3O ANNI DI STORIA
di Nicola D'Adamo
La costruzione dello stabilimento dal 1962 al 1966. Il forno
float e la ristrutturazione del 1975. L'era di Gringeri e l'obiettivo Europa con Landeschi.
Al momento dell'insediamento della SIV nel 1962 nella zona
del Vastese non era sorta alcuna attività di carattere industriale e tutta
l'economia si fondava sull'agricoltura, sull'artigianato e
sul commercio.
Nel 19591'AGIP scoprì a Cupello giacimenti di metano di
notevole entità. La possibilità di valorizzare queste nuove risorse naturali in
loco accese le speranze della popolazione così provata dal triste fenomeno dell'emigrazione.
Uno degli utilizzi del metano era nella lavorazione del
vetro, materiale che all’epoca veniva importato in grandi quantità dall'estero.
Da una ricerca effettuata risultava infatti che l'Italia importava dall'estero 105.000 tonnellate all'anno e che
negli anni a venire ci sarebbe stato il boom dell'edilizia e dell'auto.
In questo contesto di previsioni è nata la SIV. Per realizzare questa
iniziativa, però, era necessario poter disporre di competenze tecnologiche
avanzate.
Per questi motivi fu necessario rivolgersi ad un grande
gruppo vetrario americano, la
Libbey-Owens -Ford Glass Co. assicurandosene la
collaborazione.
L'iniziativa , così concepita dall'EFIM, trovò nell'ENI -
interessato alla valorizzazione del giacimento di metano rinvenuto - un
valido sostenitore.
Cosicché il 23 maggio 1962 la Finanziaria Breda
(EFIM) e la SOFID
(ENI) costituirono la SIV ,
società per azioni, con sede a Vasto. Da quel momento furono necessari più di
quattro anni per avviare tutti gli impianti. La Libbey-Owens -Ford
Glass Co., entrata a far parte della società, curò direttamente la
progettazione, la realizzazione e l'avvio delle linee.
NASCONO 6 STABILIMENTI NELLA PIANA S. ANGELO
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1966: inaugurazione ufficiale della SIV con la presenza del presidente del Consiglio ALDO MORO, nella foto con Pietro Sette amministratore delegato della SIV |
Il cuore dello stabilimento era rappresentato dalla
fabbricazione del cristallo attualmente il float - e dalla grande linea di
molatura e lustratura del cristallo - avviato a febbraio 1966 - che si sviluppava
per una lunghezza di 600 metri
nel capannone dove attualmente c'è la linea dei laminati per edilizia.
Altra linea importante era il
forno per il vetro tirato avviato ad agosto 1965 e ubicato nella zona est,
prima ciminiera.
La seconda ciminiera, invece, apparteneva alla linea
del vetro stampato e retinato, avviato ad ottobre 1965.
Le fibre (inizio luglio 1965) avevano uno"
stabilimento " ubicato nei pressi della palazzina, parte del quale ora è utilizzato
dalla SVS.
La capacità produttiva degli stabilimenti per le prime
lavorazioni, cioè le lastre di vetro, superava le 125.000 tonnellate annue.
Oggi il solo forno float ne produce più di 180.000.
Al fine di completare la gamma di prodotti finiti
anche in relazione ai crescenti sviluppi del mercato auto dell'epoca fu
costruito un sesto stabilimento per le seconde lavorazioni formato da un
reparto con un complesso di macchine automatiche per il taglio e molatura, da
un forno per la tempera orizzontale (TO 1 ) ed uno per curvatura dei
lunotti (TC). Per la tempera di vetri per edilizia invece c'era il forno verticale TV 1.
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1966, inaugurazione: Giuseppe Spataro artefice dello sviluppo della zona, a fianco ad Aldo Mro |
rispettivamente di 5 e 6 chilometri .
Gli investimenti ammontarono complessivamente a 45 miliardi
di lire del 1965, circa 700 miliardi di oggi.
LO SCENARIO DOPO IL 1962
I presupposti, che nel 1962 condussero alla decisione di
realizzare il Centro Vetrario SIV di San Salvo secondo determinate
impostazioni, subirono negli anni immediatamente seguenti profonde
modificazioni.
Tra il 1962 ed il 1965 infatti furono avviate in Italia
nuove iniziative nel settore del vetro piano per un totale di 105.000
tonnellate di produzione in più ogni anno. Quello che però rivoluzionò il
settore fu l'arrivo anche in Italia del processo " float "messo a
punto dalla Pilkington inglese.
U avvento del float ha provocato l'obsolescenza di ogni
altro sistema di produzione del vetro piano, ponendo fuori mercato il prodotto
cristallo ed avviandosi a sostituire anche il vetro tirato.
