Si è rinnovato ieri sera l’appuntamento con la festa di
Sant’Anna nell’omonimo quartiere.
Tanti i fedeli che hanno partecipato con fede e devozione
alla tradizionale processione della
statua di Sant’Anna lungo le strade del
quartiere. Al rientro della processione, nel piccolo piazzale antistante la
chiesa, Padre Eugenio di Giamberardino ha celebrato
Un piccolo rione quello di Sant’Anna rimasto nel cuore di
tante persone, che qui sono nate ed hanno passato gran parte della loro vita,
ed ogni anno tornano a stringersi intorno alla piccola e graziosa chiesa
simbolo di questo quartiere.
Le
origini della chiesa risalgono al 1581, quando Bernardino Sottile donò due
oliveti contigui, di sua proprietà, all’ordine dei Cappuccini, affinché si
costruisse un convento e la chiesa dedicati a Santa Maria degli Angeli. Nel
1585 la chiesa fu terminata, come testimoniato dall’iscrizione, in caratteri
romani, incisa sull’architrave della porta d’ingresso della Chiesa.
I Cappuccini
rimasero sino al 1809, quando il convento venne soppresso per decreto
napoleonico.
Anche se
dedicata a S. Maria degli Angeli, all’interno della chiesa era presente un
quadro raffigurante S. Anna, S. Gioacchino e Maria Bambina, tanto che la chiesa
venne comunemente chiamata di S. Anna e poi Chiesa delle Mamme.
Acquistato dal barone Genova, l’edificio divenne semplice
abitazione civile e, il 15 settembre 1832, vi fu ospitato il Re Ferdinando II
di Borbone, durante la sua visita a Vasto. Caduta in rovina, con tutte le opere
d’arte, compreso il quadro di S. Anna sparite, la chiesa venne restaurata e
riaperta al culto il 5 febbraio del 1984. Sopra l’altare venne collocato un bel
quadro realizzato e donato dal pittore vastese Filandro Lattanzio.
Lino Spadaccini
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