martedì 7 agosto 2012

LEGGE INDUSTRIA, UN ALTRO TASSELLO PER LO SVILUPPO DELL'ABRUZZO


Lo scorso 24 luglio, dopo i precedenti passaggi in Giunta e in IV Commissione Industria, il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento relativo alla promozione e allo sviluppo del sistema produttivo regionale, il riferimento normativo che all'Abruzzo mancava per regolamentare e sistematizzare il proprio comparto industriale e che va a completare il ciclo di riforme legislative varate dall'Esecutivo guidato da Gianni Chiodi.

Una legge che è anche “uno degli atti politici di più grande spessore che la Regione Abruzzo ha definito negli ultimi anni”, come l'ha definita il Governatore, ed è, al contempo, il motore che permetterà la circolazione di risorse a sostegno del sistema economico pari a circa 130milioni di euro.
E “Non è vero che questa legge 'non ha i fondi', come sostiene chi ha una vecchia e sterile concezione della pianificazione amministrativa – ha affermato il presidente Chiodi in conferenza stampa -. Questa è una legge che permetterà l'utilizzo di importanti risorse all'interno di un sistema finalmente regolamentato”.
Contratti di sviluppo nazionali e locali, reti d'impresa, contratti di rete, Poli di Innovazione, Fondo Rotativo per gli Investimenti e la Ricerca (FRI), programmazione negoziata, processi di internazionalizzazione e la piattaforma di raccordo dei poli di Innovazione sono gli strumenti che verranno finalmente regolamentati, appunto, e messi a sistema in modo da creare quello sviluppo e quella filiera virtuosa che, come detto, movimenterà risorse e, soprattutto, progetti.
In buona sostanza, questa legge pur non avendo risorse proprie, mette in circolo quelle esistenti che, altrimenti, senza strumenti normativi di riferimento, non potrebbero essere spese. Ecco perché era importante che l'Abruzzo avesse una legge quadro sull'Industria.
Attraverso questo provvedimento legislativo si potranno finanziare per 25mln di euro i contratti di sviluppo tra nazionali e locali e va sottolineato che l'Abruzzo è l'unica Regione che ha previsto un apposito stanziamento di sviluppo locale. 
Le reti d'impresa trovano invece copertura finanziaria per circa 9mln di euro nei bandi in uscita del programma Abruzzo 2015, e per altri 3,5mln di euro nel FAS.
Poli di Innovazione, già finanziati in una prima tranche con 10mln di Euro dal POR FESR, che ne ha resi operativi otto, sono stati finanziati nuovamente di recente, con una seconda tranche da 4mln di euro, per l'attivazione di altri cinque poli.
I processi di Ricerca e di Servizi sono stati già coperti da un bando POR FESR per 16 mln di euro, con bandi già definiti da tempo, mentre sono ancora a disposizione circa 4 mln di Euro per Ricerche o Servizi per i costituendi 5 nuovi Poli.
Le norme previste nella Legge Industria, inoltre, consentono di utilizzare non appena verranno liberate dal MEF e da Cassa Depositi e Prestiti, anche le somme previste dal Fondo Rotativo per gli Investimenti e la Ricerca (FRI), ben 47 milioni di euro, verso azioni che solo se legiferate possono essere oggetto di finanziamento anche attraverso l'utilizzo della contrattazione collettiva.
Infine, tutte le provvidenze legate allo sviluppo previste nel FAS, come per gli altri strumenti finanziari a disposizione, prevedono la destinazione di risorse nell'ambito delle aree di crisi, che dovranno esprimere una progettualità ben precisa e condivisa in termini di programmazione degli interventi finanziabili.

