Inaugurata ieri sera presso il B&B Piccolo Circolo
Garibaldino la mostra "Elena Sangro:
i mille nomi della diva del muto. Da Jean Nolly ad Anton Bia'".
Nel 120° anniversario della nascita di Elena Sangro,
diva del cinema muto di origini vastesi, il
Piccolo Circolo Garibaldino ha organizzato un'interessante mostra, attraverso una cospicua documentazione originale, proveniente dalle collezioni private di Stefano D'Adamo e Francescopaolo D'Adamo, arricchita dall'intervento della critica d'arte Roberta Presenza, che ne ha sottolineato alcuni aspetti della vita, evidenziando il suo reinterpretarsi nel tempo sotto nomi diversi.
Piccolo Circolo Garibaldino ha organizzato un'interessante mostra, attraverso una cospicua documentazione originale, proveniente dalle collezioni private di Stefano D'Adamo e Francescopaolo D'Adamo, arricchita dall'intervento della critica d'arte Roberta Presenza, che ne ha sottolineato alcuni aspetti della vita, evidenziando il suo reinterpretarsi nel tempo sotto nomi diversi.
Francescopaolo D'Adamo, nel suo intervento iniziale,
ha inquadrato il periodo storico in cui è nata Maria Antonietta Bartoli
Avveduti, quando Vasto era scollegato dal resto del mondo, raggiungibile,
comodamente solo attraverso la ferrovia. In questa città ricca di cultura,
patria di uomini illustri come Gabriele Rossetti, Gabriele Smargiassi, i
Palizzi e i Laccetti, verso la fine dell'Ottocento arrivarono i genitori di
Maria Antonietta, al servizio del principe Quarto di Belgioioso.
Avveduto
Bartoli Avveduti era di ricca famiglia originaria di Chianciano, da cui era scappato a causa dei debiti. Anche da Roma,
città natale della moglie, dovette scappare per lo stesso motivo. Alla fine
giunse a Vasto, ma anche da qui dovette fuggire, insieme a due o tre figli,
questa volta per gli Stati Uniti, abbandonando la moglie e la giovane Maria
Antonietta.
Stefano
D'Adamo, noto collezionista, ha sottolineato come la mostra appena inaugurata è
solo l'1.0 di Elena Sangro, è il punto di partenza per approfondire tutta una
serie di aspetti a lei legati ancora poco noti.
Roberta
Presenza si è soffermato sui tanti nomi dell'attrice vastese. Conosciuta come
Elena Sangro, durante la sua carriera ha usato vari nomi: innanzitutto Ornella,
nome coniato da Gabriele D'Annunzio, l'unico amore riconosciuto della diva del
cinema; Lilia Flores, nome che si diede negli anni '40 quando la sua bellezza
non era più quella di un tempo, e cominciò ad esibirsi come soprano; Anton
Bia', curiosamente il nome di un uomo, quando si dedicò alla regia. Negli anni
'60 decise di fondare il primo sindacato per le persone che lavoravano
nell'ambito del cinema. "Elena
Sangro ha fatto tante cose nella vita", ha spiegato Roberta Presenza,
"e le ha fatte sempre da sole. È
stata una donna forte che ha saputo reinventarsi nel tempo".
L'ultimo
nome, che per la prima volta viene accostato ad Elena Sangro, è quello di Jeanne
Nolly. Grazie al ritrovamento di un libretto, dove è impressa l'immagine di una
donna, ed alle successive ricerche sul film Paolina
del regista Vitale De Stefano, si è risaliti alla figura dell'attrice vastese.
"Non c'è la certezza assoluta o
documenti che attestano che lei è Elena Sangro", ha ammesso la critica
d'arte, "ma dai caratteri somatici e
dal confronto con le altre foto di quel periodo, sembra proprio lei".
Su Jeanne Nolly ci sono scarsissime notizie. Sappiamo
che il suo nome è accreditato su dieci film girati tra il 1915 ed il 1917,
tutte estremamente criticate, forse perché ancora troppo giovane. Una
curiosità: sette di questi film furono girati da Roberto Leone Roberti, padre
del famoso regista Sergio Leone.
Nel corso della durata della mostra,
si potranno prenotare servizi fotografici a tema, realizzati dalla fotografa
Antonella Giuliano e dalla Make up Artist Sara Brevetti.
La mostra rimarrà aperta fino al 31 luglio tutte le
sere dalle 21 alle 23.
Lino Spadaccini
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