di GIUSEPPE CATANIA
Importante scoperta archeologica negli anni scorsi a San Giovanni Lipioni ,
centro situato a 545 metri su di uno sperone calcareo alla sinistra del medio
corso del Fiume Trigno. Un borgo ricco di tradizioni popolari, di storia, di paesaggi
alpestri decorati da querce e lecci secolari.
Durante opere di scavo, su di un fondo di
proprietà del sig. Filippo Rossi, furono rinvenute
quattro tombe, una grande e tre di piccole dimensioni (evidentemente
sepolture di bambini) con la
caratteristica
copertura a "cappuccina" con tegoloni. Trovati anche oggetti
di corredo funebre, tra cui una fibula, alcune anforette,
vasetti, monete e medaglie a fianco dello scheletro
più grande di sesso maschile, adulto, che misurava circa
metri 1,75/1,90 di statura in perfetto stato di conservazione.
I reperti furono esaminati dall’allora Ispettrice della Soprintendenza
Archeologica di Chieti,dott. Amalia Faustoferri, già, peraltro, intervenuta in passato per altri
rinvenimenti nella zona, per l'accurato esame dei ritrovamenti
e per la necessaria catalogazione.
Da un primo esame si stabilì che le tombe, appartenenti certamente ad una
necropoli, risalissero al I, II secolo a.C..
San Giovanni Lipioni, anticamente noto come SANCTUS
JOHANNES A PODIO BACCO e, nel secolo XVIII SAN GIOVANNI
LUPIONE o LUPPIONI, appartenente alla baronia dei Marinelli,
è già noto per altre scoperte archeologiche in passato.
Infatti, nella collina di "Caccavone", a circa 700 metri
di altitudine, in precedenza sono affiorati reperti archeologici di notevole interesse, a testimonianza dell'esistenza di un insediamento urbano in epoca remota:
lastroni in terracotta di provenienza funeraria, fittili, utensili domestici.
Anticamente, come ricorda lo studioso Valerio Cianfarani,
nella località, venne rinvenuta una testa virile in bronzo
di squisita fattura ellenistica, certamente proveniente
da un tempio pagano che esisteva nei pressi di San
Giovanni Lipioni.
Il reperto, non si sa per quale circostanza, si trova
nella biblioteca delle medaglie di Parigi ed erroneamente
creduta proveniente da Boviano (BOVIANUM VETUS)
in provincia di Campobasso.
La "testa virile" di San Giovanni Lipioni è stata esposta
(maggio agosto 1997) in occasione della mostra "Più in là
che Abruzzi" Santuari ellenistici nell'Abruzzo meridionale -
(Museo Nazionale Arhheologico e Museo della Civitella
di Chieti).
San Giovanni Lipioni, Schiavi d'Abruzzo, San Buono, Gissi
ed altre località dell'entroterra vastese dove sono affiorate
testimonianze archeologiche del passato, costituiscono
il motivo di interesse e di studio per la ricerca delle
antiche genti che vi abitarono, per rileggere la storia, i
costumi, la religione, la civiltà di un popolo da cui ancora
oggi si ha splendido retaggio di umanità.
GIUSEPPE CATANIA
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