Il noto e apprezzato pittore
Vincenzo Amicone torna a esporre nella rinnovata e ampliata Sala Mattioli di
Vasto, dal 4 al 10 agosto 2012, con nuove e accattivanti scene e figure.
Ancora un prezioso appuntamento
con l’artista isernino e con i suoi “quadri di vita stupefatta”. Da non
perdere.
I
suoi quadri di vita vissuta portano
la quotidianità – resa più semplice e accattivante perché inscritta in un
ambiente ancora agreste o di piccola cittadina di provincia - a farsi
rappresentazione, a-semantica come la musica, dell’essere (...) I protagonisti
appaiono immersi in un’atmosfera rarefatta e nel loro
‘incantamento’ divengono surreali e fantastici, sino a farsi iconografia
vagamente fumettistica e pop. Con leggera ironia e le forme semplificate e
nette, sfumature di mestiere ma efficaci, Amicone ritraccia, quadro (scena)
dopo quadro, la realtà da tutti vissuta in una sorta di story-board per cantastorie: un rendere favolistico quello che
impercettibilmente delle nostre giornate tendiamo a dimenticare e abbandonare. Stupefacenti così appaiono le figure,
delineate da linee ondulate e flessuose che parrebbero deformanti e invece sono
iconicamente caratterizzanti; stupefatti
noi di rimando nel guardarle.
“Io dipingo su tela o altro, con colori e pennelli. Configuro immagini,
piccole scene di vita, situazioni… – mi dice con suo modo diretto e chiaro,
Amicone – ma, poi, in fondo, le mie
‘figurine’ hanno una loro vivenza utile a rappresentarmi in quel che faccio
come artista e in quel che sono: un uomo fra gli uomini. Io come altri, i miei
personaggi come quelli che metto in scena, guardo e ritraggo la vita per quel
che appare, per quel che a mio avviso è visione, sensazione, impressione, talvolta
sogno mnemotico o ad occhi aperti. Nient’altro”.
In tempi di arte ‘concettuale’, il nostro sceglie la
figurazione oggettiva seppur esemplificata nella tessitura dell’immagine, per
mezzo d’una compendiarità di segno e colore. Per una comunicazione diretta e
simpatetica, sic et simpliciter come
ciascuno, guardando le sue tele, può percepire e vedere.
(Dal catalogo “Vincenzo Amicone – Tra lavoro e svago”,
2011. Introduzione del critico d’arte Giuseppe
F. Pollutri)
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