Filandro Lattanzio, S. Anna e la sua famiglia, 1984 Chiesa S. Anna Vasto |
di Roberta Presenza
Oggi si festeggia sant’Anna,il cui culto è diffuso in tutto
in mondo, anche per lo stretto legame con la vergine Maria.
A Vasto presso l’omonima chiesa, luogo
conosciuto anche come “la chiesadelle mamme” è conservato un dipinto che
omaggia questa santa, opera dell’artista vastese Filandro Lattanzio, un olio su
tela del 1984.
L’iconografia di Sant’ Anna consta di innumerevoli versioni,
ma due sono quelle più diffuse. Entrambe rievocano momenti fondamentali della sua
vita.
L’iconografia più abituale è quella definita diSant’Anna Metterza, diffusasi durante il
xv secolo. La santa, raffigurata come il verticedi una piramide famigliare, ha
sulle ginocchia la figlia Maria, ormai adulta, che stinge tra le braccia Gesù
Bambino. Questa iconografia molto antica,
ha una
maggiore diffusione durante il medioevo, utilizzata soprattutto nelle
pale d’altare elargamente diffusa fino al Rinascimento. Tra le più importanti
opere che sono state realizzate utilizzando questa tipologia di
rappresentazione è doveroso ricordare l’imponente pala di Masaccio e Masolino,
conservata agli Uffizi e la Sant’Anna di Leonardo DaVinci,
oggi al Louvre.
Un'altra tipologia di rappresentazione vede l’introduzione di
altri personaggi, Gioacchino, padre della Vergine e l’Angelo Annunciante.Tale iconografia
era molto cara alla cultura orientale e bizantina, è possibile ritrovarla in
molte icone sacre.
Il dipinto di Filando Lattanzio è un’opera che racchiude in
sè elementi di queste due iconografie, interpretate in chiave moderna.
L’opera si sviluppa in orizzontale, come in un racconto. Ritroviamo
simboli e protagonistidi diversi periodi
della vita della santa. E’ una opera d’insieme, dove spazio e tempo sono
condensati un un’ambientazione fuori dal tempo. A desta del dipinto un anziano Gioacchino,seduto,trova
appoggio ad un bastone e osserva con sguardo proteso verso l’infinito. Accanto
ai suoi piedi,un piccolo cane, simbolo dei pastori che gli hanno dato rifugio
durante il suo periodo di penitenza nel deserto. Subito dopo spostando lo sguardo al centro del dipinto troviamo un
piccolo Angelo Annunciante, che porge alla santa il giglio della purezza. Si
arriva quindi a Sant’Anna, che si concentra sull’angelo che le preannuncia
quello che alle sue spalle già vediamo: una figlia, Maria,raffigurata già
adulta, sorridente,che a sua volta stringe tra le braccia un piccolo Gesù
bambino. Ai piedi della Vergine, di spalle, unaltro bimbo, probabilmente san Giovanni…
ecco tutti gli elementi della vitadella santa, madre, donna, progenitrice, condensanti
in un'unica opera dai colori vivaci. Moderna, allo stesso tempo legata alla
tradizione. Un’opera senza tempo e che nel tempo si rinnova. Amore, speranza,
attesa, passato e futuro, sentimenti comuni ad ogni madre caratterizzano la
vita di questa santa, la avvicinano a tutti noi e ne spiegano in parte,la
diffusione del culto.
ROBERTA PRESENZA
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