mercoledì 30 dicembre 2020

LA GRANDE FESTA DEI D'ADAMO DEL 1990: RICORDO CON FOTO E ARTICOLI DI 30 ANNI FA

30 dicembre 1990 - 30 dicembre 2020



Nel 1990 ho organizzato,  con l’ausilio di un ristretto gruppo di amici,  un raduno riservato alle numerose famiglie D’Adamo di Vasto. (A cui potevano partecipare anche le famiglie con la moglie di cognome D’Adamo). L’incontro mi era stato sollecitato specialmente dai più anziani, che si conoscevano tutti,  ma molti si erano persi di vista.La location fu l’Hotel Vittoria che Peppino Stobbene  (D’Adamo) gentilmente mise a disposizione. Puntualmente alle ore 16 del 30 dicembre 1990 il salone si riempì. Eravamo oltre 400 e l’incontro fu favoloso! Sorrisi e abbracci dappertutto, ricordi del tempo che fu, aneddoti di tutti i tipi, spiegazioni sull'origine dei numerosi soprannomi dei D’Adamo.  Saluti del Sindaco Antonio Prospero, del preside  Nicolangelo D’Adamo, del presidente Assostampa Giuseppe Catania. 

Il Sindaco premiò con un “tallero d’argento” il più anziano e l’ultimo nato dei D’Adamo.  Premi del Comitato agli ultraottantenni. Infine video e foto ricordo per tutti.

Ricordo con gioia questo evento. Aggiungo, a distanza di 30 anni,  che sono molto contento di avere creato  quell’occasione di incontro. Credo di aver fatto,  come si suol dire, cosa buona e giusta! Ed oggi  voglio riproporre quella pagina centrale di VastoNotizie di gennaio 1991  che descrive molto bene tutti i momenti della festa.  Ci sono anche parecchie foto!

 Nicola D’Adamo   (1948, “noivastesi”)

da "VastoNotizie" 

gennaio 1991 ARTICOLI,  FOTO, SOPRANNOMI  >>>

FESTA GRANDE PER I D'ADAMO

Per iniziativa di Vastonotizie lo scorso 30 dicembre presso l'Hotel Vittoria, si è svolta la "1^ Festa dei D'Adamo" di Vasto. In città vivono 400 D'Adamo, nel mondo almeno altri 2.500 sempre vastesi. Simpatiche le foto di gruppo con i D'Adamo aventi lo stesso nome. Il sindaco Prospero ha premiato il più anziano e il più giovane. L'assessore regionale Molino ha inviato un caloroso messaggio. Per il prossimo meeting annunciato un libro sulle origini di questo cognome. 

di GIUSEPPE CATANIA

Ha avuto un successo inaspettato la 1a Festa dei D'Adamo a Vasto, per iniziativa del direttore di Vasto Notizie, Nicola D'Adamo, organizzata presso l'Hotel Vittoria (emblematicamente prescelto) di Giuseppe D'Adamo (alias Stobbene).

La "grande saga dei D'Adamo di Vasto", infatti, assume un significato quanto mai singolare: questa grande famiglia radunata per la prima volta, per ritrovarsi, per andare alla ricerca delle proprie radici, per rievocare i soprannomi tramite i quali molti D'Adamo sono conosciuti, per dimostrare quanta solidarietà alberghi in questa stirpe di onesti lavoratori, moltissimi dei quali ancorati al ceppo degli "ortolani" di Vasto.

Ed infatti, l'apparizione del labaro della “Società degli Ortolani”, un autentico cimelio che attraverso le lacerazioni del tessuto bianco-rosso (i colori della città) su cui spicca in ricamo a rilievo una dea dispensatrice di frutti e lo stemma di Vasto, ha ricordato i fasti di questa categoria assai numerosa ai primi dì questo volgente secolo ed importante fra le masse di lavoratori.

L'Associazione, ha ricordato il preside Nicolangelo D’Adamo, è sorta nel 1914 con carattere mutualistico fra i soci e loro famiglie. Il proprio direttivo, oltre a rappresentare il fulcro degli interessi e delle aspirazioni degli ortolani, provvedeva anche all'assegnazione dei punti di vendita dei soci alla "piazza della verdura". Un'associazione che è stata sempre presente nelle manifestazioni civiche e religiose.

L'intervento del Sindaco 


II sindaco di Vasto, Rag. Prospero, intervenuto alla manifestazione, ha riconosciuto la validità di questa iniziativa inserita nel contesto della ulteriore esaltazione dei valori sociali della nostra collettività.