In più di una occasione, attraverso le pagine del nostro sito, vi abbiamo dato conto dei vari step che hanno portato all'approvazione finale di questa legge, cercando di spiegarne, di volta in volta, finalità e obiettivi. Oggi che il quadro normativo è compiuto e ufficializzato e che la legge, come si dice in gergo, è “passata in Consiglio” entriamo nel merito dei contenuti.
Intanto i Beneficiari: le micro imprese, le PMI industriali, artigianali, del settore terziario e dei servizi innovativi e le grandi imprese, i consorzi export, le reti d’impresa, le università, i centri di ricerca e i centri di servizi alle imprese, gli enti locali e le loro società, i poli di innovazione, i parchi scientifici e tecnologici e gli incubatori d'impresa, gli enti gestori i parchi naturali e le riserve della Regione Abruzzo.
Poi, in merito allo sviluppo del sistema produttivo regionale (Capo II), il testo mette a sistema tutti gli attori del sistema economico e produttivo regionale: Abruzzo Sviluppo, la Società in house della Regione, che supporta l'Ente nella realizzazione di azioni coordinate per promuovere lo sviluppo e la competitività territoriale; gli “Strumenti per la crescita del sistema produttivo”, ossia: i poli d’innovazione, le reti d’impresa e la piattaforma regionale di raccordo dei i poli d’innovazione. Anche questi sono riconosciuti formalmente e normati e, per meglio dire, finalmente dotati di “dignità giuridica”.
Va sottolineato che il sostegno allo sviluppo di queste nuove forme di aggregazione del sistema produttivo nei settori innovativi e tradizionali, promuovendo la convergenza delle azioni e degli investimenti pubblici e privati e creando un collegamento stabile tra le imprese e il sistema regionale della conoscenza, l'università, i centri di ricerca e i parchi scientifici e tecnologici, è uno dei capisaldi della politica industriale della Giunta Chiodi, che ha sempre creduto e investito molto nell'aggregazionismo.
Per quanto concerne l’attuazione della politica di sviluppo economico regionale, “La Regione Abruzzo - recita l'art. 10 - individua nella programmazione negoziata una modalità di carattere ordinario per l’attuazione della politica di sviluppo economico regionale” e gli strumenti della programmazione negoziata, anche questi normati da questa legge, sono: l'Intesa quadro istituzionale (IQI: la Regione, attraverso l’intesa quadro istituzionale, definisce un programma pluriennale di interventi per l’attuazione delle proprie politiche di sviluppo economico ); l'Accordo di programma regionale (APR: garantisce l’attuazione degli interventi d’interesse regionale previsti dalla programmazione regionale e da ogni altro piano di settore, per la cui realizzazione è prevista un’azione coordinata di diversi enti/soggetti pubblici); il Contratto di sviluppo locale (CSL, attraverso cui la Regione promuove sul proprio territorio iniziative di localizzazione, ampliamento e ammodernamento di unità industriali e turistiche ); il Contratto di riqualificazione produttiva (CRP, che fa da raccordo tra Regione Abruzzo, autonomie locali, imprese singole o associate, rappresentanze datoriali e sindacali e ogni altro soggetto pubblico, per la realizzazione di progetti di recupero e riattivazione di realtà industriali che abbiano un significativo impatto occupazionale e coerenti con la politica industriale regionale).
Due distinte sezioni del dettato normativo (il Capo IV e il Capo V) sono dedicate, rispettivamente, all'internazionalizzazione e al sostegno all'economia sociale, due capitoli importanti del PIL regionale. La legge, in tali ambiti, istituisce l’Osservatorio regionale per 1'internazionalizzazione, che avrà il compito di facilitare la conoscenza riguardante le dinamiche del commercio con l’estero e attiva un Fondo per l’Economia sociale, dove potranno affluire risorse relative alla programmazione comunitaria e nazionale.
E siamo al Capo VI, “Ricerca scientifica e innovazione”: la legge definisce quali siano i soggetti del sistema regionale dell'innovazione (la Regione, in primis, e poi le Province, gli Enti dipendenti o strumentali e le Società partecipate, le università e i centri di ricerca pubblici e privati; le organizzazioni economiche e sociali, le camere di commercio, i poli d’innovazione; le reti d’impresa; i parchi scientifici e tecnologici e gli incubatori d'impresa).
La legge istituisce, inoltre, un Osservatorio regionale sullo sviluppo del sistema produttivo e della ricerca ed innovazione, che ha l’obiettivo di favorire la partecipazione alla definizione delle priorità di intervento di tutti i soggetti interessati allo sviluppo del sistema produttivo e della ricerca ed innovazione e, in particolare, delle imprese e dei gestori dei servizi di pubblica utilità.
Gli obiettivi di sviluppo della ricerca scientifica e dell’innovazione sono conseguiti mediante aiuti e servizi alle imprese, strutture e servizi per la ricerca applicata del sistema regionale dell'innovazione e attraverso progetti strategici a regia regionale.
La Regione Abruzzo, inoltre, tramite questa legge istituisce un Fondo rotativo con l'obiettivo di supportare il complesso degli interventi regionali in materia di sostegno alle PMI attivati con risorse regionali, nazionali e comunitarie.
L'art. 27 della Legge, infine, è dedicato alle aree di crisi regionali (come noto: val Pescara, Val Sinello, Val Vibrata, Valle Peligna, ma anche l'Area “cratere”), dove trovano applicazione prioritaria gli strumenti della programmazione negoziata, favorendo progetti di investimento che prevedano il reinserimento dei lavoratori delle unità produttive dismesse.
Sin qui, dunque, i contenuti della Legge Industria (i restanti articoli definiscono lo stato di attuazione, le norme finanziarie e l'entrata in vigore), un provvedimento normativo che definisce compiutamente la strategia di crescita e sviluppo della Giunta regionale, una strategia messa in campo ormai da anni con singoli provvedimenti, ma che solo ora si palesa in tutta la sua organicità e completezza
In piena coerenza con l'azione riformatrice dell'attuale Esecutivo e con il processo di riordino territoriale avviato e compiuto con le leggi su artigianato, commercio, consorzi fidi e con la riforma dei consorzi industriali, con quest'ultimo atto ogni tassello rientra perfettamente al suo posto, nel delineare la geografia industriale, e quindi economica, dell'Abruzzo.
Non è un caso se questa legge arriva oggi che la regione ha messo a posto i suoi conti e che dopo una fase emergenziale, di risanamento e contenimento della spesa, ha da poco avviato la “Fase II”: rimossi gli ostacoli e forniti gli strumenti, dunque, ora l'Abruzzo può finalmente concentrarsi sullo sviluppo.
Floriana Riggio
da abruzzosviluppo.it

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