"Urla, strepiti e insulti non ci appartengono: oggi è obbligatorio
rendere compatibile il lavoro, l’occupazione, l’industria con il diritto alla
salute e alla vita, con
scelte chiare senza demagogia o infingimenti.
E come per il principe De Curtis, anche per noi, “ogni
limite ha una pazienza !”
VASTOVIVA: A margine delle
affermazioni sul lavoro, lo sviluppo e le nuove energie.
“… ogni limite ha una
pazienza !”
“Noi ci siamo
sempre contrapposti sia all’industrialismo cieco che non sentiva l’urgenza di
dover compiere un salto anche culturale sull’ambientalizzazione degli impianti, ma ci siamo anche contrapposti anche ad un certo ambientalismo fondamentalista ed isterico che pensa che fra i beni da tutelare non ci debba essere anche il lavoro.”
Facciamo nostra l’affermazione di Niki Vendola e la sottoscriviamo in risposta alle invereconde affermazioni tipo: “lobbisti del cemento” – “riconoscenza di qualche magnate svizzero e/o imprenditore locale”. Locuzioni profuse, in assenza di attivazioni di neuroni, dai detentori “del verbo” novelli assolutisti, populisti, reazionari che sono a caccia e difesa di visibilità”.
Ribadiamo che siamo favorevoli alle energie rinnovabili, biomasse in particolare, nel rispetto delle regole che normano localizzazione, tipologia di impianto, tipologia di biomassa e sistemi di controllo delle emissioni. Punta Penna è l’area del Porto e il Porto è il volano di sviluppo economico per l’intero territorio del vastese, grazie alla sua centralità logistica. E’ urgente che la politica locale e l’amministrazione comunale attivi il percorso che ha come obiettivo lo sviluppo del porto e delle infrastrutture dell’area di Punta Penna.
E’ tempo di scegliere le priorità: attivare una nuova e vera “GOVERNANCE” del Terrritorio e tornare a fare una seria politica industriale.
Tutti i dati socio-economici evidenziano che a partire dal rinvenimento del metano e dalle scelte dell’ENI, negli anni ‘60-‘90 la politica industriale perseguita seriamente ha garantito, con gli insediamenti industriali, crescita e sviluppo di tutto il territorio. Quest’azione dismessa dalla fine degli anni ‘90 ad oggi pensando che a produrre dovessero essere “gli altri”, lasciando campo libero ai “cinici della finanza creativa” e ai “beati dell’ambientalismo populista”, ci ha portati alla situazione in cui siamo.
Urla, strepiti e insulti non ci appartengono: oggi è obbligatorio
rendere compatibile il lavoro, l’occupazione, l’industria con il diritto alla
salute e alla vita, con
scelte chiare senza demagogia o infingimenti.
E come per il principe De Curtis, anche per noi, “ogni
limite ha una pazienza !”
VastoViva
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