Fino alla seconda guerra mondiale nella futura Piazza Marconi non esisteva la comoda strada d’ingresso per le auto verso S. Chiara. C’era solo una piccola strada ora rialzata a fianco alle case. Casualmente una bomba degli Alleati cadde sulla prima casa a fianco alla stradina, che poi non fu ricostruita; e in quello spazio si creò il comodo accesso per il futuro mercato. Ecco il ricordo di Giuseppe Pietrocola: “A fianco della casa dei Santarelli allora rombante per il battere continuo sui caldai e sulle conche di rame, c'era una casetta che guardavo sempre con molta curiosità. Era quella di un armaiolo, tale Mastro Antonio Sarno “lu suricille”; una specie di antro semibuio in cui era possibile scorgere delle vecchie pistole e qualche fucile che attiravano molto l'attenzione dei ragazzi. Una, direi provvida, bomba sganciata da un aereo anglo americano durante la Seconda Guerra Mondiale centrò in pieno la casetta che non fu ricostruita, permettendo così l'allargamento dell'accesso alla piazza di Santa Chiara ora adibita a mercato. Un altro edificio scomparso è il convento delle Clarisse di Santa Chiara, dominato dal loggiato coperto che serviva alle monache di clausura per prendere aria. (Giuseppe Pietrocola, da “Il Novecento a Vasto” di Beniamino Fiore, pag. 40)
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