Nel corso della cerimonia sono stati anche premiati alcuni esponenti della grande famiglia dei D'Adamo, in particolare i più anziani e l’ultimo nato, cui è seguita una colossale "tombolata". Stampa e TV si sono interessati a questo originale e simpatic raduno che avrà, come è stato sottolineato, una periodicità quinquennale, se non prima, visto che molti hanno espresso il legittimo desiderio di ampliare il novero della interminabile stirpe D'Adamo.




Un'iniziativa di Vastonotizie


È la prima volta, negli annali della vita cittadina, che si assiste ad un incontro così numeroso all'insegna della cordialità, soprattutto con un significato altamente morale, quale è, appunto, la caratteristica essenziale dell'aggregazione umana.

Quando l'amico e collega, direttore di Vasto Notizie, Nicola D'Adamo, espresse il desiderio di realizzare il 1 ° raduno dei D'Adamo, ne fui entusiasta, anche perché ero convinto, come lo sono ora, che la risposta non sarebbe caduta nel vuoto.

Oggi, la vostra presenza così palpitante è la dimostrazione della validità di questa iniziativa che, spero, venga rinnovata in futuro, non fosse altro che per dimostrare quanto spirito di solidarietà alberghi nell'animo della grande famiglia dei D'Adamo e quale spirito di civismo è in quanti, nel corso dei secoli, attraverso l'attività di dedizione al lavoro, hanno contribuito ad elevare il livello sociale della nostra popolazione, al’insegan della profonda umanità.

La genesi del cognome


Dobbiamo risalire agli albori della civiltà per spiegare il significato e l'origine del cognome D'Adamo che ha alla base il personale D'Adamo, il primo uomo creato, secondo la Genesi, da Dio.

L'appellativo Adamo risale all'ebraico Adam, interpretato tradizionalmente come "Uomo", "Essere umano" e "Terrestre", ricollegato alla parola Adamà che significa terra, cioè l'essere umano che dedicava la sua attività prevalente alla lavorazione della terra. Ricordiamo che Adamo, il primo uomo creato da Dio, venne posto a guardia dell'Eden, cioè il Giardino o Paradiso Terrestre, in cui regnava la felicità e la gioia. Tutti sappiamo che la "disubbidienza" di Adamo (per colpa di Eva) provocò la cacciata dall'Eden. Ed il conseguente castigo che Dio inflisse all'essere umano fu la maledizione della terra, per colpa dell'uomo costretto così, con fatica, a ricavare con il lavoro dalla terra i cibo per tutti i giorni della vita. "Essa produrrà spine e cardi - Disse il Signore - e tu dovrai mangiare le erbe che crescono nei campi".

Ed ancora disse Dio a Noè (dopo il Diluvio Universale): "Finché durerà il mondo semina e mietitura, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai. Siate fecondi, diventate numerosi e popolate la terra".

La terra, dunque, considerata la nutrice dell'umanità, archetipo universale della fecondità, della creatività e dell'inesauribile sostentamento per l'uomo.

Il legame con la terra

Ecco così la grande famiglia D'Adamo legata alla terra, ai suoi tesori, quasi che la predestinazione biblica ne rievochi emblematicamente il vincolo e ne caratterizzi, in prevalenza, la peculiare attività lavorativa specifica del coltivatore.

A Vasto la grande famiglia D’Adamo si riconosce in quella categoria di onesti e laboriosi ortolani che fin da tempi immemorabili hanno esercitato il mestiere più antico del mondo, sintetizzato nell’ebraico Adamà, cioè terra.

Fino a pochi anni addietro, in occasione della festa della categoria, il 5 agosto Madonna della Neve, veniva portato con solennità il "gonfalone" dell'Associazione Ortolani di Vasto sorta nel 1914.

Mi piace ricordare, tra gli affittuari che da più generazioni hanno lavorato in proprio alcuni orti della famiglia di mia moglie, Gaetano D'Adamo che oggi ha raggiunto l'età della pensione e del meritato riposo, cogliendo, nella missione educatrice del figlio, preside Prof. Nicola, i frutti derivati dalla quotidiana dedizione.

Alcuni ricordi

Molti ancora ricordano la figura di un gentiluomo, il generale Michele D'Adamo, che diede parte della sua esistenza al dovere verso la Patria ed all'ossequio della famiglia e della città natale.