Chi si ricorda la produzione del cristallo, sa bene che per
ottenere una lastra trasparente si doveva passare tramite varie fasi di
lavorazione: innanzitutto si produceva la lastra di colore opaco al forno
cristallo, poi si passava alla "molatura e lustratura" su una linea
lunga più di 600 metri
per ottenere la trasparenza. Gli svantaggi erano i costi enormi e la qualità
pessima dovuta soprattutto alla asportazione della parte superficiale più
resistente . Nell' aprile 1974 fu avviato il forno float della SIV e iniziò il
lungo cammino della ripresa: le lastre si ottenevano ora facendole galleggiare
(float) in un bagno di stagno fuso senza nessuna lavorazione aggiuntiva:
sorprendente la qualità del prodotto e la economicità del sistema. La società
però aveva bisogno di essere " ridisegnata ".
Nel 1975 Franco Gringeri divenne amministratore delegato e
varò un complesso piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale che
portò subito la SIV
in utile dopo anni di perdite.
L'ERA GRINGERI
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1978, l'AD Franco Gringeri mostra al vescovo Fagiolo ed ai giornalisti vastesi il nuovo forno float |
Qualche anno più tardi fu fermata anche la linea di vetro
" stampato ". In questa prima fase di ristrutturazione la SIV fece per la prima volta
ricorso alla cassa integrazione guadagni. Per riassorbire il personale in esubero, però, avviò nuove
iniziative nel settore dei vetri auto: il forno da tempera verticale TV 4 - TV
5, di tempera orizzontale TO3, la linea parabrezza Selas 2, 4 nuove linee di taglio e molatura. Queste però non bastavano
a rioccupare le eccedenze.
Dal 1977 al 1980 nella zona industriale di San Salvo furono
costruiti la ILVED ,
la FLOVETRO ,
la SVS , la ISOLSIV.
Contemporaneamente andò avanti anche il piano di
meccanizzazione nel settore dei vetri auto che portò alla eliminazione di
numerosi lavori disagiati, ripetitivi e a basso contenuto professionale. Nacque
la “tecnologia SIV”che creò grossi vantaggi rispetto alla concorrenza
contribuendo al definitivo risanamento della SIV ed al suo effettivo rilancio.
In questo periodo furono investite anche enormi risorse, in
parte finanziate dal Fondo Sociale Europeo, nella formazione professionale per
adeguare le conoscenze dei lavoratori al notevole salto tecnologico determinatosi con l'installazione dei
nuovi impianti.
OBIETTIVO EUROPA, CON LANDESCHI
II piano redatto dall'amministratore delegato Franco
Gringeri, immaturamente scomparso a settembre del 1980, aveva posto le basi per
la creazione di un gruppo che potesse guardare con fiducia al mercato europeo.
Oltre alle aziende nate a San Salvola SIV acquisì all'epoca
l'ITALSIL a Melfi per le sabbie silicee e la VETROEUROPA per il
settore auto a Settimo Torinese; nel contempo costituì a Parigi e a Francoforte
la SIV FRANGE
e la SIV DEUTSCHLAND.
La scelta della dimensione europea si accompagnò ad una
concentrazione dello sforzo di produzione e vendita nel campo delle vetrature
per auto. Tanto che le innovazioni tecnologiche realizzate a San Salvo fecero
superare anche gli svantaggi logistici di una localizzazione decentrata rispetto al mercato.
Oltre alle aziende nate a San Salvo
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1983, la storica visita di Giovanni Paolo II in SIV |
Il passo ulteriore fu quello della "
internazionalizzazione ' realizzato nel periodo della presidenza di Francesco
Maria Landeschi (1982 - 1989).
L'obiettivo di questa nuova fase di espansione era il
raggiungimento di una dimensione tale da poter competere con gli altri gruppi
vetrati, molto più grandi della SIV, nell'ampio scenario europeo.
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1987, inaugurazione della SIVESA in Spagna. Il secondo da sinistra il presidente Francesco Maria Landeschi |
Questi nuovi investimenti erano possibili perché la SIV aveva raggiunto agli inizi
degli anni ' 80 un buon consolidamento sul piano tecnologico, organizzativo e
gestionale ed i suoi bilanci chiudevano con utili dal 1975.
Il ruolo della SIV in Italia
e in Europa fu rafforzato anche dalla decisione delle Partecipazioni Statali di
affidare alla Società la gestione del polo pubblico del vetro nell'ambito dell'EFIM. L'ENI cedette perciò
all'EFIM il 50 per cento della SIV che aveva fino ad allora detenuto, insieme
con le altre partecipazioni nel settore vetrario: Veneziana Vetro, Veneziana Conterie e Foschi.
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1988, inaugurazione della Veneziana Vetro. |
Seguirono poi molte acquisizioni, joint-ventures e
iniziative a livello europeo, come la
SIVESA in Spagna.. Ma questa è storia dei nostri giorni.
Nicola D'Adamo
aprile1992
aprile1992
1 commento:
Was a real gold coin issued on 5th dicembre 1966 inaugurazione?
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