giovedì 30 agosto 2018

Monteodorisio (6/7): i miracoli e le considerazioni di un articolista de "Il Popolo Abruzzese"

di Giuseppe Catania

Monteodorisio ed il Santuario di Maria Santissima delle Grazie. Un luogo di fede e devozione mariana, dove il dono delle grazie celesti non è un episodico evento soprannaturale, ma dove i "miracoli" rappresentano il quotidiano.

Segno evidente che la Madonna ascolta i suoi devoti che a Lei si accostano con purezza di spirito e che da Lei ricevono risposta con appagamento di aspirazioni.

E i "miracoli" infatti avvengono da sempre, ancora oggi, molti dei quali sono
testimoniati da ex voto di gente proveniente da ogni parte d'Italia e dall'estero.

Il Santuario di Maria Santissima delle Grazie di Monteodorisio è meta continua di incessanti pellegrinaggi, quasi una tappa obbligata lungo quel percorso della Fede tracciato sin dal Giubileo del 2000.

Ma, come ogni luogo interessato dall'evento soprannaturale, fede e scetticismo talvolta costituiscono argomento di disputa e, spesso, di polemica.

Monteodorisio non è stata immune.

Il "miracolo" di Monteodorisio è legato all'acqua della Madonna, scaturita da scavi alle fondamenta della vecchia chiesetta dedicata a Santa Maria delle Grazie, eretta attorno al 1600. Quell'acqua zampillata improvvisamente, guarì una bimba di Cupello dichiarata in fin di vita; ridette la vista ad un uomo di Vasto che soffriva di oftalmia... Fatti accaduti all'inizio del 1886.

Ma come avviene in simili eventi, prudenza consigliano un certo riserbo. Analoghi prodigiosi avvenimenti (vedi la statua della Madonna di Civitavecchia che lacrima sangue) sono circondati da legittima meditata ponderazione, anche al fine di evitare possibili accenti di fanatismo o, quanto meno, scetticismo.

Quello che si è tentato in occasione del "miracolo" di Monteodorisio, ponendo in contrasto, appunto, fede e scetticismo.

La testimonianza è data da un articolo pubblicato su "II Popolo Abruzzese" del 20 dicembre 1886, in cui si accenna, contrariamente alla realtà dei fatti, a "cert'acqua verdognola, piuttosto melmosa, dal sapore di latte ? " Proseguendo nell'intento derisorio della "fede e pietà", il giornalista dell'epoca sottolinea che "si racconta che in un certo giorno, un villano, menando ai pascolo alcuni maiali, attinse di quell'acqua e la porse alle assetate sue bestie, sacre a S. Antonio, le quali ebbero a morirne non appena bevutane qualche goccia ". "Qualche giorno dopo prosegue ancora l'articolista - varie pecore, per la medesima ragione, andarono al mondo di là"... L'incauto giornalista accenna poi agli ammalati che, lavandosi con quell'acqua, guarivano; ma, con evidente sarcasmo, sottolinea: "cittadini di Monteodorisio avevano a loro disposizione il modo di sbarazzarsi dei medici e degli speziali. L'acqua della Madonna bastava a tutto e per tutti. " Fanatismo, buona fede, scetticismo, cieca superstizione, certo furono attinti da quella penna che dovette per sempre tacere per non essere travolto dal ridicolo...

"Le grazie e i miracoli si moltiplicarono... ", guarirono i muti, i sordi, gli indemoniati, i paralitici, gli storpi, per testimoniare che la Fede incrollabile ha sempre il sopravvento su tutto, quando è sorretta da sincera devozione, nella certezza che la Vergine delle Grazie saprà intercedere presso il Divino Figlio per soccorrere quanti a Lei si rivolgono in fervida preghiera, nell'ascolto meditativdella Parola dello Spirito Santo, per ravvedere gli increduli, per sollevare gli umili.

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