Lo rammento nella sua dignitosa austerità, affezionato lettore del giornale che io rappresentavo, esaltarsi alla lettura di avvenimenti e vicende che riguardavano la sua Vasto, improntati a una basilare cultura sociale.

Negli ultimi anni della sua vita era solito lagnarsi per i caratteri sempre troppo piccoli delle pagine dei giornali che lo obbligavano a far uso della lente di ingrandimento...

Un altro autentico cultore dei valori umani è stato il geom. Giulio D'Adamo, per altro verso anch'egli legato alla terra, quale agrimenso­re e perito agrario. Forse pochi sanno che egli era un appassionato cultore delle discipline esoteriche, di cui dava sfoggio nei frequenti incontri con gli amici.

Chi non ricorda "Narducce" (Leonardo D’Adamo) che esercitava il me­stiere di barbiere prima in corso Palizzi e poi in corso Dante? La sua "bottega" era un autentico salotto nel quale, oltre a "coltivarsi" la barba, si dava libero sfogo alla passione culturale del­la poesia in vernacolo di cui "Narducce" era fine dici­tore.

Di un giovane è doveroso ricordare la brillante carrie­ra artistica stroncata prema­turamente, Angelo D'Ada­mo di Domenico rapito im­maturamente quando già la Musa arrideva alla sua pas­sione per la musica.

Non posso non citare il di­rettore di Vasto-Notizie, dott. Nicola D'Adamo, con il qua­le ho il piacere di collaborare giornalisticamente e di cui apprezzo le doti di umanità, avendolo quale vice presi­dente dell'Associazione Vastese della Stampa.

Il fatto che egli abbia vo­luto fissare ad oggi. Solen­nità della ricorrenza della Sacra Famiglia, sta a signi­ficare con quanto senso di spiritualità egli abbia, altresì, inteso organizzare que­sto fantastico raduno della Famiglia dei D'Adamo.

È una testimonianza ai valori sociali interpretati at­traverso il riconoscimento e la gratitudine che si vuole tributare, in questa occasio­ne, a quanti, con il quotidia­no lavoro, concorrono a santificare la vita; nel dove­roso ricordo dei nostri padri, le cui radici sono ben salde nel profondo di questa ter­ra, nutrice dell'umanità.

Il poeta Vincenzopaolo

E per concludere, un do­veroso omaggio ad un one­sto artigiano, ex falegname, Vincenzopaoio D'Adamo.

lo ho avuto il piacere d'essere stato compagno di viaggi per morti anni, attra­verso i Santuari d'Europa, e ne ho apprezzato le virtù di galantuomo e, soprattutto, di squisito poeta.

Vincenzopaoto D'Adamo, se avesse studiato, avrebbe certamente affinato questa sua innata passione, che è frutto di un accentuato sen­so filosofico della vita.

È un meditativo sui fatti umani e considera i valori della persona come l'espressione esteticamente più importante che possa essere accostata alla indivi­dualità.

I suoi componimenti poe­tici hanno sempre qualcosa di romantico misto ad un sentimento di nostalgia che riflette, in assoluta fedeltà, il suo stato d'animo, la sua indole lirica.

Ne diamo atto, ricono­scendo in lui un ecceziona­le attaccamento ai valori della famiglia, della religio­ne, della società, quale espressione singolare di un uomo che ha, nel profondo del cuore, il virgulto sempre verde della fraterna bontà.

Giuseppe Catania

 ----------------------------------------------------------------------------------------

Il messaggio dell'Assessore Regionale Giuseppe Molino

L'assessore Molino, in lutto per la scomparsa del fratello Nicola, ha comunque inteso far giungere un caloroso messaggio a tutti i D'Adamo. “Voglio esprimere l'apprezzamento - ha tra l'altro scritto Molino - per la bella iniziativa di "stare insieme" all'insegna di un cognome, D'Adamo, che nelle diverse ramificazioni è un grande cuore di Vasto”

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Che simpatici questi soprannomi! Michele D'Adamo (Via Tre Segni, 41) vi spiega come sono nati

Premesso che non si conosce l'epoca in cui la prima famiglia D'Adamo ha preso dimora in Vasto, si presume però che da qualche secolo essa è andata via via moltiplicandosi, tanto da costituirsi in diversi nuclei che per una migliore e sollecita identificazione individuale, si sono resi necessari contraddistinguerli in soprannomi.

