martedì 1 agosto 2017

Settanta anni fa nasceva il periodico Histonium diretto da Espedito Ferrara

ESPEDITO FERRARA
Venne pubblicato per quasi 20 anni. Era "un giornale molto amato perché faceva sentire tutti i vastesi, vicini e lontani, come in una grande famiglia".

di LINO SPADACCINI

Settant'anni fa, il 1° agosto del 1947, usciva il primo numero del periodico Histonium, Voce d'Abruzzo, diretto dal compianto Espedito Ferrara.

IL PRIMO NUMERO DI AGOSTO 1947
Nell'estate del 1947, da un’idea di Carlo Marinucci, Angelo Cianci ed Espedito Ferrara, seduti attorno ad un tavolo della tipografia Zaccagnini di Primo Jezzi, il periodico d’informazione
Histonium, muoveva i suoi primi passi, riprendendo l’esperienza de Il Vastese d’oltre Oceano di Luigi Anelli, interrotta nel 1933, "convinti di voler ridare a Vasto, dopo le convulsioni della guerra, un quindicinale d’informazione, messaggero di pace e di buona volontà, in un mondo che si appresta a ricostruire i valori perduti e le ricchezze travolte dalla voragine di un tremendo conflitto". Sono queste le parole del prof. Angelo Cianci, scritte in occasione dell’inizio del settimo anno di attività del giornale. "Motivo perciò puramente ideale", proseguiva il prof. Cianci nel spiegare il programma della testata, "ha dato la vita all’Histonium che per essere stampato, diffuso, ha bisogno della fede unanime di tutti voi figli di Abruzzo, non immemori della vostra bella terra natia. Il programma di ieri è anche il programma di oggi e rimarrà, se Dio lo vorrà, il programma di sempre: sostenere a denti stretti gli interessi di Vasto, potenziare lo sviluppo economico, turistico, sociale della nostra città nel quadro della rinascita di Abruzzo; cementare l’unione di tutti i figli di Vasto, vicini e lontani, anche in maniera semplice, direi modesta, ingenua, ma profondamente sentita".
Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 1° agosto del 1947.  Carlo Marinucci, sulla prima pagina del giornale lanciava il suo Appello ai conterranei. "Una delle mie prime preoccupazioni ritornando in Patria", scriveva il nipote di Carlo Della Penna, "è stata quella di dar vita ad un giornale che rispondesse alle nostre esigenze di emigrati". Non un giornale che si occupasse di politica, bensì una testata che portasse notizie "raccolte con scrupolosità e serenità", che richiamasse solo ai legami di sangue. Quindi "Histonium, Voce d'Abruzzo, si presenta a voi, conterranei d'oltre oceano, con questi intenti: la famiglia, il paese, la regione, la Patria… Ho trovato giovani volenterosi alla cui intelligenza affido il buon proseguimento di questa mia iniziativa", concludeva Marinucci, "Essi hanno vissuto con me le preoccupazioni numerose che dà all'inizio un giornale. Abbiamo fatto perciò del nostro meglio. Ci saranno lacune da colmare, ma vi prometto che col tempo tutto sarà come voi desidererete. E per far ciò non dispero del vostro appoggio perché molti di voi me ne diedero ripetute prove".
A spiegare il nome del quindicinale è l'avvocato Florindo Ritucci-Chinni. "Il titolo non è nuovo", scrisse l'allora Sindaco di Vasto, "Per oltre un ventennio Vasto ebbe il suo giornale intitolato L'Istonio, e da qualche anno nella capitale Argentina, per volere di un nostro benemerito concittadino, una grande rivista d'arte si intitola Histonium. Oggi questo titolo ha un grande significato, perché, mentre ci riallaccia nostalgicamente al passato, vuol essere un richiamo a ricordi presenti ed a legami ideali con i nostri amici d'America, che il nome antico di nostra gente rende maggiormente solidali e fraternamente congiunti per il bene non solo di Vasto, ma di tutti quelli che hanno un vincolo di sangue nei luoghi anche più lontani delle due Americhe".
Direttore del giornale dal primo all'ultimo numero fu Espedito Ferrara, uno dei più grandi cultori di storia vastese del '900, apprezzato poeta dialettale e in lingua, autore di commedie di successo, e pubblicista di grande valore, potendo contare collaborazioni importanti, come corrispondente, con le principali testate giornalistiche nazionali quali Il Tempo, Il Messaggero, Il Popolo,Il Giornale d’Italia,l’agenzia stampa milaneseN.S.I.M. (Nuovo Sport – Informazioni Milano), e la testata regionale Gazzetta di Chieti, che aveva una pagina interamente dedicata a Vasto.
Possiamo senz'altro affermare che sull'Histonium sono passati vent'anni di storia vastese. Come non ricordare le  memorabili pagine sulla la sciagura aerea del 1951, sulla frana del 1956, la partecipazione di Vasto alla trasmissione televisiva Campanile Sera, il centenario della morte di Gabriele Rossetti, le cronache del Festival della Canzone Abruzzese e Molisana, le vicende politiche ed elettorali, con particolare evidenza per l’attività del Sen. Giuseppe Spataro. Particolare attenzione era rivolta alle proprie radici, alle tradizioni eal folklore, con la pubblicazione di poesie dialettali e in lingua, delle "effemeridi", simpatiche storielle di vita paesana, articoli e biografie di personaggi vastesi del passato e contemporanei, l’ampia antologia di poeti e scrittori vastesi curata, a partire dal 1953, da Giovanni Peluzzo. Particolarmente interessanti anche gli articoli su nascite e matrimoni o il ricordo di concittadini illustri passati a miglior vita, e le notizie sportive, con in primo piano le vicende della gloriosa Pro Vasto.
Come stabilito in un contratto,stipulato nel settembre del 1948, tra l’industriale vastese emigrato in Argentina Carlo Della Penna ed Espedito Ferrara, il costo degli abbonamenti era stabilito nella misura di lire 700 ordinario, lire 1000 sostenitore e lire 2000 benemerito, con il ricavato da versare in favore dell’Asilo infantile, insieme ai soldi ricavati dai giornali venduti a Vasto. Mentre in un altro punto del medesimo contratto, era stabilito che le copie dei giornalivenissero consegnate all’asilo nel più breve tempo possibile e comunque non oltre due giorni dalla loro pubblicazione.
L'Histoniumera un giornale molto amato perché faceva sentire tutti i vastesi, vicini e lontani, come in una grande famiglia.
Dalla fine degli anni '50 l'Histonium iniziò a risentire del progressivo espandersi di quotidiani nazionali quali Il Tempo e Il Messaggero, che davano sempre più spazio alle cronache regionali e locali. Inoltre, le difficoltà economiche cominciarono a pesare: il mancato pagamento degli abbonamenti, con le spese coperte quasi interamente dalla generosità di Carlo Marinucci e Carlo Della Penna, misero spesso in forse la sopravvivenza del giornale. Le uscite si fecero sempre più rare, fino al 1966 quando il giornale chiuse definitivamente, lasciando il testimone ad un altro periodico storico, tuttora esistente, Vasto Domani, fondato dal compianto Angelo Cianci.


Lino Spadaccini

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