Apprendiamo con soddisfazione che il Dipartimento Territorio e Ambiente del Servizio
Pianificazione Territoriale e Paesaggio della Regione Abruzzo abbia richiesto la sospensione del
Regolamento di gestione della Via Verde predisposto dalla Provincia di Chieti.
Insomma, avevamo ragione noi sin da quando, il 23 novembre scorso, lanciammo l'allarme circa la
possibilità di trasformare uno dei tratti più caratteristici ed ecologicamente importanti dell'intera
costa adriatica in uno scempio ambientale, paesaggistico ed urbanistico.
Da allora abbiamo sollecitato tutti gli Enti prepositi ad attivarsi affinché il Regolamento della
Provincia venisse immediatamente bloccato e rigettato. In quel comunicato avevamo chiamato in
causa anche la Regione.
Abbiamo così trovato il largo consenso e la Regione Abruzzo non ha potuto fare altro che intimare
alla Provincia di sospendere ogni attività inerente il Regolamento in quanto illegittimo.
Ma non finisce qua: continuiamo a sostenere la necessità di mettere definitivamente a regime la
Legge Regionale n. 5/2007 per rendere realmente operativo il Sistema delle Aree Protette della
Costa Teatina, così come stabilito dall'art. 4 della Legge stessa.
Questo stop dev'essere solo il primissimo passo verso una governance che ponga come scopo
primario la tenuta ecologica ed ambientale dell'intera Costa Teatina la quale non può più attendere
quello che è l'obiettivo principale da raggiungere: ovvero l'istituzione del Parco Nazionale della
Costa Teatina.
Pertanto non possiamo fare altro che continuare ad attenzionare l'intera vicenda ed esortiamo il
Ministero e il Governo nazionale – di cui pure personalità politiche di questi territori fanno parte – a
riattivare quel percorso fermo in qualche cassetto e che abbisogna di essere ultimato affinché la
Costa Teatina venga dotata del Parco Nazionale da molte parti richiesto.
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