Va evidenziato che a Vasto abbondano i soprannomi non solo per la famiglia dei D'Adamo ed essi sono stati quasi tutti … forgiati... nella fucina... di critiche, facezie, aneddoti di "Cicchipallatte", che aveva dimora in piazza. Per le nuove generazioni va precisato che "Cicchipallatte" gestisce una cantina-birreria, che ogni domenica e nelle giornate festive è gremita di contadini, artigiani e ortolani in particolare. Qui tra una partita e l'altra, su un bicchiere e l'altro sono stati... coniati... i soprannomi dei D'Adamo.Mi permetto descriverli, cosi come mi sono stati illustrati dai miei vecchi amici... che ora non... ci sono più!...

"CILLACCHIE"
Un nostro antenato, forse nella prima metà del secolo scorso, raccontava con enfasi agli amici avventori... di aver visto su di un albero d'ulivo un uccello molto grande (appunto... "nu ciullacchie") di difficile identificazione e che per farlo volare, in mancanza di sassi a portata di mano, gli ha dovuto tirare tanti "tirripune" (zolle di terra misto ad argilla indurita).

"STO BENE"
Si racconta che un bisnonno degli attuali "Stobbene" di nome Vincenzo, capitò a fare il militare di leva a Trieste; dopo un paio di mesi, a seguito di un lieve impedimento fruì in un breve periodo di convalescenza. Appena scese alla Stazione di Vasto si imbatté con un amico il quale andandogli incontro gli domandò: "Vince gna stì?". Il "nostro", anziché rispondergli in dialetto "Stinghi bbune"... provenendo egli da Trieste... in perfetto italiano gli rispose: "Sto bene!"

"SCULLATTE"
Zio Antonio D'Adamo, ortolano prima, commerciante ortofrutticolo poi, era un bell'uomo, distinto, alto e ricercato nel vestire. Invece della normale cravatta ("la scolle") soleva indossare quella a farfalla ("la scullatte")... per intenderci la cravatta alla... "Vittorio Orefice!"

"LU SPEZZICCHE"
Altro Zio Vincenzo era solito recarsi a vendere i prodotti del suo orto nelle piazze a Pollutri, Casalbordino, ecc. Si incontrava spesso con un collega... che vendeva in piazze diverse. Questi domandava sempre al... "nostro": "Vince com'é jute a ijre?" La risposta era sempre la stessa: "Me" pi' la virità... pure a ijre haje spizzichete...".

"MARTINILLE"
Pare che un tale Carmine D'Adamo che tra eredità varie e grandi risparmi, abbia accumulato una fortuna in "piastre" (la moneta d'allora). Dopo i funerali, i parenti più stretti, pochissimi per la verità, si sono riuniti davanti l'abitazione dello scomparso per dividere le numerosizzime "piastre" di Zio Carmine. Sia per la fretta, sia per non starle a contare hanno preso "nu muzzatte" (unità di misura in uso per i cereali) dando così inizio alla spartizione. I passanti, stupiti, ciascuno esclamava "Sandimartène" (allocuzione che voleva significare: "Senza malucchie" ancor di più!!!)

"LECINA-LACINE"

Si vuole che un tale D'Adamo, il cui nome si perde nel tempo... possedeva un notevole appezzamento di terreno a frutteto, la cui fetta più grossa era interessata da numerose piante di prugne ("li lacine"). Quell'anno ebbe non solo un raccolto eccezionale, ma la frutta caduta per effetto dei venti ne copriva le aree corrispondenti alle "chiome" delle piante stesse. Il "nostro" se ne adontava "si n'arriprijeve" a tal punto che non parlava d'altro se non di essere sommerso da "lacine" in ogni dove...

"CAPPELLE CORTE"

II caro è indimenticabile Paolo D'Adamo, deceduto non molti anni addietro calzava il suo borsalino un po' troppo inclinato... a destra... la cui linea perciò ne risultava marcatamente storta ("torte"). Gli amici più di una volta gli fecero notare la posizione di "lu cappelle torte"... ma egli imperterrito continuò... anzi... ne accentuava l'inclinazione...

"LU RUSCE"

C'erano in quell'epoca molti Antonio D'Adamo... ma il "nostro"... essendo quasi... "albino"... venne soprannominato 'Ntonio lu rùsce!"

