione:

La Vigilia di Natale del 1943, nella polverosa e vecchia biblioteca che era il nostro alloggio, la speciale sorpresa fu la proiezione del film di Bing Crosby, Holiday Inn. Nessuno diceva nulla ma c’era una grande quantità di colpi di tosse e soffi di nasi in mezzo alla folla nel buio.

Il giorno di Natale, sempre a Vasto abbiamo fatto un eccellente Christmas Dinner  (Cena di Natale) nella hall (salone) lungo la strada della biblioteca con decorazioni dappertutto, alcune stampate per l’occasione. Una di esse, un banner (striscione) con i colori dell’Italia verde bianco e rosso, diceva “Merry Xmas Vasto Italy 1943” (Buon Natale Vasto Italia 1943). Io e un amico rubammo uno di questi banner (striscioni) e da allora ogni Natale lo mettiamo in un posto d’onore sulla tovaglia. Ora è usurato e sta andando in malora, dobbiamo fare qualcosa per preservarlo.

Dopo la cena,  un piccolo gruppo di noi che faceva finta di essere felice girovagò per la piazza di Vasto. Stava piovendo.  Era molto nuvoloso. Scuro e triste. Ci fermammo e Greg Clark (allora corrispondente del Toronto Star) volle dirigerci in una canzone. Che cosa cantammo? Cantammo Adeste Fideles e White Christmas. Tutt’attorno alla piazza piccole luci  apparvero alle finestre e meravigliati cittadini facevano capolino per vedere cosa stava succedendo. Ci sentimmo bene. E quindi Mr. Crosby e White Christmas, grazie per averci fornito un momento di serenità, come abbiamo ricordato in questa memoria. Forse questa era la lettera che come fan dovevamo scrivere 22 anni fa!

A te (Bing Crosby era ancora vivente ndr) e voi tutti ovunque voi siate, un Buon Natale di vero cuore.

(Memoria pubblicata il 24 dicembre 1965 sul Calgary Herald)

Da aggiungere che, come dicevamo nell'introduzione, proprio mentre questo gruppo canadesi vagava per le strade di Vasto, altri loro numerosi commilitoni combattevano ad Ortona, e non tutti hanno avuto la possibilità di raccontare la loro memoria. 

Un grazie a Remo Petrocelli per aver rintracciato questo articolo che fotografa lo spirito del momento a Vasto.  Un piccolo frammento di storia che può essere utile a chi scrive la grande  storia!

 Nicola D’Adamo

PS Greg Clark citato nell'articolo è un famoso giornalista e corrispondente di guerra canadese, sicuramente ci saranno altri suoi articoli da Vasto. Un invito ai nostri ricercatori di mettersi al lavoro...  https://en.wikipedia.org/wiki/Greg_Clark_(journalist)



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