"LU DÙCHE"

Quando tornò dall'America Zio Nicola: di bell'aspetto, elegantemente vestito e l'orologio d'oro a "lu sciambrichène", da "Cicchipallatte" si commentava... "È riminute... "lu dùche"... dall'America!

"SCARICARRUJE"
Forse è uno dei soprannomi più antichi: si racconta che un'antenato degli attuali "scaricarruje" era addetto al trasporto dell'acqua, mediante barili caricati sul basto di un asino, necessaria per l'impasto di creta, paglia ed altro per l'erezione dei muri inerenti la ricostruzione parziale della Chiesa di S. Pietro. La gente, curiosa, che assisteva all'operazione esclamava: "Ecche...è arrivuete... "Scaricarruje!".

"MINNILECCHE"
II fu Paolo D'Adamo, già "cillacchio" si recava spesso a vendere i prodotti del suo orto nella piazza di Termoli... era un ghiottone di dolci di mandorle ("li mennile") e se ne vantava... fino al punto di raccontare che durante il tragitto notturno con il suo "sciarabballe" (carretto trainato da cavallo) per ovviare... al sonno mangiava "Li susamille" detti anche "mustaccioli" che erano appunto fatti di mandorle e di qui... "Minnilecche".

"PEPPE D’ARRICO"
Il non dimenticato Giuseppe D'Adamo, già "Cillacchio" era solito vendere le arance... "a forfait"... sulle piante a tale commerciante dalmata di nome Giuseppe D'Arrico. Questi per timore concorrenziale disse al "nostro" Giuseppe... se vengono altri compratori tu rispondi loro... tutte "le... "purtehalle" sono state accaparrate da "Peppe D'Arrico"..: La notizia fece scalpore e quando Zio Giuseppe... si dirigeva verso "Cicchipallatte" si esclamava: "Mo arreve... Peppe D'Arrico"!

"LA FEMMINA BBENE".

Non c'è nulla di scandaloso. Un D'Adamo vantava molto le doti di grande bontà di sua moglie che si faceva in quattro per aiutare gli altri: così divenne "lu marite di la femmina bbene"!

Michele D'Adamo

Chi conosce altri soprannomi dei D'Adamo o chi non è d'accordo con la versione fornita da Michele D'Adamo, ci scriva! Saremo ben lieti di dedicare altro spazio all'argomento sul prossimo numero. 

articolo pubblicato a gennaio 1991 sul periodico VastoNotizie


I PREMIATI
Agli ultraottantenni Pietro D'Adamo (da sinistra), Nicola D'Adamo e Luigi D'A­damo è stata consegnata una elegante targa ricordo. Il sindaco Prospero he voluto esprimere il senso di riconoscimento della città, ad una delle famiglie più antiche, consegnando un tallero d'argento al più anziano (Nicola D'Adamo] e all'ultimo nato (Luca D'Adamo, venuto alla luce il 27 dicembre scorso). Nella foto in basso il nonno del piccolo Luca, Antonio D'Adamo ritira il premio de Sindaco.
 


IL  SINDACO PROSPERO PREMIA CON UN TALLERO D'ARGENTO IL PIU' ANZIANO NICOLA D'ADAMO E L'ULTIMO NATO LUCA D'ADAMO (ritira il premio nonno Antonio) 


Un premio anche per Peppino D'Adamo (Stobbene)
che ha messo a disposizione il suo hotel Vittoria per la manifestazione.

Targhe ricordo anche per i D'Adamo residenti in Australia che hanno aderito alla manifestazione. 

A ritirarle è stato Gino D'Adamo di Perth che ne conse­gnerà una a Leonardo D'Adamo, capogruppo della famiglia australiana, un'al­tra al Vasto Social Club.






 







FOTO RICORDO CON I D'ADAMO 
CHE PORTANO LO STESSO NOME

















L'invito










1 commento:

  1. A tutti i Vastesi che portano il cognome di D'adamo voglio mandare un saluto e un ringraziamento per portare questo cognome con orgoglio cosi'come faccio io essendo anch'io D'adamo, figlia di D'adamo Francesco Paolo. Ho trovato per puro caso questo sito datosi che vivo in Canada e fino a qualche anno fa non avevo notizie di Vasto,e non avrei mai immaginato che ci fossero tanti D'adamo, fare una festa sara' stato senz'altro una bella idea e rifarne un'altro lo sarebbe ancora di piu'.Il mio indirizzo mail e' Monaco Anna41@gmail.com Ringrazio tutti e vi saluto.

    RispondiElimina